Saluto e ringraziamenti per il Rito di Dedicazione della nuova Chiesa in onore di Sant’Alfonso Maria de’ Liguori

Telese Terme (BN)
25-06-2023

Eminenza Reverendissima, caro don Matteo, grande è la gratitudine verso il Signore per il dono di questa nuova Chiesa, casa di preghiera e luogo di incontro con Lui e con i fratelli, casa dalle porte aperte, ma anche casa che “allarga il cuore” –come dice papa Francesco– perché tutti siam chiamati ad essere fratelli, sì, Fratelli tutti, popolo che si appartiene l’un l’altro, che può scoprire la bellezza della propria identità attraverso la fraternità e la comunione con il Signore e con tutti quelli che il Signore mette sul nostro cammino. “Io sono la porta” così inizia il versetto dal Vangelo di Giovanni che troviamo sulla porta di ingresso della Chiesa, attraverso di Lui si accede ai pascoli verdi dell’amicizia, della pace e della fraternità. Entriamo da quella porta per lasciarci rinnovare dal Signore e usciamo dalla stessa porta per rinnovare il mondo con il dono della solidarietà e della pace.

Grande è la gratitudine verso di te caro don Matteo per il dono della tua presenza e per aver voluto presiedere questa Eucarestia e dedicare questa Chiesa. Conosciamo i tanti impegni pastorali di cui è ricco il tuo ministero come Arcivescovo di Bologna e come Presidente della Conferenza Episcopale Italiana. Grazie perché hai trovato tempo anche per noi e grazie per le parole che ci hai donato. Seguiamo con attenzione e ti accompagniamo con la nostra preghiera nella missione umanitaria e di ascolto che il Papa ti ha affidato, di cercare strade di pace che possano portare alla cessazione della guerra in Ucraina. Come tu stesso hai avuto modo di dire «La sofferenza, il dolore impongono l’insistenza della preghiera e il cercare tutti i modi perché la pace non sia un sogno lontano, ma diventi realtà». Ci impegniamo a non farti mancare la nostra preghiera per la pace. Grazie per quanto fai per tutti noi, per tutta la Chiesa. Ti preghiamo di portare al Santo Padre i nostri saluti, dirgli che gli vogliamo bene e che preghiamo per lui.

Grande è la gratitudine verso la Santa Madre Chiesa che tu rappresenti per aver creduto e voluto sostenere il progetto di questo nuovo luogo di culto presentato alla CEI dall’allora Vescovo ordinario Mons. Michele De Rosa, oggi emerito e che vive a Salerno. Non è qui oggi per motivi di salute, ma ci sta seguendo attraverso il canale Youtube della Diocesi. Anzi vorrei che facessimo tutti a Mons. De Rosa, che ci guarda, un grande applauso di ringraziamento perché se siamo qui è perché è con lui che è iniziata la strada che oggi ci ha portato qui. Grazie Mons. De Rosa.

Grande è la gratitudine verso la Comunità della Parrocchia di Santo Stefano, con i suoi due parroci, don Gerardo e don Giammaria, alla cui cura pastorale è affidata questa Chiesa. Grazie per l’entusiasmo e la partecipazione con cui guardate a questo luogo, verso il quale siete chiamati a vivere, come abbiamo avuto modo di dirci, una paternità che è per tutta la Comunità di Santo Stefano una opportunità per vivere uno slancio missionario nuovo ed essere Chiesa in uscita per poter arrivare a tutti, perché a tutti possa arrivare la buona notizia del Vangelo.

Saluto con affetto e stima e ringrazio per la presenza il Sig. Prefetto, il Dott. Carlo Torlontano, le autorità civili e militari presenti. Saluto la Comunità civile di Telese Terme a partire dal nostro caro Sindaco Dott. Giovanni Caporaso, senza dimenticare i precedenti sindaci. Devo dire che da subito, appena arrivato in Diocesi, mi presentò l’urgenza di portare a compimento questa opera che tutta la Comunità Telesina attendeva. Saluto e ringrazio il Presidente della Provincia, Dott. Nino Lombardi, e i responsabili della Regione per i segni concreti che hanno voluto donare permettendo la realizzazione di opere all’esterno destinate ai giovani, ai bambini ed anche ai bambini con disabilità. Ringrazio la Comunità Montana del Titerno per il tanto verde che ci sta donando.

Grande è la gratitudine anche verso chi ha lavorato materialmente, dall’operaio più semplice o manovale fino al progettista o direttore dei lavori o ai nostri uffici tecnici; anche a chi, don Battista, ha progettato e realizzato l’arredo sacro – che poi non è “arredo” ma la parte principale della vita della chiesa – cioè il battistero, il tabernacolo, il crocifisso, l’ambone e l’altare, dove si celebra il sacrificio.

Un grazie particolare a Stefano Sgueglia titolare della ditta che ha eseguito i lavori. Questo è stato un tempo in cui ho avuto modo di apprezzarne la grande umanità e la forza d’animo, sua e della sua famiglia. Grazie Stefano.

Grande è la gratitudine verso la mia sposa, la Chiesa di Cerreto Sannita – Telese – Sant’Agata de’ Goti. Grazie al Vicario, ai miei sacerdoti, ai diaconi, ai religiosi e religiose, a tutto il popolo di Dio, per il Cammino che stiamo vivendo, per l’essere qui in questo momento che è un momento di Chiesa diocesana che ci abbraccia tutti. Se un membro del corpo gioisce, gioisce tutto il corpo e oggi ci sentiamo in modo sacro parte dello stesso corpo che è quello della nostra bella e santa Diocesi. Saluto Sua Eccellenza Mons. Antonio Franco, Mons. Mario Paciello, Mons. Luigi Moretti.

Grande è la gratitudine al Signore anche per il dono di un testimone della fede che è stato Sant’Alfonso Maria de’ Liguori. A lui, che è stato luce di Vangelo nel suo tempo abbiamo voluto dedicare questa Chiesa. La sua testimonianza di vita, il suo amore per i poveri, il suo desiderio di portare il Vangelo al popolo, la sua grande lezione di umiltà e misericordia verso la fragilità umana, la sua fiducia immensa nella grazia di Dio capace di fare nuove tutte le cose, la sua visione di una Chiesa che sa uscire per le strade a cercare i lontani è per tutti noi una responsabilità, quella di non essere lampada messa sotto il moggio, ma sul candeliere, perché facciamo luce a tutti coloro che sono in casa. Mi fa piacere anche far sapere che il 18 luglio c.a. riapriremo il Museo Itinerante dei Luoghi Alfonsiani (MILA) a Sant’Agata de’ Goti con i luoghi dove lui ha vissuto e pregato. Sant’Alfonso ha molto da dire alla Chiesa ed al mondo in questo nostro tempo. L’immagine che abbiamo fatto realizzare lo rappresenta che ci viene incontro con le braccia aperte, come a volerci abbracciare.

Ultimo ringraziamento e non per ordine di importanza saluto e ringrazio i tanti giovani e i tanti collaboratori che con tanta buona volontà e con tanto sudore si sono adoperati perché la Chiesa fosse pronta per oggi.

Un grazie speciale al coro diocesano.

Cari Fratelli tutti,  abbiamo consacrato e unto l’altare, le croci alle pareti e vorrei che ci sentissimo tutti unti e “crismati” dall’amore di Dio, come se quest’unzione rinnovasse l’unzione con la quale siamo stati consacrati con il nostro battesimo. Che la fraternità verso tutti, a partire dai poveri e dai piccoli sia anche questa “arredo sacro” con cui rendere bella questa Chiesa.

Grazie ancora a tutti.

† Giuseppe, vescovo