Carissimi Sacerdoti,
visto il perdurare della pandemia, considerate le norme governative vigenti e preso atto della Nota della Presidenza della CEI del 24 febbraio 2021, in accordo con i Vescovi della Campania e dopo aver ascoltato i vicari foranei e il vicario generale, consegno a tutta la Diocesi gli Orientamenti per le celebrazioni della Settimana Santa, frutto di un sentire comune e della presenza certa del Signore.
- Domenica delle Palme
- Si preveda la benedizione dei rami di ulivo o di palma in ogni celebrazione (anche vespertina) così da evitare assembramenti alla celebrazione centrale, utilizzando la seconda o la terza forma prevista dal Messale Romano.
- Se lo ritiene opportuno, il parroco, nel giorno delle Palme e nel giorno di Pasqua, può aumentare il numero delle celebrazioni (si concede la possibilità al parroco di celebrare fino a 4 messe), così da dare possibilità a più persone di poter partecipare.
- Per scongiurare ogni possibile pericolo di contagio, i sacerdoti si limiteranno a benedire solo i rami di ulivo e le palme che fedeli avranno portato con sé. In forza delle stesse precauzioni non è consentito preparare rami e palme (neanche imbustati) da far trovare sui banchi, come pure allestire postazioni per la distribuzione delle suddette. Altresì non è possibile il tradizionale scambio dei rami e delle palme tra i fedeli.
- Messa crismale
- Sarà celebrata martedì 30 marzo alle ore 17,30 nel Duomo di Sant’Agata de’ Goti, con la presenza dei sacerdoti, diaconi e la rappresentanza dei religiosi, religiose e di un fedele laico per parrocchia.
- Giovedì Santo
- Nella Messa vespertina in Coena Domini sia omessa la lavanda dei piedi. Al termine della celebrazione il Santissimo Sacramento potrà essere portato, come previsto dal rito, nel luogo della reposizione in una cappella della chiesa dove sarà possibile fermarsi in adorazione, nel rispetto delle norme, dell’eventuale coprifuoco ed evitando lo spostamento tra chiese al di là della propria parrocchia. Nel caso in cui, per problemi logistici, si corre il rischio di assembramenti presso l’altare della reposizione, si consiglia che l’adorazione eucaristica comunitaria avvenga all’altare maggiore dove si è celebrata la Messa. Finito questo momento di preghiera, il Santissimo Sacramento potrà essere portato all’altare della reposizione.
- L’altare della reposizione non è proibito, ma solo a condizione di non creare assembramenti in luoghi angusti e di passaggio, anche considerando il possibile afflusso di fedeli il giorno successivo per la preghiera personale. Laddove questo dovesse accadere, è meglio lasciare la riserva eucaristica nel tabernacolo, senza che sia allestito come altare della reposizione.
- Venerdì Santo
- Riprendendo l’indicazione del Messale Romano si introduca nella preghiera universale l’intenzione “per chi si trova in situazione di smarrimento, i malati, i defunti”, in allegato a queste disposizioni.
- Per il momento dell’ostensione e adorazione della santa Croce, colui che presiede, dopo aver baciato lui solo la Croce, stando in mezzo davanti all’altare, con brevissime parole può invitare i fedeli all’adorazione, quindi per qualche istante la tiene elevata perché la adorino in silenzio. Finita l’adorazione si porta la Croce al suo posto presso l’altare come indicato nel Messale Romano. L’atto di adorazione della Croce mediante il bacio sia limitato al solo presidente della celebrazione.
- Conclusa l’Azione liturgica, laddove esiste la consuetudine della processione del Cristo morto, questa sia omessa. Si evitino di esporre alla pubblica venerazione i simulacri, se questo non garantisce quella debita distanza dal popolo, per evitare qualsiasi forma di devozione che porti a toccare i simulacri.
- Si sconsiglia di far seguire, all’Azione liturgica, la pia pratica della Via Crucis.
- Sabato Santo e Veglia pasquale
- Potrà essere celebrata in tutte le sue parti come previsto dal rito, in orario compatibile con l’eventuale coprifuoco. Considerata la lunghezza della celebrazione della Veglia Pasquale questa si concluda entro le ore 21,30.
- I parroci, impegnati in più celebrazioni, tenuto conto del suddetto coprifuoco, potranno iniziare la Veglia Pasquale alle ore 18.
- La benedizione del fuoco si svolge presso la porta della Chiesa, alla sola presenza dei presbiteri e dei ministri, mentre tutti i fedeli sono in chiesa, rivolti verso la porta. Qualora ragioni pastorali o logistiche suggeriscano di non accendere un fuoco, la benedizione si adatta alla situazione. Il sacerdote si reca all’ingresso con il ministro che porta il cero acceso e il ministro con il turibolo e la navicella. Dopo il segno di croce e il saluto, il sacerdote introduce la Veglia con le parole del Messale Romano, quindi omessa la benedizione del fuoco e la preparazione del cero, dice subito la formula: «La luce di Cristo che risorge glorioso…». Infuso l’incenso nel turibolo, la celebrazione prosegue con la processione come indicato nel Messale. Senza candele, solo quelle dei ministri.
- Si sconsiglia, per quest’anno, l’accensione delle candele dei fedeli.
- Non è consentita in nessun modo la distribuzione delle bottigliette dell’acqua. Si invitino i fedeli a provvedere personalmente e portare con sé la bottiglietta d’acqua che sarà benedetta durante la celebrazione.
Concludo esortando tutti a seguire fedelmente gli Orientamenti che vengono offerti alla Comunità diocesana perché diventi visibile la comunione ecclesiale onde evitare confusione e disorientamento tra i fedeli. Gli orientamenti aiutano a camminare insieme, nello stile sinodale, rivelano l’unità del presbiterio nell’unica Chiesa protesa alla realizzazione vera di una pastorale di insieme.
La fedeltà alle norme, la carità delle nostre azioni, la forma comunitaria, la dignità e bellezza delle Celebrazioni eucaristiche, sia testimonianza del modo in cui il Signore, il Crocifisso-Risorto, si fa vicino alla nostra povertà e miseria.
Dalla sede episcopale in Cerreto Sannita (BN), 19 marzo 2021,
Solennità di San Giuseppe, sposo della B.V. Maria
+ Domenico Battaglia
Vescovo
Disposizioni diocesane per la Settimana Santa 2021