Lettera del nostro vescovo Giuseppe ai sacerdoti per le prossime elezioni

08-10-2023

Carissimi,

come sapete bene, siamo spessissimo chiamati ad andare a votare per le elezioni comunali, regionali, politiche o europee. Il magistero della Chiesa ci ricorda come la comunità politica e la Chiesa sono indipendenti e autonome l’una dall’altra nel proprio campo. Ma tutte e due, anche se a titolo diverso, sono a servizio della vocazione personale e sociale degli stessi uomini.

«Sì, faccio politica. Perché tutti devono fare politica. Il popolo cristiano deve fare politica. Quando leggiamo ciò che disse Gesù, vediamo che era coinvolto nella politica»; a dirlo è Papa Francesco, in un passaggio del nuovo libro Il Pastore, in uscita in Argentina. «E cos’è la politica? Uno stile di vita per la polis, per la città», ha proseguito il Pontefice, sottolineando che però la sua azione politica non deve mai diventare azione di partito: «Quello che non faccio io, né dovrebbe fare la Chiesa, è la politica dei partiti. Ma il Vangelo ha una dimensione politica, che è quella di convertire la mentalità sociale, anche religiosa, delle persone».

Non la polita dei partiti, ma la politica del Vangelo che non accetta schieramenti se non quelli che portano a stare dalla parte dei deboli, dei poveri, dei bisognosi. Quando difendiamo i “piccoli” facciamo politica, e viviamo la forza di parlare a tutti, liberati dal sospetto di interessi personali e di parte. Tante volte anche con intenzioni buone ci si lascia coinvolgere da “carrozzoni” che ci fanno perdere la credibilità e l’autorevolezza di essere pastori di tutti e ci mortifichiamo da soli diventando i sacerdoti che stanno con questo o con quello, lascandoci alle spalle tanti altri.

Papa Francesco, spiegando appunto che la Chiesa non può dimenticare la sua dimensione politica, intesa appunto come. vita comunitaria, fa un esempio e specifica: «Non condanno il capitalismo. Né sono contro il mercato, ma favorevole a quella che Giovanni Paolo II ha definito “economia sociale di mercato”. Mi concentro preferenzialmente sui poveri perché è quello che ha fatto Gesù e quello che dice il Vangelo».

Invito quindi tutti, a partire da me stesso, a essere prudenti, a evitare schieramenti politici, a evitare campagne elettorali, sapendo parlare alle coscienze, a partire dalla sapienza del Vangelo, di quello che vale e che conta, fiduciosi che dall’ascolto di parole al di sopra delle parti e profondamente radicate nell’umano, possano scaturire scelte buone per le nostre comunità, per le nostre “polis”.

Vi benedico.

Dalla Sede Episcopale in Cerreto Sannita, 8 ottobre 2023

† Giuseppe Mazzafaro, vescovo

Lettera ai Sacerdoti in vista delle elezioni