“Sono contento di essere qui stasera per diversi motivi. Africa Mission concretizza in qualche modo quella che io sto chiamando da diverso tempo la “Chiesa in uscita”. Si tratta davvero di uscire per andare ad incontrare le persone che sono in difficoltà, sul nostro territorio ma anche fuori dai confini dell’Italia. Ed è per questo che ringrazio i volontari di Africa Mission – Cooperazione e Sviluppo”.
Parole e musica di don Mimmo Battaglia, in visita presso la sede di Bucciano di Africa Mission. Una delle varie sedi regionali del Movimento e dislocata lungo il territorio italiano.
L’opera dei volontari di Africa Mission, fondata più di 40 anni fa da don Vittorio Pastori, prosegue incessantemente in Uganda, nel centro Africa, una delle nazioni più povere del mondo. Un’opera che don Mimmo ha voluto lodare e tastare personalmente, soprattutto in vista del viaggio di tre ragazzi della diocesi che, grazie al progetto messo in campo dalla ONG denominato “Vieni e Vedi”, sono partiti alla fine del mese di luglio per restare tre settimane in terra ugandese e vedere con i propri occhi l’opera che quotidianamente porta avanti il movimento. I ragazzi, sono stati accompagnati da Giuliana ed Armando, che prima di loro hanno avuto l’opportunità di fare il viaggio che sicuramente ha cambiato in positivo la propria esistenza ed il proprio essere.
A fare gli onori di casa, sono stati Giuseppe Ciambriello, vicepresidente nazionale e tesoriere del Movimento, e don Antonio Parrillo, parroco di Gioia Sannitica e assistente spirituale regionale del Movimento. Entrambi, hanno ringraziato il vescovo per la presenza ed hanno auspicato una proficua collaborazione con la Diocesi, anche attraverso i progetti che Africa Mission mette in campo durante l’anno. Presenti all’incontro anche il sindaco del comune caudino, l’avvocato Domenico Matera ed il parroco della vicina Moiano, don Iosif Varga.
“La Chiesa vi sta inviando – ha sottolineato ancora don Mimmo rivolgendosi ai ragazzi in partenza – perché voi siete Chiesa ed è bellissimo che lo facciate attraverso questa esperienza che vi è permessa da una realtà importante della nostra diocesi, che si chiama Africa Mission. Coraggio, io sono con voi. Non posso partire adesso con voi, per vari motivi, ma so che è già stato programmato un viaggio anche per me, da qui a qualche mese”.
Parole quelle di don Mimmo, che testimoniano la vicinanza della chiesa che è in Cerreto – Telese e Sant’Agata dei Goti al movimento missionario. Parole che testimoniano come la missionarietà sia importante per lui e costituisca il fulcro del suo mandato pastorale.
“Sono contento della presenza di tante persone qui stasera, perché è bello sentirsi parte di una realtà così importante. Mi collego ad una immagine che ho visto qui in sede, perché non tutti lo sanno, ma io da giovane ho avuto la fortuna di incontrare Madre Teresa di Calcutta, quando avevo diciotto anni. Pur essendo giovane ed avendo la voglia di spaccare il mondo, davanti a lei mi sono sentito come un nano davanti ad un gigante. Mi sentivo stretto in una morsa ed ho confidato a madre Teresa come quel mondo non mi appartenesse. Non puoi fare nulla, mi disse e non puoi cambiare nulla. Tutto ciò che farai sarà solo una goccia in mezzo al mare, ma questa goccia cambierà la tua esistenza. Ed è per questo che dico a voi di non pensare di poter spaccare il mondo con il vostro operato o la vostra visita in Uganda. Tante piccole gocce, però, vi permetteranno di cambiare le cose. Sono le gocce d’acqua riunite che formano dapprima i ruscelli, poi i fiumi e poi gli oceani”.
Parole importanti con le quali ha esortato i ragazzi ad andare avanti e a non perdere mai la speranza. “Il sorriso dei bambini in Uganda è contagioso. Ricorderete però al ritorno dall’Uganda il sorriso dei bambini e dei volontari, solo se ci metterete dentro il cuore, perché nessun cuore è capace di sorridere tanto quanto un cuore che soffre. È un dolore condiviso ed è un dolore dal quale sai che può nascere una speranza, piccola o grande, ma una speranza reale. Esistono tante problematiche anche sul nostro territorio ed è per questo che vi chiedo, con le parole del mio maestro, di fare la carità in modo tale che i poveri ve la possano perdonare. Bisogna partire da qui – ha concluso don Mimmo – per attuare il cambiamento reale da sempre auspicato ed è per questo che vi auguro di fare tesoro di questa esperienza importante”.
Pasquale Ciambriello