Prolusione del vescovo di Sessa Aurunca Piazza al XII Corso di CittadinanzAttiva del CSS Bachelet: la “dolorosa coscienza” di poter cambiare il mondo

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Il 12 Novembre 2016, presso il Centro Pastorale Emmaus di Cerreto Sannita, si è tenuta la Prolusione del XII Corso di CittadinanzAttiva, laboratorio di formazione sociale organizzato dal Centro Studi Bachelet ONLUS, patrocinato dal M.I.U.R. US.R. Campania Direzione Generale, dalla Provincia di Benevento, dal Dipartimento D.E.M.M. dell’Università del Sannio, dal Comune di Pietrelcina, svolto in collaborazione con gli Istituti di Istruzione Superiore del territorio (IIS A. Lombardi di Airola, IIS Carafa-Giustiniani e Liceo Classico L. Sodo di Cerreto Sannita, IIS U. Fragola di Faicchio-Castelvenere, IIS Galilei-Vetrone- Polo Scolastico di Guardia Sanframondi, IIS A. M. De’ Liguori di Sant’Agata de’ Goti, IIS Telesi@ di Telese Terme). Il corso avrà come filo conduttore la tematica ambientale, letta attraverso l’Enciclica “Laudato sì” di Papa Francesco.

Il celebre suono della campana ha aperto l’incontro, che ha segnato un traguardo importante per il CSS Bachelet, che compie il suo decennale. L’intervento dell’assessore Vincenzo Di Lauro ha sottolineato la valenza socio-culturale di tale corso per la comunità cittadina e provinciale, e il saluto della Presidente, ins. Patrizia Lombardi, alle istituzioni presenti, ai docenti universitari, ai docenti referenti e agli studenti, vera anima del progetto, ha introdotto la relazione di Mons. Orazio Francesco Piazza, Presidente onorario del CSS Bachelet e Vescovo di Sessa Aurunca.
L’intervento di Mons. Piazza, accompagnato dalle letture dell’attore Pier Luigi Tortora e sottolineato dalle musiche del maestro Michele Leone, ha aperto uno scenario sul futuro, sulla necessità di una “grande protesta” che nasca nel “piccolo” di ogni uomo. “Quale mondo voglio consegnare al futuro?” è la domanda da cui partire per proiettarsi oltre il presente e oltre se stessi , verso un concetto di responsabilità che rompa con ogni forma di indifferenza di fronte ad una realtà problematica come la nostra. Prendere “dolorosa coscienza”, afferma Mons. Piazza, ad una platea concentrata e attenta, di tutti i disastri, anche di quelli a cui non si è direttamente sottoposti, è il primo atto di un cambiamento possibile, di una nuova umanità che si riscopra come un’unica famiglia e non si chiuda nell’egoismo individuale.
Non lasciarsi ostacolare dai condizionamenti sociali, credere in se stessi, crescere nei propri ideali, abbattere muri per costruire ponti, sono solo alcuni dei concetti – antidoto, sui quali potrà costruirsi una società basata sul dialogo, sull’ascolto e sul rispetto reciproco. Ogni uomo deve portare avanti la “grande impresa” di puntare in alto, cercando le risposte dentro di sé. Non bisogna aver paura delle grandi sfide, chiude Mons. Piazza, con fotogrammi esperienziali della Terra in cui esercita la propria funzione, perché è proprio grazie ad esse che l’uomo riscopre e costruisce la propria dignità. Ed è questo il messaggio che il CSS Bachelet, in dieci anni di attività, ha inteso consegnare ai giovani: dignità come dialogo, formazione, cultura, vie privilegiate per costruire una valida relazione di aiuto.

foto: Alessandro Tanzillo

Elenia Mattei Mattei, Studentessa IIS Telesi@