“Pensare insieme” a un cammino comune. Incontro dei rappresentanti degli studenti di alcuni IIS della Diocesi, insieme con il Vescovo e alcuni sacerdoti

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Giovedì 20 aprile 2023, nell’episcopio, nella “casa” del Vescovo, a Cerreto Sannita, ci siamo incontranti i rappresentanti degli studenti di alcuni IIS della Diocesi, insieme con il Vescovo e alcuni sacerdoti, per “pensare insieme” a un cammino comune.

Lo scorso anno, incontri come questo hanno portato un primo frutto nella stesura del Patto per la pace, insieme al desiderio che non restasse un evento, ma diventasse uno stile, una prassi, capace di permettere e continuare un dialogo fatto di confronto e di condivisione di preoccupazioni e di sogni tra la Chiesa e la realtà dei giovani studenti.

I ragazzi hanno messo bene in luce le difficoltà, lo scoraggiamento, i dubbi, la rabbia in alcuni casi, verso una società adulta che, se da una parte indica i giovani come il “futuro”, dall’altra tende sempre più a minimizzare e relativizzare la loro presenza e il loro apporto. Ma se il futuro è dei giovani, ed è vero, il futuro va costruito insieme ai giovani.

E’ stata messa la prima pietra di un “laboratorio di idee”, di un percorso attivo che non sia solo accademica teoria, ma apra prospettive concrete, direzioni verso cui avviare processi di cambiamento.

I giovani coinvolti, rappresentanti del popolo degli studenti, hanno manifestato l’ambizione di far balenare per tutti una scintilla di un cammino nuovo.

E’ emersa una profonda unità nel desiderio che i giovani imparino ad essere protagonisti del cambiamento, imparando a dare nome alle domande più interiori che li abitano, domande che esprimono ricerca di senso profondo, di pienezza di vita. Non solo obiettivi personali, ma obiettivi comuni di giustizia, fraternità, di pace.

Ricominciamo dal noi, un noi che valorizzi l’appartenenza non come recinto, ma come possibilità concreta di apertura e capace di generare relazioni di amicizia sociale, intra ed inter-generazionale.

Partire da sé, dalla propria realtà, per far cadere muri e costruire ponti di conoscenza e di incontro.

È un tentativo che ambisce a far capire che i legami autentici di amicizia, di accoglienza, di solidarietà, di sentirsi abitanti della stessa “casa comune”, sono la risorsa necessaria per costruire un mondo umano e fraterno dove la competizione “malsana” che genera lo scarto, lasci spazio alla competizione “sana” dove le capacità personali servano anche ad aiutare chi non ce la fa, soprattutto se da solo. Vedremo già nei prossimi mesi quali saranno i frutti di questo “cantiere” che vorrà e dovrà vedere e far sentire sempre più i giovani protagonisti. Work in progress…

Buone pizzette e buone graffe hanno trovato tutti concordi