Accoglimi fratello – Giubileo Giovani, 22 ottobre 2016

22-10-2016

Quando ci avvolgiamo di solitudine, ci incateniamo all’umiliazione vivendo l’abbandono e il rifiuto di compagnia. La solitudine e la convinzione di bastarci o di trovar rifugio da un mondo che non ci vede, che non si accorge di noi o che non ci comprende è la pericolosa fine dell’umanità. Mondi fittizi e complessi ci inventiamo, per sostenerci nel percorso, sostituendo la vita alla non vita. E chi può capire? Chi sa ascoltare? Con chi dialogare? Ogni tanto apriamo un varco dalla prigione buia e desolata per respirare una alternativa o rubare a quel raggio di luce una speranza. La voglia di liberazione! ma poi chiudiamo la fessura e… Tanto… è tutto inutile!
Non vita alla vita senza neanche assaporare le gioie e forse neanche capire gli affanni, senza sperimentare la forza e nemmeno la lotta…tanto, è tutto inutile! La rassegnazione!
È da qui che voglio partire per il mio viaggio insieme a voi tutti, insieme a voi uno ad uno. Uno, persona, vita unica e irripetibile, uomo, donna, anziano, bambino.
Non è tutto inutile, fratello mio.
Hai in te l’umanità, tu sei umanità quando ti incateni e ti leghi alle tue stesse incomprensioni.
Sei umanità quando non puoi sopportare,
quando tutto ti scivola addosso come un manto di seta.
Sei umanità quando cerchi aiuto anche se non lo vuoi fino in fondo,
quando sei disperato, afflitto, sconsolato.
Sei umanità quando non cerchi o non dai ragioni o sei assalito dai dubbi.
Sei umanità quando ti dichiari ricco oppure povero,
quando sei impietoso e non sai trasformare la rabbia in sorriso,
quando taci per omertà.
Sei umanità quando ti ferisci o ti feriscono e perfino quando combatti contro te stesso o non ce la fai a ricominciare,
quando, e soprattutto, riconosci questi limiti.

Tu, fratello, sei l’umanità che è da sempre e per sempre il sogno di Dio.
Tu sei l’umanità di Dio,
e l’amore se vuoi lo puoi bere e sentire.
Se vuoi, puoi nutrirti dell’umanità del fratello.
Se vuoi, puoi scoprire che sai ascoltare e accorgerti che tuo fratello sta sfiorando la tua mano.
Se vuoi puoi sperimentare la carità nello spazio dell’amore e della povertà.
Se vuoi, puoi aprire cancelli alti fino al cielo ai poveri.
Se vuoi, puoi amare.
Se vuoi…
Tu, fratello mio, sei l’umanità di Dio
Se vuoi, accoglimi, tu lo puoi fare.
Sto bussando, chiedo permesso, posso entrare nella tua umanità e tu favorisci la mia.
Siamo fratelli, condividiamoci compassionevolmente,
io povero, tu povero,
spogliamoci dai pregiudizi, dai pesi e dalle arroganze,
siamo poveri perché abbiamo fame e non solo di pane ma di senso profondo della vita, di giustizia, di equità,
poveri perché riconosciamo i limiti e ci mettiamo in gioco per scartarli come si fa con gli ostacoli,
poveri e consapevoli che con l’altro, il diverso da noi, ci arricchiamo, ci riscaldiamo e ci contraccambiamo,
poveri perché sappiamo scorgere le trappole lungo le vie,
perché non riempiamo di vuoto i nostri giorni E LE ORE CHE PASSANO ma li colmiamo vivendoli,
poveri perché ci accorgiamo che guerre e carestie si espandono come petrolio nel mare…
O costruiamo una vera coscienza mettendo da parte quella falsa che ci spinge a fare l’elemosina e non a praticare e vivere la carità come l’emozione più intima di Dio,
poveri perché capaci di meditare, di credere, di impegnarci, e
perché sappiamo riempire immensi vuoti interiori con la straordinaria bellezza del creato.

E tu, fratello, povero come me, dammi la tua umanità, io donerò a te la mia, favoriscila,
aiutami, IO TI AIUTO
sorreggimi, IO TI SORREGGO
sostienimi, IO TI SOSTENGO
assecondami, IO TI ASSECONDO
proteggimi, IO TI PROTEGGO
io a te… e tu all’ altro …fino alla fine dell’umanità, fino all’ultimo uomo che verrà e il flusso DI BENE, corona di Dio, sarà inarrestabile!
Aiutaci Signore affinchè la tua umanità sia incontenibile,
sia un sogno ad occhi aperti per me e per i miei fratelli,
sia l’attimo nell’infinito e l’infinito in quell’attimo,
sia il bisogno profondo di essere uomo, donna, anziano, bambino e di questi tempi vissuti sia memoria per i tempi abitati che verranno.
Sia carità, la volontà di prendersi cura del fratello anche con poco… un gesto, uno sguardo, una carezza, un’attenzione nel silenzio e nell’anonimato.
Sia Speranza per gli afflitti dall’ignoranza e dall’angoscia e per i segregati, perché possano lasciare vuote le prigioni,
per i mendicanti ché ricevano il bene e non sappiano da chi.
Sia Fede, credo, certezza per noi fratelli, tuoi figli, la tua umanità, e la tua umanità, Signore, è STRAORDINARIAMENTE povera perché è immensamente ricca di te.
Possiamo dare ai poveri solo se siamo ricchi del tuo amore.
Grazie Signore, Misericordia di noi.

+ don Mimmo, vescovo