Preghiera per questo tempo, in questa nostra storia.

14-08-2018

La nostra storia è storia di passi, di mani, di occhi, di volti.

Passi a piedi nudi per accogliere sulla pelle la carezza dell’acqua del mare ma anche per sentire l’erba bagnata dalla brina mattutina.

Mani aperte, tese, per poter donare, ospitare, sfiorare ogni vita.

Occhi attenti per cogliere ogni dettaglio, occhi chiusi per imparare a scorgere l’oltre, a scendere in profondità.

Volti amici con i quali condivido la quotidianità, volti sconosciuti che mi passano accanto ed interrogano la mia vita, volti sorridenti e volti solcati dalle lacrime, volti distesi e volti segnati dalla fatica… E, in ogni volto, ritrovo il tuo volto, o Signore.

E, nel Tuo volto, cerco ogni volto.

La nostra storia è storia di un incontro elevato all’infinito perché Tu, giorno dopo giorno, continui a fissare gli appuntamenti che rendono la nostra vita scelta, spezzata, amata. Benedetta!

La nostra storia è storia abitata da un sogno…

È storia di terra che si fonde con il cielo, di creta benedetta che prende forma da un Tuo soffio, una Tua carezza.

Storia benedetta custodita in vasi fragili, nella creta della nostra debolezza.

La nostra storia vive di Te, in Te, per Te…è storia Tua.

Ed oggi, Padre della vita, io mi rivolgo a Te.

Mi rivolgo a Te con il cuore grato per i passi, le mani, gli occhi, i volti che fanno la mia vita, la nostra vita, per ogni emozione, ogni istante, ogni attimo.

Mi rivolgo a Te con il cuore grato per ogni chiamata ad essere totalmente Tuo, per i segni di comunione che ci doni attraverso le storie che ci vengono affidate, che scendono, oggi e ogni giorno, come benedizione per la nostra vita. Ti rendo grazie perché ogni vocazione è radicata nel cuore del popolo e nel Tuo cuore, Dio della tenerezza.

Mi rivolgo a te per le fragilità della nostra vita, quelle che ci fanno sentire lontani da Te, inadeguati alla missione che Tu ci affidi, perché Tu possa, ancora una volta, ascoltare il nostro grido e donarci consolazione ed ognuno di noi sappia raccontare lo stupore e la meraviglia per l’amore che nutri verso di noi, verso il Tuo popolo chiamato ad uscire lungo i sentieri della storia, popolo inviato a testimoniare la gioia della tua presenza, operante e salvante.

Che ognuno di noi sappia riconoscersi messaggero di pace, annunciando con la vita Colui che chiama dalle tenebre alla luce, dalla morte alla vita, dall’aridità del cuore alla parola nuova, redenta, dall’esperienza di inutilità e fallimento a essere sale e luce per il mondo, figli amati, Tuoi collaboratori a tempo pieno, senza calcoli, senza scadenze, senza riserve.

Benedici, Dio del cielo, questa nostra umanità, visitandola con la Tua tenerezza di Padre che sa vedere le incertezze, le cadute dei suoi figli e vede anche la sete di perdono, la sete di un oltre, fonte di sana inquietudine e attesa. Le nostre vite sono tutte avvolte e coinvolte da un profondo intreccio che la Tua Parola ci affida come luce, seme di speranza che vuole fecondare questa nostra terra, alito che rigenera e spalanca le porte e le finestre del cuore, libera dalla paura, incoraggia, dà forza di andare e anche di restare come tralci innestati alla vite.

Benedici questa nostra Chiesa perché sappia essere madre che guarda con amore i passi dei suoi figli, comprende, accarezza, accompagna. Chiesa dalle porte aperte, fatta povera dal suo Signore, fedele al Vangelo. Chiesa che riscopre l’abbraccio benedicente del Padre e che è capace di comunicare questa tenerezza. Chiesa che celebra la vita.

Benedici i nostri sacerdoti. Siano capaci di scrutare insieme i segni dei tempi, di accogliere ogni speranza di mediazione. Non disdegnino i momenti che possono diventare incontro con le persone, scambio di fragilità e misericordia. Che sappiano essere mediatori in Gesù, Colui che si accorge della fame vera della folla, del profondo bisogno della Sua Parola che rialza.

Le loro lampade abbiano sempre dell’olio di riserva perché la luce e la pace non tardino a venire per nessuno, perché possano accogliere davvero tutti, in particolare coloro che sono soli ed affaticati. Ogni loro cellula sia abitata dalla cura per l’altro. Che siano operai del tempo presente, profeti di speranza che leggono la storia e vi riconoscono i segni della salvezza. Le speranze di questa terra diventino offerta sull’altare di un’esistenza veramente solidale, che riceve forza dallo Spirito, capace di dare volto concreto alla carità.

Che tutti noi possiamo imparare da Gesù, dagli ultimi della terra e della storia, a diventare annunciatori di speranza, di un Dio che ancora scende, libera, benedice. Che possiamo essere capaci di riconoscere le povertà più inespresse dell’altro, di ascoltare i suoi silenzi, capaci di compassione, di prossimità vera, capaci di stima dell’altro, di costruire relazioni autentiche, di rimettere insieme i pezzi. Che impariamo ad essere preti secondo il Tuo cuore, Dio della compassione.

La nostra storia è la strada sulla quale Tu, Signore, ci hai incontrati, ci hai amati e chiamati. Non sono i nostri limiti che ci giustificano davanti a Te, ci giustifica solo il Tuo amore che ci chiede di stare in piedi, ascoltarti, lasciarci coinvolgere ogni giorno nella cura di coloro che Tu stesso ci affidi. Tu permetti che la comunione tra noi diventi fragile, che cada a terra in mille pezzi, ma non ci lasci nella nostra desolazione, nel nostro smarrimento.

La nostra storia sia storia di un tempo sognato, un tempo senza tempo, uno spazio racchiuso in uno sconfinato orizzonte, ricoperto dalla Tua brezza leggera che conforta, salva.

La nostra storia sia storia in ascolto dello Spirito, in ascolto della Parola, in ascolto dell’altro, in ascolto delle gioie e dei dolori della gente, in ascolto della fraternità ferita, in ascolto delle fragilità.

La nostra storia sia storia che annuncia con la vita la centralità del Vangelo.

La nostra storia sia storia che trova il suo senso e il suo compimento nella prossimità alla sequela di Cristo, sul passo degli ultimi.

Tutta la nostra storia sia creta benedetta da Te, Padre della speranza, capace di lasciare spazio alla creatività dello Spirito, al coraggio dell’annuncio, alla forza di uscire da noi stessi, dai nostri risentimenti e fallimenti, dalle nostre sagrestie, per scorgere insieme vie di comunione, sentieri di fraternità, crocicchi di speranza sulle strade del nostro tempo.

Per ogni nostra storia, ti rendo grazie e ti lodo, mio Signore e mio Dio.

Maria, Vergine e Madre, sia nostra guida e nostra compagna di viaggio dentro questa nostra storia.

† don Mimmo, Vescovo