Vorrei essere strada – Primi Vespri solennità di Sant’Antonio di Padova

12-06-2018

Sono davanti a Te, mio Signore,
avvolto nel silenzio della tua presenza. E ho davanti i volti di tanti che sentono il peso della loro fatica, la precarietà, la solitudine, la malattia, l’incapacità di assicurare un futuro ai propri figli o anche semplicemente un piatto a tavola.

Ho davanti il volto insicuro di tanti giovani che lottano per non farsi rubare la speranza.

Ho davanti i volti feriti dalla violenza, dall’indifferenza, e le tante povertà che attraversano le vite di quanti incontro ogni giorno, ma anche la mia vita. Ho davanti agli occhi e nel cuore la nostra esigenza di giustizia, il nostro credere in una comunione fraterna possibile su questa terra, nelle nostre comunità.

Ogni volto è intriso di speranze, di sogni, di desideri e vorrei che la nostra Chiesa fosse segno della tua tenerezza, perché Tu ti fermi accanto ad ogni uomo e ad ogni donna e li cerchi in tutta la loro bellezza, anche e, soprattutto, quando è attraversata da ferite.
Tu Signore non abbandoni mai nessuno di noi e vivi con noi, dentro ogni condizione umana.
Sento che mi chiedi di portare la tua presenza lì dove Tu sei già presente.
Portare la tua carezza.
Una carezza che infonda coraggio a chi vive nella paura.
Una carezza che doni speranza a chi è avvolto nell’ombra della delusione e della rassegnazione.
Una carezza che indichi la via a chi è smarrito.
Una carezza che rianimi la forza in chi è stanco e scoraggiato.
Una carezza che faccia sentire meno solo il fratello abbandonato ed emarginato.
Una carezza che riempia di Presenza il nostro presente.
Il tuo Vangelo mi chiede di essere Chiesa che vive la strada, che abita la strada, che cammina lungo la strada… perché tu stesso, o Dio, sai di strada.
Per questo, mio Signore:
Vorrei essere strada:
polverosa e arida, per comprendere ed accogliere lo sforzo di chi, ogni giorno, impasta la polvere del camminare al sudore della fronte;
Vorrei essere strada, mio Signore:
per sentire la pesantezza dei passi, la leggerezza delle corse, le cadute di chi esausto si accascia e la forza di chi, nonostante tutto, si rialza;
Vorrei essere strada che ospita negli occhi:
per onorare l’altro, così come egli è… fratello, figlio… e scorgere in lui la tua profezia lungo il sentiero della vita.
Vorrei essere strada, mio Signore:
per accompagnare i battiti del cuore di chi, ancora una volta, sceglie di continuare a camminare… perché accompagnare è esserci, ma anche per essere compagno di strada di chi ha ammainato le vele, del povero stremato sul ciglio, dei discepoli smarriti e persi.
Vorrei essere strada:
per divenire discepolo della fragilità.
Vorrei essere strada, mio Signore:
quella strada che sa di Chiesa in cammino, che intercetta e va incontro a tutte le fragilità. Una strada povera, capace di commuoversi e meravigliarsi davanti alla straordinaria bellezza del quotidiano. Una strada compassionevole, che entra nelle case, chi si compromette, che rallenta e va incontro all’ultima pecora, quella gravida e ferita.
Vorrei essere strada:
quella che cerca ciò che di eterno si nasconde dietro una lacrima, un sorriso, una mano tesa. Perché è l’eterno il nostro orizzonte…
Vorrei essere strada:
quella del sogno condiviso, quella dove germoglia il seme quando meno te lo aspetti, quella della condivisione, della giustizia, della pace, quella della speranza contro ogni speranza.
Vorrei essere strada:
quella che si prende cura, che annuncia, che ascolta, che libera… quella che si rende luogo della comunione e sperimenta la cura come annuncio e l’annuncio come cura.
Vorrei essere strada, mio Signore:
quella del cuore che non conosce confini, condizioni, calcoli, ma che semplicemente ama di un amore sconfinato, puro, vero: ogni cosa, ogni uomo, ogni terra.
Vorrei essere strada, mio Signore:
per scorgere ancora nella mia vita, il sogno che la abita.
Vorrei essere strada:
quella che Maria, madre Tua e madre nostra, ha percorso in fretta per perdersi in un abbraccio benedicente. Quell’abbraccio che continua a dire alla mia vita: ecco la Chiesa!
Vorrei essere strada, mio Signore:
perché essere strada è essere vita.
Vorrei essere strada:
perché sento il bisogno di perdermi a contemplare l’oltre che abita i volti per sfiorare la tua presenza. Un oltre che diventa, per ognuno di noi, segno di speranza.
Ti ringrazio allora Signore:
perché la tua più grande sorpresa è nella vita. Accade nella vita.
Ti ringrazio, mio Signore:
perché vivo nell’orizzonte di un sogno. Il tuo, che è intriso di tenerezza e dona senso e pienezza alla mia vita. Alla nostra vita. Lungo la strada.
Amen.

+ don Mimmo, Vescovo