GIORNO 1
Si è aperta lunedì 9 dicembre 2019, nel pomeriggio, la tre giorni “buccianese” del vescovo Mimmo, che ha subito toccato con mano il disagio ed il dramma che vivono alcune famiglie di Bucciano, facendo loro visita.
Una visita discreta, non in grande stile e non annunciata con squilli di trombe.
Una visita che ha permesso al vescovo di stabilire un rapporto di reciproca fiducia con i componenti delle famiglie, che si sono sentiti accolti e non giudicati, rispettati ed amati. Un incontro è servito soprattutto a don Mimmo per ascoltare, per tendere la mano e per confortare, laddove c’è stato bisogno.
In serata, c’è stato l’incontro con i giovani del paese, che si è svolto presso la sede di Africa Mission.
Un incontro produttivo, fruttuoso, stimolante, che ha consentito al vescovo Mimmo di confrontarsi con una bella realtà.
Una realtà capace di dedicarsi anima e corpo, la scorsa estate, all’organizzazione della prima edizione delle “Olimpiadi dei Giovani”, e che ha visto una grande partecipazione tra gli stessi giovani.
Una realtà sulla quale poter far leva per gettare le basi del prossimo futuro.
Ai giovani, il vescovo Mimmo ha ricordato di recuperare la propria identità, di guardarsi dentro, di valorizzare il proprio IO, per essere “portatori sani di speranza e per essere punto di riferimento per i propri simili”.
Li ha invitati a tenere duro, a tenere botta, a valorizzare le proprie capacità e le proprie competenza, senza prevaricazioni, senza egoismi, senza isterismi.
Un confronto pacato, costruttivo, fondamentale, per una ri – partenza importante di una parte fondamentale del piccolo paese caudino.
GIORNO 2
La seconda giornata, si è aperta con la celebrazione eucaristica mattutina presso il Centro di Igiene Mentale, che accoglie numerosi pazienti con problematiche di diversa importanza.
Una celebrazione animata dai collaboratori parrocchiali ed alla quale hanno preso parte il sindaco, Domenico Matera, unitamente ad altri amministratori.
Il vescovo Mimmo ha ringraziato i presenti, i volontari, i medici, gli infermieri e tutto il personale della struttura, per il gran lavoro svolto quotidianamente con passione, amore e dedizione.
“Spesso – ha ricordato don Mimmo – ci fossilizziamo su futilità, dimenticandoci che la sofferenza esiste ed esiste per davvero. La sofferenza esiste al centro di Igiene Mentale di Bucciano ed in tante altre strutture come questa, ma esiste anche fuori da qui. Spesso – ha proseguito il vescovo – non ci accorgiamo della sofferenza che vive il nostro vicino di casa, il nostro collega di lavoro, il nostro parente. Bisogna prendere consapevolezza di ciò, per donarsi davvero anima e corpo alle persone. Con discrezione, senza sbandierarlo ai quattro venti. Con umiltà, senza gonfiarsi il petto”.
Nel pomeriggio del martedì, il vescovo ha proseguito con gli incontri di alcune famiglie in difficoltà, accompagnato da don Antonio Macolino.
GIORNO 3
Mercoledì 11 dicembre, è coinciso con l’ultimo dei tre giorni di visita del vescovo a Bucciano.
Al mattino, accompagnato da don Antonio, ha fatto per l’ultima volta tappa presso altre famiglie del paese. Visita che poi ha ripreso ad inizio pomeriggio, prima di dedicarsi agli ultimi due appuntamenti di giornata: la celebrazione eucaristica e l’incontro con i componenti del Consiglio Pastorale, del Consiglio per gli Affari Economici e con i catechisti.
Un incontro che ha costituito sicuramente la parte più importante della giornata.
Un incontro dove il vescovo Mimmo ha richiamato i collaboratori all’unità parrocchiale, ad anteporre il bene della parrocchia agli interessi personali.
“Interrogarsi per relazionarsi – ha dichiarato il vescovo – per recuperare il senso di appartenenza alla parrocchia. Parrocchia che va vissuta, ma che non deve diventare proprietà di pochi eletti”.
Mettere da parte le divisioni, per essere uniti, nella fede e nella testimonianza. Questo il monito lanciato dal vescovo e ripreso anche da don Antonio Macolino, che nell’ultimo incontro di giornata e che ha chiuso la visita di don Mimmo, ha voluto ringraziare il vescovo per la presenza, per le parole di speranza e per i tanti spunti di riflessione nati da ogni singolo incontro.
“Che la presenza e le parole di don Mimmo – ha dichiarato don Antonio – possa essere motivo di spinta a fare sempre meglio, a ricercare la verità, ad invogliare, a spronare il prossimo, per costruire realmente una comunità unita e non divisa, dove la libertà di pensiero ed il rispetto reciproco, possano costituire finalmente l’asse portante e la pietra miliare. Unità tra i collaboratori, vecchi e nuovi, questo deve essere il nostro credo. Io credo che possiamo riuscirci – ha concluso il parroco di Bucciano – praticando gentilezza e cortesia, predicando integrazione e non divisione”.
racconto a cura di Pasquale Ciambriello