Saluto di benvenuto del sindaco di Cerreto Sannita Giovanni Parente a mons. Domenico Battaglia.
Eccellentissimo Monsignor Domenico Battaglia,
è per me, primo cittadino di Cerreto Sannita, un grande onore esprimerLe il saluto dell’intera comunità. Un saluto reverente come è dovuto ad un eccellentissimo Vescovo ma anche caloroso per testimoniarLe lo spirito di accoglienza che caratterizza la nostra gente. E dico “la nostra gente” perché con La sua nomina a Pastore della Diocesi di Cerreto Sannita – Telese – Sant’Agata dei Goti questa è ora anche la sua gente.
Quelli che stiamo attraversando sono tempi difficili caratterizzati dall’indebolimento dei valori essenziali: carità, onestà, dignità; conseguentemente il significato di famiglia, comunità, identità sono mutati. L’opera di un Pastore autorevole è dunque necessaria e noi tutti confidiamo in Lei certi che saprà raccogliere al meglio il testimone passatole dal Suo predecessore: Sua Eccellenza Monsignor Michele De Rosa.
Non abbiamo ancora avuto modo di conoscerLa, non sappiamo ancora molto di Lei se non quello che abbiamo letto e sentito nelle sue dichiarazioni ma conosciamo lo spirito che muove il Sommo Pontefice e Lo ringraziamo per aver destinato a questa comunità una personalità così autorevole, capace di coniugare l’attività pastorale con le nuove forme delle umane relazioni e della comunicazione.
Guidare una comunità piccola o grande che sia, porta grosse responsabilità tra cui la maggiore è quella di disegnare e garantire il futuro per le nuove generazioni. Si è conclusa un’epoca e non sono ancora chiari i caratteri di quella che subentra; nella transizione si percepisce un pericoloso disorientamento, mancano riferimenti innanzitutto di carattere etico. Il mondo globalizzato ci rende solo apparentemente vicini ma non fratelli. Sperequazione, povertà e egoismo mettono in luce non solo la carenza di fraternità ma l’assenza di quella cultura della solidarietà senza la quale la società non può qualificarsi né civile né tantomeno cristiana. Ne scaturiscono problemi politici e sociali che, senza una ricucitura del tessuto morale e civile, rischiano di diventare di difficile se non impossibile risoluzione.
Appare necessario in primo luogo, riscoprire e poi rafforzare il senso di appartenenza alla comunità, promuovere un rinnovato senso civico che agevoli la convivenza civile e permetta a tutti di sentirsi parte della famiglia umana. Farsi vicini e farsi prossimi per vivere come direbbe Lei, quella “tensione di comunione” che costituisce lievito indispensabile per far crescere un nuovo umanesimo. Si impone dunque l’esigenza di una sinergica “alleanza etica” tra istituzioni civili e religiose, in grado di fronteggiare l’emergenza contro individualismo e diseguaglianza sociale. Solo l’unione delle varie realtà istituzionali e sociali può proiettare il nostro territorio nel futuro attraverso un nuovo progetto di sviluppo che ne esalti le vocazioni naturali. Siamo nella provincia che ha dato i natali a San Pio, immersi in quell’afflato Francescano che unisce spirito e natura, sostrato ideale per poter edificare insieme un nuovo tessuto etico, un nuovo cemento sociale, in grado di prospettare il rilancio di un moderno modello di sviluppo, di un rinnovato sistema agro-alimentare e di un adeguato turismo religioso ed ambientale.
In ordine a ciò, voglio sottolineare come il Suo arrivo nella nostra terra coincida con l’avvento della straordinaria Enciclica Papale dedicata all’ambiente. In questo documento Papa Francesco mobilita concetti “rivoluzionari” consacrando la dimensione di una “ecologia integrale” in chiave culturale, sociale ed economica, che sembra riflettere i presupposti della nostra condizione territoriale. Il Giubileo della Misericordia nella terra natale di San Pio, è un’occasione immediata di confronto, cooperazione e collaborazione per lavorare insieme nell’interesse della nostra comunità. Con particolare slancio umano e civile, sospinto da un sentimento di profonda fiducia, Le auguro un percorso costellato da progressivi traguardi in una cornice di totale condivisione con l’Istituzione che mi onoro di rappresentare.
Il mio saluto di benvenuto si leva in rappresentanza di una città non certo perfetta ma con grandi potenzialità; una città sofferente ma vitale e di grande fascino e bellezza, caratterizzata da un notevole cuore e da un corpo sano e naturale, sorretta dalla profondità della storia e dalla ricchezza della natura, protesa verso la definizione di un nuovo paradigma culturale, sociale ed economico in grado di poterla rilanciare. La città di Cerreto Sannita ha accolto già 66 vescovi ed è orgogliosa di ospitare la sede episcopale e onorata quindi di poterLa accogliere in città nella Sua veste di Vescovo di Cerreto-Telese-Sant’Agata Dei Goti.
Queste parole di saluto vogliono indicare la dimensione della speranza che noi tutti riponiamo nella Sua nuova missione pastorale e nella Sua autorevole partecipazione e collaborazione per disegnare e costruire il futuro dei nostri giovani e del nostro territorio.
Noi La ringraziamo in anticipo di tutto quanto farà per la “nostra” comunità stringendoci intorno a Lei in un caloroso ed affettuoso abbraccio.
Benvenuto, dunque, e buon lavoro!