Il Centro Missionario Diocesano, in occasione della XXXII Giornata dei missionari martiri condivide un messaggio pregnante di Speranza per vivere a pieno la Passione, la Morte e la Resurrezione di Nostro Signore Gesù Cristo.

Dall’Omelia di S.E. Mons. Giuseppe Mazzafaro – Veglia dei Martiri Missionari nella Parrocchia San Nicola di Mira in Forchia (BN)

martedì 26 Marzo 2024

Care sorelle e cari fratelli, ci ritroviamo insieme in questo tempo difficile per fare memoria di coloro che hanno dato la vita per il Vangelo unendosi al dono di Dio in Gesù morto e risorto per noi. Fare memoria nella Bibbia e nella fede cristiana è condividere, rivivere, unire la propria vita alla memoria che si celebra perché sia per noi motivo e forza di cambiamento. Cari amici, siamo in un tempo di dolore e di morte. Ci sono stati ricordati donne e uomini la cui testimonianza attraversa i continenti e le Chiese cristiane, che hanno scelto di vivere con Gesù quella Parola di Dio che oltrepassa i confini e rende servitori di tutti, soprattutto dei poveri, degli umiliati della terra, dei diseredati. Il mondo è pieno di dolore e di violenza, di guerre e di brutalità, di corruzione, di donne e uomini che pur di difendere se stessi e i loro interessi sfruttano o uccidono gli altri. Ma nel mondo vivono e hanno vissuto anche tanti che hanno fatto dell’amore lo scopo della loro vita e che non si sono chinati davanti agli idoli del mondo rimanendo fedeli al Signore Gesù. L’Apocalisse ci ha parlato di “una moltitudine immensa, che nessuno poteva contare, di ogni nazione, tribù, popolo e lingua”, che stava davanti al trono e all’Agnello. Sono coloro che sono passati attraverso la grande tribolazione, i martiri. Oggi quanto è facile fuggire per paura davanti al dolore! Quanto è istintivo chiudersi nelle proprie sicurezze e nel proprio benessere! Quanto è facile pensare a salvare solo se stessi! Cari amici, i cristiani dialogano con tutti, ma non possono stare dalla parte di tutti. Bisogna scegliere! Bisogna schierarsi. Il Signore è schierato. Con Gesù, Agnello immolato, noi scegliamo di stare dalla parte dei tribolati della terra, dei poveri del mondo, degli esclusi dal benessere di cui molti di noi godono. La vita cristiana è dono da restituire. Che nessuno di noi, soprattutto in questo tempo, si tiri fuori da questa scelta. Non siamo cristiani per conservare istituzioni o ripetere stancamente riti, bensì per servire il Vangelo della giustizia, della pace e dell’amore gratuito di Dio per l’umanità. Il martire sa che ha una missione: vivere per il Vangelo di Gesù dentro il mondo anche a costo della vita. Oggi è il Tempo della scelta! Non si può sempre rimandare a tempi migliori. Mentre camminiamo nella Settimana Santa di Passione, morte e resurrezione di Gesù, nel dolore di questo tempo, preghiamo il Signore perché ci preservi da una vita abitudinaria, comoda, perché ci renda attenti al bisogno di chi soffre, dei malati, dei poveri, degli anziani sempre più soli, dei profughi, delle donne che subiscono violenza, dei ragazzi e dei giovani spaesati e dimenticati, delle famiglie che faticano. Per una volta lasciamo da parte noi stessi e affidiamo la nostra vita al Signore, mettiamoci nelle sue mani senza paura. Sarà lui a indicarci la via della vita e della felicità. Lasciamoci guidare dal suo amore che non viene mai meno e preghiamo che guarisca il mondo dal flagello che lo affligge e protegga tutti coloro che si adoperano per la guarigione e il bene degli altri…”