Nel suo essere tempo di grande attesa, segno di forte speranza e simbolo di immensa fiducia, l’Avvento, ci ricordava il vescovo don Mimmo nella I Lettera d’Avvento di qualche settimana fa, è “il farsi prossimo di Dio. Non sulle nubi ma nei piccoli gesti puri dei cuori assetati di pace. Non su un trono di fiamme, ma nella delicatezza improvvisa di chi ci è vicino. Dio elimina ogni distanza, è Lui stesso che viene e, anche all’uomo lontano, va incontro per ricucire i lembi della lontananza”. E in questa prossimità che prova a farsi segno, e perciò germogli che ci aiutano a crescere e che possono spuntare dovunque, anche nei deserti, che anche in questo 2018 il vescovo della Diocesi di Cerreto Sannita-Telese-Sant’Agata de’ Goti don Mimmo Battaglia compirà diversi segni concreti di vicinanza, solidarietà e condivisione fino a lunedì 31 dicembre, giorno della Marcia diocesana della Pace a Cerreto Sannita, organizzata dalla Pastorale Giovanile, dall’Azione Cattolica diocesana e dalla Casa per la Pace “Don Tonino Bello” (restano naturalmente invariate le consuete celebrazioni della notte di Natale alle ore 23 nella Cattedrale di Cerreto e del giorno di Natale alle ore 11 nella Concattedrale di Sant’Agata).
Mentre il calendario di incontri e visite per il vescovo Battaglia si farà più fitto e intenso a partire da lunedì 17 dicembre (appuntamenti di don Mimmo che racconteremo puntualmente con report quotidiani). Ma già ben 4 sono stati gli appuntamenti nei giorni scorsi: la celebrazione della messa alla Casa di Cura Ge.p.o.s. di Telese Terme e alla Casa delle Suore Alcantarine di Solopaca, l’incontro con gli anziani di Cerreto Sannita a Casa Santa Rita e una lectio divina prettamente natalizia ai giovani delle Foranie di Sant’Agata de’ Goti e di Airola. Bucciano, Sant’Agata de’ Goti, Airola, Luzzano, Telese Terme, Cerreto Sannita, San Salvatore Telesino, Pietraroja, Auduni, Guardia Sanframondi, Cusano Mutri e Amorosi. Questi i paesi in cui don Mimmo incontrerà bambini, ragazzi, giovani, adulti e anziani da qui al prossimo 31 dicembre. Voci, volti e storie delle persone che abitano il nostro territorio. Voci, volti e storie dai cuori in attesa che si sono rialzati o che vorrebbero farlo o che non hanno più la forza per farlo. “Il nostro cuore attende”, concludeva mons. Battaglia nella I Lettera d’Avvento. “Alza il capo. Risolleva il cuore. Accogli il dono. Accogli la lentezza del tuo tempo per gustare il senso della reale attesa che non è domani, nel giorno della Sua venuta, ma già oggi nel mistero della Sua presenza. Attendi, Gilda. E lo vedrai già davanti a te. Perché il Signore è dentro la tua attesa. E si consegna nelle tue mani, con immensa fiducia. Perché ti ama e si fida di te”.