L’apostolato del Servo di Dio Padre Berardo Atonna nella diocesi di Cerreto Sannita

A cura di Dino Aito

L’antica diocesi di Cerreto Sannita nella sua storia annovera diversi e illustri figli eminenti in santità. Tra essi è da menzionare innanzitutto il Venerabile Luigi Sodo, vescovo della diocesi, di cui recentemente papa Francesco ha riconosciuto l’esercizio delle virtù eroiche; la Beata Maria Serafina del Sacro Cuore, fondatrice a Faicchio (BN) delle Suore degli Angeli; Fra Carlo di San Pasquale, umile fratello laico alcantarino a Cusano Mutri (BN); Suor Assunta di Gesù Nazareno di Frasso Telesino (BN), delle suore Vittime Espiatrici di Gesù Sacramentato. Accanto ad essi, tra le figure di spicco del francescanesimo campano dell’800 va ricordato il Servo di Dio Padre Berardo Atonna, frate minore alcantarino, originario di Sarno nel Salernitano, di cui è in avanzata fase di studio la Causa di beatificazione presso il Dicastero delle Cause dei Santi. La sua frequentazione nella diocesi di Cerreto Sannita risale all’epoca in cui fu di stanza presso il convento di Santa Maria Occorrevole in Piedimonte d’Alife (CE). Vi stette in due stagioni della sua vita, dal 1859 al 1866, dal 1881 circa al 1902 allorché fu nominato Ministro Provinciale a Napoli. Diversi furono i paesi della diocesi di Cerreto Sannita in cui esercitò il suo apostolato, tanto con la predicazione che con il ministero della direzione delle anime. In particolare tenne più volte quaresimali e predicazioni a Faicchio, Casali di Faicchio, Amorosi, Puglianello, Cusano Mutri, Frasso Telesino, Gioia Sannitica, Solopaca. Dal convento sul Monte Muto e dall’eremo della Solitudine, illustrato dalla santità di San Giovanni Giuseppe della Croce, Padre Berardo, emulo dei grandi predicatori dell’Ordine, dopo aver frequentato le vette dell’orazione e della contemplazione, scendeva a valle per dispensare alle anime la sua sapienza spirituale e guidarle verso la perfezione.

In quegli anni ebbe modo di incontrare la giovane Clotilde Micheli, oggi Beata Maria Serafina del Sacro Cuore, alla ricerca di consiglio nel momento in cui si accingeva a fondare la sua congregazione. Padre Berardo, devotissimo della Madonna, le consigliò in quella occasione di trovare la disponibilità di quindici giovanette “le quali facessero tutte i quindici sabato in onore della Santissima Vergine del Rosario di Pompei, onde impetrare dalla celeste Regina lumi e grazie sulla nuova fondazione”. Ed in effetti esse per quindici sabati consecutivi, in memoria dei misteri del Rosario, si comunicarono e pregarono con devozione al fine di onorare la Vergine e ottenere per suo mezzo la speciale grazia della vocazione.

Circa l’anno 1895, Padre Atonna divenne direttore spirituale di Suor Assunta di Gesù Nazareno, Vittima Espiatrice di Gesù Sacramentato di Frasso Telesino. Era nativa di Piedimonte Matese, si chiamava Emilia ed era socia delle Figlie di Maria della Parrocchia di Santa Maria Maggiore. Emilia scelse Padre Berardo come suo direttore spirituale motivo per cui spesso si recò all’eremo della Solitudine. Padre Berardo si adoperò per l’ammissione di Emilia tra le Suore Vittime Espiatrici di Gesù Sacramentato in Casoria. Il 25 settembre 1897 fu ammessa alla vestizione religiosa presieduta dallo stesso Padre Berardo. Negli anni successivi il Servo di Dio si recò periodicamente a confessarla, nella casa religiosa di Frasso Telesino nella quale morì in fama di santità il 18 dicembre 1898.

Anche la signorina Nicoletta Perfetti di Cusano Mutri fu figlia spirituale di Padre Berardo. Egli la diresse principalmente attraverso la corrispondenza. Nel corso del processo canonico sono state raccolte 66 lettere del Padre indirizzate a questa figlia spirituale. Fu una donna nobile, molto religiosa, umilissima, docile, garbata, rispettosa e dolce nel rapporto con gli altri e tanto fiduciosa nella volontà di Dio. Nella sua lettera ai genitori, il 22 dicembre 1909, Nicoletta descriveva la visita a P. Berardo nel convento napoletano di San Pasquale a Chiaia. Così si esprime: “Nel confessionale sono rimasta soddisfattissima. Beato lui. Ha detto che la sua benedizione mi accompagnerà in ogni attimo della vita. Alla mattina nello svegliarmi, al mezzogiorno e alla sera mi manderà sempre la sua benedizione. Che lui sia benedetto dal Signore. Mi ha raccomandato tanto la Via Crucis”. In epoca più tarda nel mese di aprile 1915 Nicoletta Perfetti fu incaricata di invitare Padre Berardo a predicare a Cusano Mutri il panegirico in onore della Madonna del Buon Consiglio. Il Padre, che altre volte aveva partecipato alla festività mariana, questa volta si vide obbligato a declinare l’invito a motivo della sua scarsa salute e dell’età ormai avanzata.

Padre Berardo era solito preparare le sue prediche con un approfondito studio, stilandone poi uno schema, come l’arte oratoria del tempo richiedeva. Su ciascuno di questi fogli apponeva poi di sua mano la nota con il nome del luogo, la data e la circostanza in cui la predica era stata pronunciata. Pertanto, dal materiale documentario rinvenuto nel corso della Inchiesta diocesana, è stato possibile ricostruire parte dell’itinerario della predicazione del Servo di Dio nei diversi paesi della Diocesi di Cerreto Sannita. La prima predica “della Passione di Nostro Signore Gesù Cristo” risale al 25 marzo1875, Giovedì Santo e si tenne a Gioia Sannitica; poi, a Casali di Faicchio, la predica per la festa della Madonna del Rosario il 24 ottobre 1875. L’anno successivo, il 14 maggio 1876, nella chiesa della Madonna delle Grazie a Cusano Mutri predica in onore della Madonna del Buon Consiglio, molto probabilmente invitato da Fra Carlo di San Pasquale, che in quel periodo viveva in quell’eremo a causa delle leggi di soppressione delle famiglie religiose. Era stato proprio Fra Carlo di San Pasquale ad impiantare a Cusano Mutri la devozione alla Madonna del Buon Consiglio, invocazione mariana tanto cara agli alcantarini napoletani secondo la divulgazione promossa dal Beato Modestino di Gesù e Maria nella Chiesa di Santa Maria della Sanità a Napoli. Il 14 settembre 1876, di nuovo a Casali di Faicchio, Padre Berardo Atonna predica in onore di Nostra Signora del Sacro Cuore. Il 5 ottobre 1879 ad Amorosi predica in onore della Madonna del Rosario. A Solopaca il 14 settembre 1881 in occasione delle solenni Quarant’Ore, tiene il discorso su “Il SS. Sacramento il nostro Paradiso in terra”. In quell’occasione benedisse la Via Crucis nel Santuario di Maria SS. del Roseto. Proprio a Solopaca Padre Berardo si prodigò per l’arrivo di due congregazioni femminili francescane: le Alcantarine e le Stimmatine. Dal 2 al 4 marzo 1889 è annotato il discorso al SS. Sacramento a Gioia Sannitica, in occasione dei carnevaletti, cioè dei giorni di adorazione eucaristica riparatrice in occasione del carnevale. In onore di Sant’Antonio di Padova, padre Berardo predicò a Casalduni il 7 agosto 1898 e a Curti il 13 giugno del 1907.

Nella biografia di Padre Atonna è segnalato poi un episodio di bilocazione avvenuto ad Amorosi. Mentre vi sostava in occasione di una predicazione il Servo di Dio ebbe necessità di farsi accompagnare in calesse nel paesetto di Frasso Telesino. Il giovane conduttore, considerando che ormai si era fatto buio e che avrebbe dovuto rientrare solo ad Amorosi, manifestò il suo timore al Servo di Dio. Questi gli rispose allegramente: “non aver paura ti accompagnerò io”. Di fatto egli attestò che Padre Berardo era risalito sul calesse come per ritornare con lui ad Amorosi, ma di fatto non si era mosso dalla casa in cui si era recato ospite a Frasso Telesino! La presenza di Padre Berardo era stata constatata fino ad un centinaio di passi dal paese.

 

A Faicchio, infine, è riportato un altro episodio da fioretti, ossia la naturalezza con cui Padre Berardo fu udito parlare agli uccelli i quali sembravano intenderlo. Di fronte al loro silenzio il francescano li aveva apostrofati: “e che, vi state zitti? Andiamo, andiamo”, e gli uccelli subito avevano cantato. Poi dopo un poco un altro ordine: “ora quieti quieti!” ed essi avevano taciuto.

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