Ac Frasso Telesino, festa di fratellanza e condivisione con i giovani richiedenti asilo (articolo pubblicato sul n. 8 del mensile della Diocesi “Voci e Volti”)

PAG. 13 foto IN DIRETTA DALLA FORANIA DI SANTAGATA DE GOTI Frasso 7

L’Azione Cattolica di Frasso Telesino ha promosso una serata di festa per e con i nostri giovani fratelli richiedenti asilo, in occasione della chiusura del Ramadan (mese di digiuno per la maggior parte di essi, di religione islamica). Ancora una volta la popolazione del nostro paese ha rivelato i suoi tratti più tipici: generosità pronta, accoglienza calorosa: al di là delle perplessità che possono destare le tante problematiche che accompagnano il fenomeno dell’arrivo massiccio di queste persone, viene sentita acutamente la necessità e la volontà di guardarli negli occhi e vedere, appunto, delle persone, ognuna con la sua storia, le sue speranze, il bisogno di non sentirsi straniero.

 

Dopo una prima serata intorno ad una comune tavola, offerta a dicembre al primo gruppo (allora erano solo una ventina) al ristorante Sanneat, ora volevamo approfittare dell’occasione del fine Ramadan per socializzare anche con i tanti nuovi inquilini della struttura (non solo aumentati di numero – ora più di trenta – ma anche in gran parte cambiati i soggetti). Ai due Cattolici abbiamo offerto la (graditissima) partecipazione all’udienza dell’AC italiana con il Papa, lo scorso 30 aprile. Ora era il momento per dire anche agli altri che è bello far festa insieme e che noi saremmo stati la loro famiglia in una ricorrenza che sarebbe stato davvero triste dover festeggiare lontani dagli affetti famigliari.
Grazie al nostro parroco, Don Nicola che ha messo non solo l’oratorio a disposizione ma anche allestito l’impianto “karaoke”, e grazie alle persone che in diversi modi hanno contribuito, la serata è passata velocemente e in gran allegria tra buffet, grigliata, musica e giochi. Un gruppetto si è scatenato in gioiose danze ed un giovane rapper ci ha dedicato persino un brano di ringraziamento.
Certamente non possiamo risolvere il problema esistenziale di questi giovani, non possiamo inventare il lavoro che cercano, ed è insieme meraviglioso e triste cogliere nei loro occhi l’indomita voglia di vivere, di sperare, di gioire. Eppure abbiamo già un velo di dubbio di aver imboccato una strada che non porta da nessuna parte. Ma con la nostra vicinanza cerchiamo di dare loro la consapevolezza di essere considerati e accolti come persone.

Daniela Calvano, presidente Azione Cattolica Frasso Telesino