Centro Missionario Diocesano

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La crisi economica attuale è segno di una più profonda crisi culturale. Tutti i grandi economisti, a cominciare da Max Weber, hanno sempre affermato che la vitalità economica di un popolo dipende dalla sua forza morale e spirituale. Perciò può divenire un’occasione di conversione verso un’umanità meno “egoista” e più relazionale (riflessioni del prof. Marco Guzzi, MSA sett. 2012 pp. 22).
La necessità di rivisitare la propria fede, non solo come riscoperta della Verità che salva, ma come Vita da vivere nel nostro quotidiano, appare più evidente. Già Giovanni XXIII nel Discorso di apertura del Concilio Vaticano II scriveva: “Il nostro dovere non è soltanto di custodire il tesoro prezioso della dottrina, come se ci preoccupassimo solo dell’antichità, ma di dedicarci con alacre volontà e senza timore a quell’opera che la nostra età esige, proseguendo così il cammino che la Chiesa compie da venti secoli”.
L’aspetto missionario della nostra fede appare così chiaro ed evidente da rendere inutile ogni commento. Si tratta di trovare con umiltà i modi di attuarlo nella vita privata e comunitaria.
Nella nostra Diocesi operano già vari Istituti e Associazioni (Centro Studi Sociali Bachelet onlus, Africa Mission – Cooperazione e Sviluppo), ma non è da dimenticare né da trascurare la storica promozione dovuta alle Pontificie Opere Missionarie.
Esse abbracciano l’animazione dei Bambini (IM), dei Giovani (GM), dei Seminaristi e dei Sacerdoti (PUMC); sono dirette a tutte le necessità della “Propaganda Fidei” e gestite dalla Fondazione Missio, voluta dal Papa e dalla CEI.
Come collaborare? Mediante un’offerta di iscrizione, gli abbonamenti a riviste, richiedendo adozioni di seminaristi, dando la propria offerta nella Giornata Missionaria (la quarta del mese di ottobre e il giorno dell’Epifania).