La tradizionale discesa della statua di Maria SS. del Roseto – Photogallery

Nel primo lunedì di giugno, si può assistere alla discesa della statua della Madonna del Roseto che, dal Monte delle Rose, viene portata in processione nella chiesa del SS. Corpo di Cristo

“Ci si incamminava, tra le case, verso il Rione ‘Capriglia’, al lato ovest del paese, nella parte più alta. Raggiunta questa zona, ci si fermava a “Santa crucella”, sotto una croce ferrea, infissa in un blocco di pietra con colata di piombo fuso, e si usciva, poi, fuori dall’abitato percorrendo un viottolo che saliva su per la montagna.
Lungo questo viottolo, in prossimità della prima curva, c’era, e ancora c’è, un’ edicola con la statua di un piccolo Cristo, detta da tutti “Gesucristiello”. Incominciava appena ad albeggiare quando si ci incamminava sull’erta molto scoscesa e, a cuor leggero, godendo dell’aria “frizzante” dell’alba, si raggiungeva il Santuario.
Si provava un’emozione fortissima quando, percorsa la curva dell’ultimo tornante, ci si trovava di fronte alla chiesetta che appariva poco distante, col suo ingresso e con il portoncino già socchiuso per accogliere i tantissimi fedeli che il quel “giorno speciale” accorrevano ai piedi della Santa Vergine.
Un’altra emozione che si “sentiva dentro” era quella di dover constatare che, malgrado il lungo percorso e l’erta abbastanza scoscesa, non si avvertiva alcun segno di stanchezza.
La prima cosa che ciascuno faceva era quella di doversi confessare ed ascoltare la Santa Messa per accostarsi poi all’Eucaristia prendendo la particola consacrata. Alcune ore prima della Comunione era proibito ingerire del cibo e meno tempo prima si poteva soltanto bere acqua naturale.
Così, dopo aver ascoltato la S. Messa e aver preso la Comunione, ciascun gruppo si disponeva sul prato (c’era molto spazio sia davanti che dietro la chiesetta ed anche spazi laterali) per consumare la colazione portata da casa. In attesa dell’orario in cui iniziava la discesa della statua benedetta della Madonna verso Solopaca, si ci tratteneva a chiacchierare o a suonare e cantare.
Portata a spalle, La Madonna del Roseto usciva dalla chiesa e si tratteneva per un po’ di tempo nello spiazzo prima dell’inizio della discesa, attorniata da una moltitudine di fedeli provenienti dalle diverse località della Valle Telesina. Durante questa prima sosta venivano “sparati” fuochi pirotecnici (pare offerti dalla comunità di Telese) in grande quantità. Gran parte della montagna veniva coperta dai fumi prodotti dagli spari ed anche quell’odore acre, che in altre occasioni avrebbe procurato soltanto fastidio, in quel posto recava un gran piacere.
Terminati i fuochi d’artificio e diradatosi il fumo, iniziava la discesa della Madonna che veniva accompagnata da una folla in preghiera e festante con l’intonazione di molti canti mariani. Giunti alle prime case di Solopaca, nel luogo propriamente detto “ ’ncopp‘ ’e ccase”, dopo aver girato l’angolo vicino ‘u palazzo ‘e don Filippo Cusano, la Santa Vergine veniva portata nel portone d’ ‘u palazzo Abbamondi, dove Le veniva cambiato il manto. La Madonna, con il nuovo manto ben preparato, veniva portata, sempre in processione, con i partecipanti che diventavano via via più numerosi- per le strade principali del paese fino a raggiungere “ ‘A chiesa ‘a chiazza”.
In questa chiesa la Madonna restava fino al primo lunedì di settembre, quando era riportata nella chiesetta sulla montagna”.