DolceMente, a scuola di sfogliatella napoletana nella pasticceria Pintauro a San Giovanni a Teduccio

Rapita dalla gustosa, profumata e croccante fragranza della vera sfogliatella napoletana, la pasticceria sociale di comunità Dolcemente della cooperativa iCare ha avuto modo di cimentarsi nella realizzazione di uno dei dolci tipici della tradizione campana, grazie ai pasticcieri della pasticceria “Pintauro – Dolce e Salato Napoletano”, nel laboratorio nel quartiere di San Giovanni a Teduccio a Napoli. L’immensa disponibilità del proprietario Pier Francesco Capaldo ha reso dolcissima la mattinata. I ragazzi del laboratorio DolceMente hanno partecipato ad una stimolante ed interessante lezione sulla preparazione della sfogliatella riccia e frolla, in tutte le varie fasi: dalla lavorazione degli impasti per i gusci al ripieno morbido e cremoso, dalla cottura alla degustazione finale, che naturalmente non poteva mancare. Una bontà veramente incredibile!I bravissimi pasticcieri di DolceMente sono stati facilitati soprattutto dalla lavorazione della sfogliatella frolla, che richiama molto quella dei biscotti farciti che vengono realizzati quotidianamente nel nostro laboratorio di pasticceria sociale di comunità. “Ringraziamo di vero cuore Pintauro – dichiarano i responsabili di DolceMente – per averci accolto e ospitato calorosamente, com’è tipico della città di Napoli. Un laboratorio che ha la nostra stessa politica in fatto di produzione: concentra una particolare attenzione sulla selezione e qualità delle materie prime del territorio, sul rispetto delle procedure di conservazione alimentare e sulla pulizia nella preparazione”.

Nel laboratorio di pasticceria sociale di comunità DolceMente (che si trova a Cerreto Sannita, a Casa Santa Rita, in via Sannio 43), lo ricordiamo, operano ragazzi con disabilità fisica e/o comportamentale, insieme a pasticcieri e volontari realizzano prodotti di pasticceria secca, fresca e danno vita a piccoli catering. Il laboratorio è nato per rispondere alla necessità di creare luoghi inclusivi non solo per le relazioni sociali di ragazzi con disabilità, ma anche per creare le condizioni di una cultura del lavoro di persone con svantaggio.