Festa dell’Adesione Ac, il presidente Marenna: “Il prenderci cura degli altri sia sempre la ragione più profonda di ogni nostro gesto”

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La Festa dell’Adesione di quest’anno, nella quale rinnoviamo il nostro “sì” all’Azione Cattolica, si colloca dentro ad un doppio tempo straordinario e favorevole: quello dal profumo di primavera del rinnovamento tracciato da Dio tramite il nostro don Mimmo, a partire dalla consegna a tutti noi della Lettera Pastorale, che “richiede un profondo ascolto che porti ad una conversione di criteri e di mentalità nel pensare, progettare e costruire una chiesa che sia casa e scuola di comunione”, e quello delle 150 primavere della nostra Ac.

E proprio ieri sera, in un documentario sull’Ac andato in onda su Raistoria, don Luigi Ciotti nel raccontare la sua esperienza in Ac e quello che aveva ricevuto diceva così: “L’Ac mi ha formato, soprattutto mi ha consegnato l’importanza della relazione, della capacità di ascolto, dell’assunzione della responsabilità, di essere testimoni non nelle parole ma nei fatti”. E’ questo, don Mimmo, l’augurio che io rivolgo a tutti noi di Azione Cattolica stasera, quello di non smettere mai di essere testimoni di Cristo e del Vangelo nei fatti e non nelle parole senza fatti. Dove? In tutti i luoghi che abitiamo: dalle strade alle piazze, ai bar, alle scuole, ai luoghi di lavoro. Dappertutto con tutte le persone che incontriamo e in tutte le situazioni in cui ci troviamo: essere voce di chi non ha voce, essere voce di legalità sulle ingiustizie sociali, essere voce che promuove pace e giustizia, essere voce di carità sui temi relativi al lavoro e alla salvaguardia del creato, essere voce che sostiene chi fa più fatica, che va verso gli invisibili e gli ultimi. Non a parole, ma attraverso la concretezza dei gesti e del dare l’esempio. E’ questo l’annuncio di Gesù, è questa la buona notizia del Vangelo: donare gratuitamente e disinteressatamente “tutto quanto abbiamo per vivere”, come c’insegna con il suo esempio la vedova nel brano del Vangelo di quest’anno associativo.
Pronunciando come Maria il nostro “eccomi”, stasera, noi laici di Ac stiamo confermando la nostra scelta d’impegnarci, di metterci in gioco, di non essere indifferenti e di lottare alla luce del Vangelo. Di non smettere di lottare. Di essere laici inquieti! Ed è sempre una questione di scelte, come ci siamo ci siamo detti più volte, in questi mesi. Tra passi mossi e passi ancora da compiere, tra fatiche che stiamo vivendo, difficoltà che stiamo affrontando, sbagli che abbiamo commesso o che potremmo commettere e i tanti limiti che abbiamo, le nostre Ac parrocchiali e la nostra Ac diocesana ci stanno sicuramente provando. Non arrendiamoci! Ha già vinto non chi realizza delle cose perfette ed impeccabili, ma chi pur cadendo si rialza per ricominciare e continuare a lottare, chi ci crede. Chi ci prova sempre, ha già vinto. Il vero vincitore è il sognatore che non s’è mai arreso. “Non facciamo riduzioni sui sogni”, ci direbbe don Tonino Bello. Coraggio, allora! Può, davvero, come dice il testo di una canzone di Rino Gaetano, “nascere un fiore nel nostro giardino che neanche l’inverno potrà mai gelare”. Facciamo sì che con il nostro “Sì!” il Vangelo, il prenderci cura delle vite dei bambini, dei ragazzi, dei giovani e degli adulti che ci sono affidate, sia veramente sempre la ragione più profonda di ogni nostro gesto e azione.

Giovanni Pio Marenna, presidente diocesano di Azione Cattolica *

* saluto alla Festa dell’Adesione diocesana di sabato 25 novembre 2017 ad Airola