Dalle periferie al centro, on the road con il vescovo Mimmo – GIORNO 2: LA MAPPA DELLE STELLE

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“C’è qualcuno più in alto di noi, che è dentro di noi, che vi dice: grazie!”. Effettivamente la sentita e profonda gratitudine è la preghiera più bella che si possa rivolgere. Lo ha fatto il vescovo Mimmo in questa seconda giornata “on the road”, ringraziando medici ed infermieri, fisioterapisti e genitori di bambini con disabilità per come riescono ad essere dono per la preziosità della vita degli anziani e per il valore unico rappresentato da bimbi e ragazzi in difficoltà. Questo perché “la vostra vita non è mai una vita sprecata e inutile. Ogni lacrima ha un senso e Dio è dentro le nostre lacrime per moltiplicare il coraggio. Ogni stella è una lacrima di Dio”. Così come le cicatrici sono un suo autografo, come canta Jovanotti. E’ iniziata, come quotidianamente ogni giorno, con incontri di storie malinconiche di sofferenza e di stanchezza e storie fatti della polvere dei sogni di speranza, la giornata di don Mimmo.

Nei centri per anziani “Il Cervillo”, “Villa Lina” e la Casa “San Filippo Neri” di Guardia Sanframondi e nel IMG 5669Centro De Nicola di Cerreto Sannita, poi, tra racconti commoventi di figli che non vanno a trovare da tempo i propri genitori e racconti pieni di fiducia di anziani che aspettano le proprie famiglie per pranzare insieme il giorno di Natale, tra drammi vissuti nella solitudine e la tenerezza di un abbraccio, di una carezza e di un bacio di don Mimmo, tra le testimonianze su quale fosse il Natale più bello mai vissuto da loro e la pausa merenda con panettoni e torroncini, tra un incoraggiante “Non mi sento vecchia!” e un oceano di bambini, tra una foto di rito e il selfie col vescovo, che fa sempre figo anche a 97 anni, tra i versi poetici di speranza e di amore e un assaggio di karaoke senza musica, è riecheggiata puntuale “Tu scendi dalle stelle!”.

Andava oltre la semplice tradizione questa volta. Aveva un sapore speciale: l’invito a noi a scendere sempre più spesso, e non solo nelle feste comandate o per prassi, dalle stelle delle nostre comodità, dalle stelle del nostro restare seduti a guardare, dalle stelle del nostro rinserrarci in prigioni di calcolo e di convenienza. E magari, a volte, pensiamo sia meglio far prevalere in noi sopravvivenza e prudenza, invece è proprio in quel momento che avviene dentro di noi una morte in un arido e cinico deserto.

IMG 5611Scendere dalle stelle della frenesia e dell’ansia, dell’assuefazione, dell’opportunismo e del nostro tornaconto forse esaltano il nostro ego e lo nutrono, ma non ci proiettano gli uni nella realtà degli altri per vivere quella realtà, per attraversarla, per sentirci pienamente parte di quell’avere a cuore. Non sono due dimensioni spazio-temporali incompatibili tra loro, ma sono due facce della stessa identica medaglia: quella della nostra umanità, della nostra società, del territorio che abitiamo. Grida con un abbraccio a tutti coloro che sono disillusi, in ogni appuntamento, quel “Non rassegnatevi!” il vescovo Mimmo. Sembra sia lui, ogni volta, a spiazzare i presenti. Ma in realtà a spiazzare è sempre il Signore, tramite queste grandiosi testimonianze che stiamo incontrando.
Scendere dalle stelle
per seguire la mappa luminosa di stelle che orientano il nostro percorso portando bellezza e illuminandolo. Stelle brillanti che portano ricchezza nel nostro cammino come Placida, Cristina, Adelina, Antimo, Saverio, Virginia, Angelo, Pietro, Giacomino, Ermelinda, Antonietta, Nicola, Gioia e Michele. E’ la sofferenza di questi volti che ce lo sta chiedendo, che ce lo sta urlando. E’ la stessa immagine del Natale verso l’attenzione all’altro che ci affida tutto questo per ogni momento della nostra vita. Per amore solo per amore! E’ questa la mappa delle stelle che dobbiamo sforzarci di seguire. Quella di un Natale non confinato alla data del 25 dicembre, ma afferrato per mano nel suo messaggio di luce per tutti. Un messaggio di speranza custodito e curato, vissuto e trasmesso ogni giorno dell’anno.

Giovanni Pio Marenna