“Quella vissuto poco fa, è stata la grazia di un momento o un momento di grazia?”.
Concludeva così una delle celebrazioni di questi giorni il nostro vescovo ed è proprio a partire da questo spunto di riflessione che vogliamo condividere con ognuno di voi gli incontri più significativi del mese appena trascorso. Pensiamo che ognuno di essi non consista nella grazia di un momento, ma in un momento di grazia che ci portiamo nel cuore, quale tassello importante per il nostro cammino e vogliamo raccontarveli, affinchè possano diventare tali anche per il vostro.
Tra i più significativi, possiamo sicuramente appuntare il tempo trascorso a casa di Daniele Pio. Era stata una giornata molto pesante quella, tanti problemi ascoltati, tante situazioni da risolvere, qualche delusione e la pressante sensazione di essere solo. Ce l’ha raccontata così questa giornata. Poi, in ginocchio in silenzio davanti al Santissimo, la confessione a cuore aperto e il continuo chiedere a Lui il perché di tutto questo. Apparentemente senza risposta. La sera siamo andati da Daniele Pio, un ragazzo di 15 anni con una malattia che lo costringe su una sedia a rotelle. Ad un certo punto, dice a don Mimmo di volergli dedicare la sua canzone preferita ed inizia a cantare “Meraviglioso” di Modugno, ripresa poi dai Negramaro. E proprio in quel pezzo che dice “persino il tuo dolore potrà sembrare poi meraviglioso”, ha potuto cogliere il segno della presenza di Dio. Un momento di grazia che farà sicuramente luce ogni volta che calerà il buio e ridonerà un nuovo sorriso al volto triste.
Abbiamo potuto vedere oasi di grazia nate dal dolore nelle lacrime e nella premurosa cura, della figlia di Matilde, un’anziana signora paralizzata che non vede e non parla…nell’amore con cui Maria Rosa ci ha parlato di suo marito venuto mancare dopo una lunga malattia…nel sorriso dolcissimo di Lucia e nel suo continuo ringraziamento a don Mimmo per essere passato a salutarla e alla sua famiglia per tutto ciò che le dona quotidianamente…negli occhi spaesati di Iolanda che sta perdendo la memoria, ma ha recitato un Padre Nostro ed un’Ave Maria a mani giunte insieme al nostro vescovo senza dimenticare una parola…nella forza di Elena…nella gioia di Vitalina…nella speranza di Cristina e Giuseppe, due anziani entrambi allettati ma consapevoli di avere Dio accanto a loro…nell’entusiasmo dei giovani della parrocchia Sant’Andrea di Dugenta che si sono inventati un torneo di beach-volley per ricordare due cari amici scomparsi troppo presto…e, siamo certi, che riusciremo a scorgere la grazia anche nel dolore dei genitori di Domenico e in quello di Rossella perché “nessuno dei suoi figli sarà perduto”…
Un forte momento di grazia è stato quello avvenuto nel primo incontro con i giovani della cooperativa iCare per i sogni che ci hanno raccontato e per Alfonso e Michele. Ormai li conoscete, ve ne abbiamo già parlato altre volte, ma continuano a stupirci e a donarci occasioni per riflettere ed imparare ad aprire davvero il cuore. Michele era lì da un po’, fermo all’ingresso a salutare i presenti. Poi, arriva Alfonso. Lo vede e va a dargli una carezza. L’incontro sta per iniziare e sapete cosa fa? Si mette a spingere la carrozzina di Michele e lo porta in prima fila. Diteci se non è grazia questa!
Abbiamo vissuto un momento bello a Napoli presso il Teatro San Carlo, dove don Mimmo ha tenuto un intervento sulla legalità, a Cerreto in occasione della riapertura al culto della Chiesa di San Rocco dove ci ha ricordato che ognuno di noi è parola di Dio per la vita di chi ci è accanto, a Sant’Agata per la celebrazione e la processione in onore di Sant’Alfonso, compatrono della nostra diocesi.
C’è grazia nel vedere centinaia di Giovanissimi ad un campo di Azione Cattolica. Siamo stati a San Martino Sannita per incontrare i giovanissimi della nostra Diocesi e riflettere insieme a loro sulle emozioni che attraversano le nostre vite. E, poi, ad Anagni per il campo nazionale del Movimento Studenti dove abbiamo riflettuto sul primo annuncio a scuola tra lacrime, abbracci e “grazie”. E c’è grazia ovunque quando un giovanissimo, ma anche un giovane, un bambino, un adulto, un anziano, non vede l’ora di poter incontrare il suo vescovo per raccontargli di sé, per condividere la sua storia, per realizzare il senso del camminare insieme.
C’è grazia, nel coraggio e nella fiducia che i nostri sacerdoti stanno dimostrando scegliendo di rimettersi in gioco nel loro servizio, giorno dopo giorno. Forse, in realtà, i momenti di grazia non sono momenti straordinari, ma piccoli passi quotidiani che ognuno di noi può vivere e far vivere a chi gli è accanto per essere realmente parola di Dio e parlare il Suo linguaggio fatto di sorrisi, carezze, abbracci, occhi che si incrociano, mani tese, amore.
a cura della Segreteria