San Salvatore Telesino: Convegno “DICIAMO NO AL CYBERBULLISMO”

mercoledì 3 aprile 2024 - ore 19.00

IL RUOLO DELL’ORATORIO E LA SENSIBILIZZAZIONE/PREVENZIONE SUI RISCHI CONNESSI ALL’UTILIZZAZIONE DELLA RETE INTERNET

Oggi i ragazzi attivano legami, coltivano amicizie e relazioni attraverso i social-network, con comunicazioni spesso non accessibili a genitori ed educatori.

Per un efficace operazione di prevenzione è indispensabile mantenere aperto un canale di comunicazione, con loro, e comprenderne i bisogni, i modelli di riferimento, gli schemi cognitivi.

Il mondo dei social esercita un importante influenza sulle condotte dei giovani che sempre più spesso restano “contagiati” da modelli sociali trasgressivi completamente sconosciuti ai genitori.

La frequentazione massiva dei social-network occupa sempre di più il tempo dei giovani creando dipendenza ed un utilizzo eccessivo può tuttavia mostrare conseguenze non sempre positive.

Il fascino della rete e la sottile suggestione del messaggio virtuale, cosi come l’idea di sentirsi “anonimi”, nonché il senso di deresponsabilizzazione rispetto ai comportamenti tenuti online, stanno dilagando così da determinare serie preoccupazioni in coloro che ancora credono in valori fino a ieri condivisi.

In tale contesto assume un rilievo imprescindibile la prevenzione attraverso l’opera di comunicazione con i ragazzi, per fare della Rete un luogo più sicuro, continuando a diffondere una cultura della sicurezza online in modo da offrire agli studenti occasioni di riflessione ed educazione per un uso consapevole degli strumenti digitali.

San Giovanni Bosco è stato un grande educatore che ha abitato la realtà dei ragazzi oggi, in larga parte, virtuale.

La domanda che ci poniamo è: “come possiamo essere educatori dentro questa realtà, conoscendo la realtà virtuale che i ragazzi vivono?”. Questa domanda dev’essere raccolta dal mondo degli oratori, uno dei luoghi maggiormente frequentati dai ragazzi.

Paolo VI definiva l’oratorio come “una istituzione complementare alla scuola e alla famiglia”.

L’oratorio deve giocarsi, fare la sua parte, non può limitarsi solo all’aggregazione, all’animazione sportiva, alla formazione religiosa, ma ha un obbligo educativo nei confronti di tutti i ragazzi di quel territorio.

Come assolvere questo obbligo? Dando degli strumenti. Abbiamo bisogno che il mondo degli adulti, la comunità educante, si attrezzi per essere capace di cogliere i segnali, accompagnando i ragazzi e stando accanto nelle situazioni di grande difficoltà che rischiano di restare nascoste.

L’oratorio c’è, sente di doverci essere, raccogliendo il monito di Papa Francesco che, il 25 maggio del 2017 a San Siro – durante la sua visita a Milano e alle terre ambrosiane – mise in guardia i ragazzi della Cresima facendo loro promettere che “mai avrebbero permesso che nei loro ambienti quotidiani di vita accadessero episodi di bullismo”.

La nostra è una responsabilità educativa che porta a fare una riflessione, nel nostro contesto associativo, per contrastare un fenomeno sottile, delicato, quanto violento e pericoloso, come bullismo e cyberbullismo, che colpisce moltissimi ragazzi, tra cui tanti adolescenti, a volte con episodi drammatici.

I casi sono ancora poco conosciuti e difficili da descrivere: chi ha subito un atto di bullismo o cyberbullismo o ha visto un episodio del genere, fatica a raccontarlo, per paura e vergogna. Su tutti, afferma Ivano Zoppi, presidente della Fondazione Carolina, prevale l’omertà e la difficoltà a riconoscere un adulto di riferimento a cui confidare la situazione che si sta vivendo. Paolo Picchio, padre di Carolina, presidente onorario della Fondazione che prende il nome da sua figlia Carolina, prima vittima riconosciuta di cyberbullismo in Italia, ricorda alcune frasi scritte nella lettera di sua figlia: “Le parole a volte fanno più male delle botte”.

Bisogna dare gli strumenti alla comunità educante e bisogna ridare ai ragazzi la consapevolezza che ci sono adulti pronti ad ascoltarli, a credergli, accoglierli, con la certezza che se mi succede qualcosa, tu adulto agisci.

Questo convegno vuole anche abilitare noi educatori per contrastare il cyberbullismo, e altre forme di volgarità e violenza, forme che approfittano dei più deboli per fare del male.

Davanti ai pericoli invece di esser impotenti noi possiamo fare qualcosa e proteggere i più deboli, usare strumenti di straordinaria potenza facendo del bene invece che del male.

Il nostro strumento di formazione sviluppa le tematiche del bullismo e del cyberbullismo con i linguaggi dell’animazione tipici dell’oratorio (arte, sport, musica, danza, recitazione), con un linguaggio accessibile e un approccio che coinvolge, comprensibile da tutti.

In oratorio abbiamo un’attenzione specifica su questo argomento e il nostro auspicio è quello che in ogni oratorio ci siano sempre più adulti, educatori e una intera comunità educante, adeguatamente preparata e pronta ad intercettare fenomeni di bullismo e cyberbullismo, sin dai primi segnali.

IL PRESIDENTE

Chiara Maria Norma CROLLA