Azione Cattolica diocesana, le iniziative delle AC parrocchiali durante la Settimana Santa

La presidente dell’AC diocesana Lia Salomone: “Ancora di più in questo tempo, c’è necessità di annunciare e testimoniare il Vangelo”

Il racconto dell’attenzione primaria che l’Azione Cattolica ha per la pace non vuole conoscere pause o intervalli, ma vuole indicare come postura indispensabile proprio i piccoli gesti di pace di ogni giorno nei luoghi che abitiamo e far riflettere su come le atrocità delle guerre (con tutte le tragiche conseguenze che ne seguono) sono sconvolgenti e disastrose. E l’AC della Diocesi di Cerreto Sannita-Telese-Sant’Agata de’ Goti ha voluto abbracciare pienamente quest’indicazione proseguendo, anche dopo il Mese della Pace, con iniziative di sensibilizzazione alla pace ad opera delle Azioni cattoliche parrocchiali. Oltre alle iniziative diocesane dei mesi scorsi, come le presentazioni di due libri storico-culturali molto importanti come “Olocausto e Nakba. Narrazioni tra storia e trauma” e quello di testimonianza-denuncia “J’Accuse”, le Marce della Pace a San Lorenzo Maggiore, Moiano e Castelvenere (che ha preparato anche un momento di formazione), la veglia di preghiera a Cerreto Sannita, anche in questa Settimana Santa l’accento è stato posto sulla necessità di pregare, scegliere, imparare, educarci ed educare alla pace, facendosi proprio l’AC portavoce di un messaggio di pace che, attraversando il tempo e lo spazio, possa arrivare forte e chiaro, in questo drammatico tempo segnato dai conflitti e dalla guerra. Una preghiera incessante e continuata come quella della “24 Ore per il Signore” per contemplare Gesù Sacramentato, organizzata nel secondo week-end di questo mese di marzo dall’AC di Amorosi. Una preghiera vissuta nella Domenica delle Palme a Faicchio nella Via Crucis Vivente “La Passione del Re dei Re, da Gerusalemme a Gaza” dell’AC di Faicchio, che ha messo in parallelo gli ultimi momenti della vita di Gesù con i tragici avvenimenti del conflitto israelo-palestinese, e a Cusano Mutri nella Via Crucis della “Comunità in cammino”, coordinata dall’AC interparrocchiale, per le strade del centro storico di Cusano. E’ proprio nella meta del giorno di Pasqua che germoglia e si rigenera una nuova speranza lungo il cammino. Un nuova speranza data dalla Via Crucis, svoltasi a Cerreto Sannita la vigilia della Domenica delle Palme, che ha coinvolto tutti i bambini delle due comunità parrocchiali. Un incontro in preparazione alla Pasqua organizzato insieme dall’ACR interparrocchiale e dalle catechiste delle due parrocchie di Cerreto. Con emozione ed entusiasmo i bambini hanno coperto di fiori colorati la croce di Gesù, divenuta “albero di vita”. A conclusione i bambini e i ragazzi si sono cimentati in una caccia alle uova, divisi per squadre, e hanno fatto merenda. E, a proposito di dolci, come non citare, sempre nella Domenica delle Palme la “Fiera del dolce” allestita dall’AC di San Salvatore Telesino, come un modo per autofinanziare le proprie attività associative, e nella serata del Martedì Santo l’appuntamento con l’annuale Cena Pasquale dell’AC interparrocchiale di Cerreto Sannita, legata alla tradizione religiosa ebraica di ritrovarsi a celebrare il passaggio (Pesah) e a trasmettere il racconto biblico sia dell’Esodo che del Nuovo Testamento con il racconto della Pasqua di Gesù.

Vedere Cristo risorto vuol dire esattamente vedere come Dio ama l’umanità a tal punto da metterla al centro, schierandosi dalla sua parte, vuol dire vedere come tutto ciò che è umano sia illuminato dal suo Amore che apre alla speranza. “Una speranza per la quale vogliamo spenderci – afferma la neopresidente diocesana dell’AC Lia Salomone – vivendo e comunicando a pieno il Vangelo della pace e dell’amore, lasciandoci interpellare dai segni e dai sogni di bene che caratterizzano il nostro tempo, che troppo spesso pare più inghiottito dal buio dell’odio che dal vedere e cogliere le opportunità dei tanti lampi e bagliori di luce dell’umanità. Testimoniare la speranza significa far sentire la nostra voce di credenti, attraverso il nostro impegno laddove viviamo”.