Il Signore ci doni unità e pace. Il duello prodigioso tra morte e vita è vinto. Meditazione sul tempo presente

11-04-2023

Carissimi,

nella notte di Pasqua abbiamo ascoltato: “morte e vita si sono affrontate in un prodigioso duello”. E’ una lotta da vivere contro il male, la morte, la violenza, la guerra. Aiutiamoci nella lotta contro il male che viene  contro di noi, ma che è anche dentro di noi. Una lotta fuori di noi, attorno a noi, contro  la solitudine, la mancanza di senso e l’indifferenza e ognuno di noi ne ha la forza perché la forza della Resurrezione non è nostra, noi la riceviamo in dono. E allora buona Pasqua non è un auspicio soltanto. Buona Pasqua è un’altra cosa: la Pasqua è la vita che cambia, è la vita che risorge, il male che è sconfitto, il buio che viene illuminato dalla luce; la Pasqua è perdono dopo il peccato;  è la vita che ritrovava se stessa, è l’amore che torna a vivere.

Abbiamo bisogno allora della Pasqua, abbiamo bisogno di questo; non abbiamo bisogno di un po’ di benessere, né abbiamo bisogno di qualche cura palliativa, importantissime peraltro per limitare il dolore e per evitare la sofferenza e la durezza della vita. Pasqua è la luce che illumina la nostra vita e il mondo. Basta pensare solo a noi stessi: il salvare noi stessi ci fa illudere di poterci mettere al riparo da soli. Nella pandemia abbiamo capito che non è così, non dobbiamo dimenticarlo: non ci si salva da soli. Lo capiamo di nuovo in questa pandemia della guerra, delle guerre le cui scintille arrivano fino a noi; capiamo che è un incendio da dover spegnere.

E non c’è la luce della Pasqua senza seguire Gesù nella sua passione per gli altri e donando  amore quando intorno c’è soltanto la preoccupazione per sé, per il proprio io.

Chi ci porta alla Resurrezione? Credo che quando seguiamo il Signore e quando ci lasciamo riempire con un amore così grande anche la vita intorno cambia, perché il buio anche tanto forte  viene sconfitto da un amore ancora più forte.

Siamo in un tempo in cui tutto si brucia nel presente, nel dramma o nell’esaltazione dell’io; ma in fondo apparteniamo a un tempo senza passato e senza futuro, con un eterno presente appiattito; apparteniamo a una generazione senza padri e senza maestri, ma anche senza figli e senza nipoti. Ma una nuova forza ci investe in questa Pasqua, in un certo senso in un tempo senza profeti o dai pochi profeti. Noi abbiamo un grande messaggio: è il messaggio del Vangelo di Pasqua che ci fa ardere il cuore: il contenuto è la compassione e la compassione è un contenuto di cultura, di pensieri, di emozione, di scelte, ma anche abbiamo un orientamento e sentiamo di avere una via da percorrere, e la via è essere Chiesa, e la via è l’orientamento del futuro, perché Gesù è il nostro futuro. Non è solo la nostra storia personale o ecclesiale, non è solo il nostro presente, Lui è anche il nostro futuro.

La Pasqua di quest’anno del Sinodo, ci chiede di avere uno sguardo largo, liberato dagli schemi di sempre, inquieto per gli “assenti” e ci ha fatto riscoprire la bellezza di vedere tanti che in questa Pasqua sono venuti alle nostre liturgie come assetati di Dio, bisognosi forse anche solo di una benedizione E allora sorge in questa Pasqua una considerazione: è una gioia quella di desiderare di non sprecare la propria vita, ma di avere una missione qui nella nostra bella Chiesa Diocesana. E la missione è quella di sempre: Annunciare il Vangelo della pace, della misericordia, della compassione, del perdono e della salvezza ai vicini ed ai lontani. La missione è essere Chiesa in cammino con il popolo che ci è stato affidato, pronta a rallentare il passo per non lasciare indietro nessuno e pronta a prendere sulle spalle i piccoli ed i deboli, perché nessuno vada perduto. Non con le nostre capacità ma con la forza che viene dalla Resurrezione e lo stesso amore che ha ridato vita ad un corpo morto, darà vita nuova a ogni attesa e speranza di un mondo migliore ed umano liberato dalla violenza e dalla guerra, dove nessuno è straniero ma solo “Fratelli tutti”…

Aggrappiamoci alla Pasqua. Ne abbiamo bisogno per credere che la pace è possibile, che la solitudine può essere vinta, che l’amore non è mai uno spreco.

Ringrazio Dio di servire, come posso, la nostra Chiesa di Cerreto Sannita – Telese – Sant’Agata de’ Goti, nella quale incontro tanta santità.

Il Signore ci doni unità e pace. Il duello prodigioso tra morte e vita è vinto. Resurrexit sicut dixit. Vere resurrexit.

Per questo: BUONA PASQUA a tutti

+ Giuseppe, vostro vescovo