Solennità dell’Immacolata Concezione della Beata Vergine Maria

Chiesa Cattedrale, Cerreto Sannita (BN)
08-12-2021

Care sorelle e cari fratelli, in questo nostro camminare verso il Natale, incontriamo oggi la Vergine Maria, l’Immacolata, colei che con il suo si ha reso possibile l’inizio di un tempo nuovo per l’umanità intera, ferita e mortificata dall’antica colpa come ci ha ricordato il libro della Genesi. “Sarete come Dio” disse il serpente ad Adamo ed Eva. Da allora questo peccato, questo sentirsi come Dio, ha continuato a ferire ciò che è umano facendoci sentire padroni della nostra vita, spesso della vita degli altri, della natura stessa di cui ci si sente padroni e verso la quale abbiamo un atteggiamento di voracità e di dominio.

Mettendo a confronto il racconto della Genesi con la pagina dell’annunciazione, vediamo quanto è triste e meschino l’atteggiamento dell’uomo che si separa da Dio e quanto è feconda la vita di chi si rende disponibile all’azione di Dio. Adamo dice di essersi nascosto per paura, mentre non ha avuto paura a disobbedire a quanto il Signore gli aveva chiesto. E poi quanto è meschino l’atteggiamento di non saper riconoscere la propria colpa, il proprio sbaglio, scaricando la colpa sulla donna, che è pronta pure lei a fare la stessa cosa: «Il serpente mi ha ingannata».

Simili atteggiamenti non hanno futuro, non creano rapporti, anzi li infrangono. Con Maria, noi ci apriamo al futuro che viene da Dio, un futuro per noi e per tutti gli uomini.

Già la scelta di Dio è una sorpresa. Il Vangelo non ci conduce nei palazzi dei re, delle persone che contano, ma ci porta in un piccolo villaggio senza alcuna storia. Quello che per gli uomini è di poco conto, che è marginale, Dio lo sceglie per compiere le sue opere. Lo aveva ben compreso l’apostolo Paolo quando scrivendo alla Comunità di Corinto dice: «Dio ha scelto ciò che nel mondo è stolto per confondere i sapienti, Dio ha scelto ciò che nel mondo è debole per confondere i forti» (1Cor 1,27).

Entrando da lei l’angelo disse: «Rallegrati, piena di grazia: il Signore è con te. Maria è “piena di grazia”. Non è piena di orgoglio. Maria è grande perché umile, perché si lascia riempire da Dio ed è interamente amata, cioè sua. Da lei inizia la storia di uomini e donne amati non per merito, ma solo per grazia. Attraverso la vicenda di Adamo ed Eva comprendiamo il mistero della colpa originale, quella inclinazione che spinge ogni uomo e ogni donna a compiere il male, alla discordia, alla divisione. Ancora oggi il male continua a spingere uomini e donne alla esaltazione di sé, a lasciare spazio all’orgoglio, a pensare a se stessi. Ed ecco divisioni, ingiustizie, odi, distruzioni, conflitti, guerre. Il tentatore continua a insinuarsi nelle pieghe più profonde dei cuori degli uomini: si sciolgono i legami e si moltiplicano le divisioni.

Ma il Signore non si è stancato di noi, per questo viene l’Avvento che ci ricorda che viene Colui che è venuto a liberarci da quel mistero di divisione, di discordia, di amore per noi stessi che è nascosto nel nostro cuore. Per questo viene tra di noi, per renderci “santi e immacolati” in questo mondo.

Maria è madre. È nostra madre perché ci ha donato Gesù, nostro fratello, che ci dona di essere come Lui perché non considera un tesoro geloso l’essere uguale a Dio. Maria è raffigurata nella tradizione mentre calpesta un serpente, l’antico tentatore. Spesso è posta proprio su un globo, cioè il mondo intero, perché la salvezza non è per pochi, per privilegiati come avviene per gli uomini che accettano di premiare solo chi se lo merita. La grazia è per tutti e è un dono, perché ha un donatore, Dio, che ci ama e rende piena di amore la nostra vita. Dio libera dalla paura di Adamo, perché non viene per condannare ma per salvare; non per giudicare ma per liberare dai giudizi e insegnarci ad amare amandoci Lui per primo. Il Vangelo non è un insieme di regole, ma l’annuncio gioioso di Dio che entra nella nostra vita per renderla migliore. Il Verbo si fa carne, uguale a noi in tutto tranne che nel peccato per liberarci dal male che distrugge, fa alzare i muri isolandoci, (vogliamo pensare ai muri alla frontiera tra Polonia e Bielorussia; vogliamo pensare al grande campo profughi che il Papa ha visitato a Lesbo, proprio alla frontiera della nostra Europa) Il Papa ha detto che in Europa la democrazia sta regredendo. Il male ci inganna facendoci credere di potere stare bene senza gli altri o vivendo contro gli altri; ci riempie di cose e ci svuota di amore e di persone.

Oggi contempliamo Maria. Riconosciamo in lei il “sorriso di Dio” diceva Papa Benedetto, che ci fa capire quanto siamo importanti perché amati, capaci di sorridere noi al prossimo proprio perché Maria sorride alla nostra vita. Sentiamo l’orgoglio di appartenere a questa famiglia tutta di figli adottivi. Siamo “santi e immacolati” se ascoltiamo e prendiamo sul serio la Parola, seme che Gesù lancia nella terra buona del nostro cuore. Non puri come pensavano i farisei, che curavano l’apparenza. Quanto è facile essere come loro che vedono il male solo negli altri e non lo combattono dimentichi che è dal cuore di ogni uomo che escono gli spiriti di divisione. L’Immacolata Concezione di Maria ci ricorda che anche noi possiamo essere “puri di cuore”, beati che vedranno Dio. Maria ci aiuti ad avere occhi puri liberi dalla diffidenza, dalla ricerca della pagliuzza nell’occhio del fratello che non ci fa riconoscere nell’altro il nostro prossimo. Puro di cuore non è ingenuo. Puri lo diventano le prostitute e i pubblicani che ci passano avanti nel Regno dei cieli perché si lasciano amare da Gesù. In Paradiso entra per primo un crocifisso reso puro dalla parola di un Dio crocifisso con lui al quale aveva affidato tutta la sua vita. Questo è uno scandalo per i farisei attenti alla giustizia e non all’amore. È solo la carità che copre una moltitudine di peccati, quella di Dio per noi e la nostra verso tutti.

Nel giorno della Immacolata per tradizione in tante case si fa il presepe. Ecco, accogliamo anche noi, come Maria, la promessa di Dio. Come è possibile disse Maria?; come è possibile un mondo nuovo, liberato dal male? Come è possibile una vita nuova nella pace? Non abbiamo tutte le risposte ma sappiamo però che nulla è impossibile a Dio. La forza è la sua, non la nostra! Facciamo del nostro cuore un presepe dove la sua Parola possa dare frutto, prendendola sul serio, generando i frutti di amore nella vita. Maria è la donna della Parola. Seguiamo la nostra Madre, leggendo il Vangelo e mettendolo in pratica. Il problema nostro non è chiederci che cosa debbo fare io della mia vita, (risposta che molte volte non troviamo) ma cosa vuole il Signore da me. E il Signore ha una speranza per ognuno e in ogni stagione della vita. Maria disse all’angelo: “avvenga per me secondo la tua parola”. Cercare di capire cosa il Signore vuole da noi ci aiuta a liberarci delle tante volontà che ci rendono schiavi del nostro orgoglio, delle abitudini, della vanagloria, delle cose! Maria non dice: “non sono pronta”; “ci devo pensare”. Il suo non è coraggio, ma fiducia. Non ha chiaro tutto, non vuole avere tutte le garanzie di non sbagliare: dice di sì. Diventiamo anche noi, come Maria, servi del Signore, per non restare servi di noi stessi e alla fine del male, perché chi non ama, chi vive per se stesso, chi è indifferente aiuta la divisione.

Contemplando Maria, concepita senza peccato per grazia, non per merito, possiamo partecipare con lei al suo stesso mistero. Non poteva essere macchiata dalla colpa originale, ripetono spesso i santi Padri, colei che doveva accogliere il Figlio di Dio nel suo grembo. L’amore del Figlio ha protetto la madre.

Oggi si conclude l’anno giubilare che papa Francesco ha voluto consacrare a Giuseppe, lo sposo di Maria. Oggi il mistero della sua vita preservata dal male è affidato a ciascuno di noi. Anche se i suoi membri sono peccatori, la Chiesa, come Maria, è chiamata ad ascoltare la voce dell’angelo e a dire il suo sì. Così fu per Giuseppe che si sentì rivolgere le parole dell’angelo: “Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria, tua sposa”. Al sì di Maria deve seguire il sì di Giuseppe, il nostro sì  perché il disegno di amore di Dio trovi il suo compimento.

Cari amici, non temiamo di prendere con noi Maria e suo figlio Gesù per poter vivere, santi e immacolati, puri di cuore, la vita buona del vangelo.

Maria sarà la stella del nostro cammino.

Ave, Vergine santa, dolce regina del cielo, rendi innocenti i tuoi figli, umili e puri di cuore. Donaci giorni di pace, veglia sul nostro cammino. Salute degli infermi, donaci la liberazione dalla pandemia e la guarigione dei malati. Ave, piena di grazia che ci doni la grazia che è Gesù, nostra salvezza e pace. Prega per noi peccatori adesso e nell’ora della morte. Amen.

† Giuseppe, vescovo