Pasta fresca, pane e pizza a volontà! Laboratorio di cucina condiviso dei ragazzi della pasticceria sociale DolceMente presso la Comunità Emmanuel di Faicchio

Pasta fresca fatta in casa in quantità industriale, la prima giornata; pane, rustici e pizza in teglia, dall’impasto fino alla cottura e all’assaggio, passando per lo scoprire la tecnica di cottura del fogno a legna, la seconda giornata. Negli ultimi due giorni, il laboratorio di pasticceria sociale di comunità DolceMente s’è trasferito a Faicchio presso la Comunità Emmanuel, il centro di recupero per le dipendenze patologiche presente nel nostro territorio da 10 anni. Il laboratorio, tenuto dai ragazzi e dall’intero team della pasticceria di comunità “DolceMente”, aveva uno scopo dimostrativo rispetto alle conoscenze e alle competenze acquisite, soprattutto negli ultimi mesi, nonché, nella seconda giornata, a condividere anche il lavorare insieme con gli ospiti della comunità. Al termine del lavoro si sono quindi leccati i baffi a tavola, ad ora di pranzo, sia i familiari dei ragazzi (che hanno ricevuto il frutto del lavoro dei propri figli), sia naturalmente gli ospiti della Comunità, a cui tutti pasta e prodotti da forno realizzati sono stati donati. Si è svolto un laboratorio di cucina che ha significato condivisione degli spazi e delle esperienze, maturate in iCare, con i giovani del centro di recupero, coordinato dalla responsabile suor Raffaela Letizia. “La Comunità Emmanuel – ha affermato suor Raffaela – desidera da sempre di vivere operativamente i valori dell’accoglienza e della condivisione che sono alla base delle scelte a favore dei più fragili. La condivisione con la Cooperativa iCare è una ricchezza per il percorso dei nostri accolti, la possibilità di mettere “vita con vita”, di sentirsi parte di un mondo abitualmente ostile verso chi ha sbagliato. Il confronto con le diversità, invece, è foriero di tante cose preziose, ci si riconosce capaci di affetto e ci si sente utili, si conosce la bellezza di relazioni sane di cui siamo bisognosi tutti”. Un laboratorio di cucina, insomma, tra due realtà sociali diverse che fanno del “prendersi cura” la loro ragione di vita, che vuole indicarci, ancora una volta, che la diversità è sempre sinonimo di ricchezza e bellezza e che un’inclusione sociale con il lavoro è sempre possibile. Come ci spiega il presidente della cooperativa iCare, don Matteo Prodi: “Siamo molto contenti che i nostri ragazzi di DolceMente siano andati a fare questo laboratorio presso la Comunità Emmanuel, nonchè siamo molto contenti per l’avvio di questa collaborazione che è un valore aggiunto per noi, per loro e per tutto il territorio. Siamo due realtà che s’impegnano entrambe per provare a guarire le ferite del territorio e certamente il fattore assolutamente decisivo per queste situazioni è quello di fare rete, cooperando insieme, mettendo insieme esperienze e competenze, forze, energie ed entusiasmo”. E proprio l’entusiasmo dell’aver scoperto una nuova realtà, è stata per gli ospiti della Comunità Emmanuel una vera e sorprendente rivelazione. Tanto da far svelare a suor Raffaela un particolare gioioso. “Oggi – racconta – ho visto regalare una sciarpa del Napoli ad uno dei ragazzi della cooperativa, l’hanno staccata dal muro e gliel’hanno donata. Queste rinunce partono dal cuore e sono l’espressione della volontà di dare, di sentirsi un dono, di essere non solo un “fastidio” per la società, ma un piccolo semino di bene per gli altri”.