“NON CERCATE MAI NEL CRISTO IL VOLTO DI UN UOMO SOLO, MA IN OGNI UOMO CERCATE IL VOLTO DEL CRISTO” – 20 gennaio 2017

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20-01-2017

Sto provando a ripercorrere, con la mia mente ed il mio cuore, questi primi mesi in mezzo a voi…penso a quante cose sono cambiate, a come Dio, quotidianamente, continua a farmi sentire argilla tra le sue mani…argilla che modella costantemente e che, con mani di Padre, accarezza, con dolcezza e delicatezza. Si, perché, nonostante i tagli che ha operato ed opera in ciò che sono, in ciò che vivo, nonostante le difficoltà del servizio a cui ha voluto chiamarmi, nonostante i miei limiti, le mie fragilità, le mie resistenze, sento, dentro di me, il calore della Sua carezza colma d’amore che mi dice, ancora una volta “Ti basta la mia grazia…”!

Ed è una verità che riesco a sentire grazie anche a te, comunità che Lui ha scelto di affidarmi.
Non posso, allora, non provare un senso di profonda gratitudine per quanto è donato alla mia vita attraverso ognuno di voi e, soprattutto, non posso non essere grato per la ricchezza che ogni vostra vita dona alla nostra Chiesa. Essere grati è riconoscere i semi di bene presenti nella propria esistenza. E’ sentire il proprio cuore sorridere senza un perché, e vedere spiragli di luce uscire fuori da ogni crepa che appartiene alla propria storia. Essere grati è avere la certezza che tutto quanto ci è dato di vivere, sia nella gioia che nella fatica, fa parte di un Sogno che si realizza attraverso la vita di ognuno di noi. La gratitudine è l’altra faccia dell’amore e sento il mio cuore esplodere di amore nel dirvi il mio grazie per quanto abbiamo condiviso fino ad ora e per tutti i passi che faremo lungo il nostro cammino, insieme. Sì, insieme!

E voglio ringraziarvi, ad uno ad uno, per ciò che siete, per ciò che fate, per la forza che abita dentro di voi, per l’amore che palpita nel vostro cuore. Dono immenso del Dio della vita!
Chiudo gli occhi e, come in un film, ritornano, ancora una volta, i vostri volti, abitati dal Suo volto. Proprio in questi giorni, durante un’omelia, dicevo: “Non cercate mai nel Cristo il volto di un uomo solo, ma in ogni uomo cercate il volto del Cristo.” Si, è proprio così: in ogni vostro volto, riesco a scorgere il Volto, perché Cristo è in ognuno di noi. In ogni volto che soffre, che spera, che sorride, che lotta, che si rialza, che resiste, che piange, che ama, che vive! E, per tutto questo, io non riesco a fare altro se non essere grato.

Chiudo gli occhi…e rivedo i vostri volti…
Custodisco nel mio cuore i volti dei bambini conosciuti fino ad ora, i pezzi di cielo che mi fanno assaporare quando sono insieme a loro, la semplicità e la purezza che hanno negli occhi e nel cuore, i loro sorrisi colmi della presenza di Dio. Che siano sempre benedetti!
Al tempo stesso, non posso dimenticare i tanti volti dei bambini che soffrono, quelli incontrati al Centro Medico Erre, al Centro De Nicola e nelle case in cui sono stato, a Telese, Frasso Telesino, Ponte, Sant’Agata dei Goti, San Salvatore Telesino, San Lorenzo Maggiore. Voglio dire un grazie speciale proprio a loro, perle preziose, fonte di tenerezza e di amore, che interrogano, provocano e ci richiamano alle nostre responsabilità e al nostro impegno, alla coerenza delle nostre scelte.
Porto nel cuore i volti di tanti giovani e il loro desiderio di non restare in superficie, ma di scendere in profondità, per scoprire l’essenziale nascosto in ogni cosa, in ogni esperienza, in ogni vita…il loro volersi mettere in gioco, con semplicità. Sono grato ad ognuno di loro, soprattutto a quelli che, nonostante abbiano il cuore in subbuglio, non smettono di affidarsi a Dio e di fidarsi di Lui, a quelli che non si rassegnano e non si stancano di cercare e di lottare…che abbiano sempre il coraggio di credere nei loro sogni, fino in fondo, fino in cima. È sempre bellissimo incontrarsi e raccontarsi i desideri nascosti in fondo al cuore…e per questo li ringrazio!
Ma non posso non ricordare i volti di Luigi, Gabriele, Nicola e Rossella, stelle che fanno luce nel buio della notte. Quante lacrime versate, quanto dolore dentro! Attraverso la loro storia, abbiamo fatto i conti con la nostra umanità, con il nostro senso di ribellione, con i nostri dubbi! E’ stato come se qualcuno ci avesse preso il cuore e l’avesse stritolato davanti ai nostri occhi, davanti all’impotenza del non poterlo fermare, del nostro non poter fare niente…se non rifugiarci nell’abbraccio di Dio per cercare un senso alla sofferenza, al dolore, per trovare consolazione e forza, per rendere quei volti un dono ridonato, per sentire tutto l’amore che resta e che non andrà mai via. Per restare umani!
Porto nel mio cuore i volti delle famiglie. Le coppie di fidanzati che ho incontrato in Seminario a Cerreto, che nel loro tenersi per mano, nel loro guardarsi negli occhi, mi hanno fatto sentire la tenerezza di Dio sulle loro vite. Quel Dio che li ha fatti incontrare, li ha fatti conoscere, li ha fatti innamorare, li unisce nell’amore e benedice, quotidianamente, il loro camminare insieme. Le famiglie “ferite” che, durante l’incontro avuto in Episcopio a Sant’Agata, hanno aperto il loro cuore tirando fuori, senza la paura di essere giudicati o guardati con sospetto, tutta la difficoltà nel riprendere il loro cammino ordinario ma, al tempo stesso, la forza di chi continua a rifugiarsi in Lui come porto sicuro nella tempesta, e la certezza dell’amore che guarisce ogni ferita ogni volta che ama, incondizionatamente e gratuitamente, senza misura.
Porto nel cuore le persone anziane ed ammalate. Nel loro volto stanco, ho potuto scorgere le lacrime per le fatiche che vivono; negli occhi tristi, lo smarrimento di chi si trova ad affrontare da solo una strada in salita; nel loro sorriso, la serenità nell’avere accanto le persone care che amano e che li amano. Sono grato a loro, che mi hanno accolto nel calore del focolare domestico, ma, al tempo stesso, custodisco dentro di me il volto di coloro che ho incontrato nelle case di accoglienza ad Amorosi, Valle di Maddaloni, Guardia Sanframondi. Porto con me l’aria che ho respirato, la gioia del trascorrere del tempo insieme ma anche il senso di solitudine e di abbandono che alcuni celavano negli occhi. Eppure sono le nostre radici, la nostra storia, poste sul palmo della mano di Dio…e grazie anche a tutti gli operatori e alle persone che se ne prendono cura, giorno dopo giorno, con pazienza e tenerezza.
Tengo stretti nel cuore i volti di tanti poveri che sto incontrando. Sono loro che indicano la strada a questa nostra Chiesa. I loro volti affaticati, le loro mani tese, il racconto delle loro storie, il sapore delle loro lacrime, il peso della loro fatica, il coraggio della loro dignità, sono un continuo richiamo a fermarci, ascoltare, accogliere e costruire insieme dignità e giustizia. Sono una provocazione costante per tutti! Profezia per la nostra vita e le nostre scelte.
Custodisco nel cuore i volti dei miei sacerdoti e i volti dei religiosi e delle religiose che operano in questa nostra terra. Conosco le difficoltà e le fatiche, a volte le contraddizioni e la stanchezza, le incomprensioni e la solitudine, ma sono grato per l’offertorio della loro vita, per il tempo e la cura che dedicano ad ogni persona che incontrano, per il modo in cui si spendono senza tenere nulla per sè. Grazie perché siete seme di bene per questa nostra Chiesa. Grazie perché Cristo è la scelta totalizzante della nostra vita…Dio vi custodisca, vi protegga e illumini sempre i vostri passi.

Chiudo gli occhi…e rivedo i vostri volti…e non posso non essere grato per l’accoglienza che ognuno di voi mi sta offrendo quando vengo nelle parrocchie e, soprattutto, nelle vostre case. Vedo nei vostri volti e sento attraverso i vostri abbracci, la bellezza della tenerezza e ringrazio Dio per il dono della vostra vita nella mia e della mia nella vostra, delle nostre vite in questa Chiesa.
Continuiamo ad accompagnarci in ogni istante.
Vi chiedo di pregare per me, per la mia vita e per il mio ministero in mezzo a voi affinché ogni mio gesto, ogni mia parola, possano sempre essere segno concreto e visibile dell’amore di Dio per ciascuno di noi. Vi chiedo di pregare per questa nostra Chiesa affinché, attraverso di essa, sia sempre visibile il volto di Dio, Padre e Madre. E la preghiera ci aiuti ad essere sempre presenti e a costruire giustizia e pace, nella verità. Perché solo l’Amore ci dona occhi capaci di guardare alla sofferenza dell’altro che ci sta accanto come se fosse la nostra, rendendoci compagni di viaggio nel condividere il bastone della fatica e del dolore che segna egualmente le nostre vite.

Sono grato a Dio, che fa battere il mio cuore, dona senso alla mia vita, pienezza ai miei giorni, intrecciando il mio cammino con quello di ciascuno di voi, in questa nostra Terra, per questa nostra Chiesa, mosaico di volti specchio del Volto.

+ don Mimmo, vostro vescovo