Carissime e carissimi tutti, il mio cuore si è molto rallegrato nel vedere la locandina della vostra bellissima iniziativa; e sono veramente dispiaciuto di non poter essere presente con voi nel percorrere questo tratto di strada, concretamente, insieme. Ma ci sono; davvero voglio essere con voi.
Credo che questa vostra iniziativa si inserisce pienamente all’interno del percorso che la nostra Diocesi sta compiendo per custodire e soprattutto per far crescere questo nostro bellissimo territorio.
So che don Mimmo e i vescovi delle aree interne della Campania hanno iniziato un cammino, nel Giugno 2019, di grande attenzione a tutto quanto accade nei nostri territori, attraverso il documento Mezzanotte del Mezzogiorno? . So anche che la nostra Diocesi ha speso energie per lanciare un itinerario Giovani e lavoro, assolutamente indispensabile. Sono profondamente convinto che tutto questo porterà moltissimi frutti. Anche grazie a voi e alla vostra dedizione verso ciò che vi sta a cuore: lo sviluppo di quanto vi è affidato.
Il titolo della vostra iniziativa contiene la parola Custodi, sottintende il verbo custodire, entrambi importantissimi nelle pagine bibliche. Dio Creatore affida all’uomo il suo giardino perché lo custodisca: cioè lo porti alla massima fioritura possibile. So che è questo anche il vostro intento di fondo. Sappiamo anche che Caino, dopo aver ucciso il fratello Abele, per trovare modo di nascondersi a Dio, dice: sono forse io il custode di mio fratello? Essere custodi non è facile. Anzi. E’, però, ciò a cui siamo chiamati: le persone e la casa comune non sono nostri, ma ci sono affidati perché diventino sempre più belli.
L’attuale situazione di crisi (per la pandemia da Covid-19, ma non solo) può portarci a perdere lo sguardo positivo sul futuro. Ma anche questo tempo può risultare profondamente fecondo. Papa Francesco molte volte ci ha ricordato che non ci salviamo da soli; e proprio nelle prove più dure la possibilità di essere solidali e di aiutarci reciprocamente può essere la luce necessaria per continuare a chiedere, per continuare a sperare, per continuare a camminare.
Il vostro è un atto profetico (cioè capace di rilanciare la bellezza della vita) in ordine ad almeno tre cose:
- l’ambiente, la casa comune; la tragedia del cambiamento climatico (cosa ci dicono le inondazioni in Germania?) .
- L’economia circolare e spesa sostenibile, segno davvero profetico per il futuro.
- La politica, che esprime desiderio di costruire una nuova polis, una convivenza solidale, capace di valorizzare i beni comuni, capace di condivisione, ma anche di imprenditorialità diffusa.
Abbiamo bisogno di coraggio per affrontare le nuove sfide. E, forse, questa è una cosa che possiamo chiedere ai nostri giovani.
Davvero grazie a tutti. Il luogo bellissimo in cui siete (che spero di visitare presto) illumini i vostri sguardi e vi consenta di costruire nuovi percorsi, nuovi processi per voi e per tutte le persone che incontrerete sul vostro cammino.
+ Don Giuseppe, vescovo