XXXII Rapporto Immigrazione Caritas e Migrantes

È stato presentato a Roma martedì 17 ottobre, presso NH Hotel The Church Palace, in via Aurelia 481, il XXXII Rapporto Immigrazione 2023, promosso da Caritas Italiana e Fondazione Migrantes. Lo slogan di quest’anno è: “Liberi di scegliere se migrare o restare”.

«La conoscenza dei molteplici aspetti dell’immigrazione – senza trascurare le ragioni che portano a lasciare la propria casa e il proprio Paese – risulta utile per comprenderne la reale portata e il “volto”, anche in relazione al rapporto tra le persone che arrivano e la società che accoglie», scrive in apertura del volume mons. Giuseppe Baturi, Arcivescovo di Cagliari e Segretario Generale della Conferenza Episcopale Italiana. Per il segretario generale della CEI «accoglienza e integrazione richiedono la reciproca disponibilità a un “incontro” che vada nel rispetto di entrambe le parti. Il percorso in questo senso appare carico di interrogativi, persino di tensioni: per tale ragione risulta “necessario – come si legge nel Rapporto – un cambiamento della narrazione, per superare quella dell’emergenza”».

Sono 5.050.257 i cittadini stranieri residenti in Italia al 1° gennaio 2023. Una cifra in lieve aumento rispetto all’anno precedente (erano 5.030.716) ma tutto sommato stabile. Dopo i picchi di crescita nel primo decennio del 2000 continuano a diminuire i nuovi nati stranieri: erano 80.000 nel 2021, sono diventati meno di 57.000 nel 2012, con un calo del 28,7%. Le donne straniere si stanno dunque adeguando agli stili di vita italiani, per cui invecchiamento e calo del numero di figli saranno le dinamiche del futuro che caratterizzeranno l’Italia. È quanto emerge dal XXXII Rapporto Immigrazione 2023 curato da Caritas italiana e Fondazione Migrantes, presentato oggi a Roma. In Italia gli immigrati vivono soprattutto al Nord (59,1% dei residenti totali): nelle regioni occidentali risiede il 34,3% e in quelle orientali il 24,8%; seguono Centro (24,5%), Sud (11,7%) e Isole (4,6%). La Lombardia si conferma la regione più attrattiva: da sola conta il 23,1% della popolazione straniera residente in Italia; seguono Lazio (12,2%), Emilia-Romagna (10,9%), Veneto (9,8%) e Piemonte (8,2%). Sul podio delle nazionalità sono sempre i cittadini rumeni, che rappresentano 1 straniero su 5 fra i residenti in Italia. A seguire marocchini e albanesi (8,4% e 8,3% del totale). Calano tunisini, senegalesi, nigeriani, cinesi e filippini mentre bangladesi e pakistani, arrivati più di recente, stanno consolidando il loro percorso migratorio in Italia. Anche il maggior numero di nuovi nati è rumeno (19,4%), poi marocchini (13,3%) e albanesi (11,8%). Calano le acquisizioni di cittadinanza. Le acquisizioni di cittadinanza, pur avendo raggiunto la soglia del milione negli ultimi 6 anni, sono in progressiva diminuzione: fra il 2020 e il 2021 sono scese del 7,5%. Un’acquisizione su cinque è appannaggio dell’Albania, seguita dal Marocco. Significativa è la terza posizione occupata dal Bangladesh (il 4,7% delle acquisizioni totali), mentre in quarta e quinta troviamo India e Pakistan.