Messaggio di Natale 2022

24-12-2022

Buon Natale

Caro e amato Popolo di Dio in Cerreto Sannita – Telese – Sant’Agata de’ Goti,

desidero augurare a tutti un Buon Natale: alle nostre famiglie, alle nostre comunità
Parrocchiali, alle Comunità religiose, all’Azione Cattolica e alle altre Associazioni, ad iCare e alle
altre Cooperative, al “Luigi Sodo” e a tutte le scuole, alle Strutture Sanitarie, a Casa Samuele, alle
Forze dell’Ordine, alle Case di riposo per anziani, a chi è lontano da casa, a chi non crede, a chi
prega un Dio con un nome diverso dal nostro, ai nostri fratelli di altre confessioni cristiane.

In questo Natale così segnato dalla guerra, l’augurio è soprattutto un augurio di pace.

Nasce a Betlemme Colui che celebriamo, nel cui nome annunciamo e predichiamo
perdono, misericordia, amore per i piccoli ed i poveri. Nasce a Betlemme il Principe della pace.
Nasce a Betlemme, casa del pane, Colui che si fa Pane Eucaristico per sfamare la fame di senso
di una umanità smarrita e confusa. E il senso della vita è la pace che si fa amicizia, solidarietà,
famiglia.

Un augurio di pace per l’Ucraina e per i tanti, troppi paesi dove la guerra provoca dolore
e sofferenza rubando anni, vita agli uomini. Ogni guerra è una follia. Lo abbiamo compreso
meglio guardando gli occhi spaventati dei bambini ucraini e le lacrime sul volto delle loro madri
costrette a fuggire, mentre i loro uomini rimanevano indietro per combattere una guerra
assurda, fratricida come tutte le guerre, in modo speciale questa, perché combattuta tra popoli
cristiani figli delle rispettive Chiese Ortodosse. È proprio vero che se le Chiese non sono sorelle,
i popoli fanno fatica ad essere fratelli.

Il 1° gennaio, in modo speciale, la Chiesa celebrerà la Giornata Mondiale della Pace.
Carissimi tutti, non è semplice parlare oggi di speranza e di pace, sembra quasi uno slogan. È
chiesto a tutti di essere profeti. Il profeta vede oltre la guerra, vede oltre il buio, vede oltre la
disperazione, annuncia quello che ancora non c’è, ma che il Signore ha promesso, e chi lo ascolta
ritrova speranza, energia, desiderio di aiutare gli altri. Ritrova quella forza che fa reagire alla
rassegnazione e al buio interiore. Il profeta è colui che non sta alla finestra a guardare; è colui
che annuncia e poi comincia a vivere quello che annuncia, come testimone della parola
annunciata, e la sua vita diventa luce nel buio.

La pace non è una utopia, ma è quello di cui abbiamo veramente bisogno, che gli uomini
non sanno darsi, ma che il Natale ci ridona perché ci ricorda che il Signore non ha aspettato che
il mondo fosse liberato dalla violenza e dal male per venire, ma viene proprio per aiutarci a
essere migliori; viene come luce in un mondo buio. La luce è il Bambino di Betlemme che chiede
tenerezza e cura per lui e per tutti i bambini del mondo. Difendere la vita dei bambini, difendere
la vita dei deboli è difendere la pace. La luce è la sua parola buona, è il Vangelo possibile a tutti
e donato a tutti.

Scegliamo sempre di essere operatori di pace aiutando con il nostro amore tutti coloro
che sono nella sofferenza, nel buio, nella solitudine e nella difficoltà. Nel buio sia luminosa la
nostra vita con l’amicizia, l’amore, la solidarietà, perché tanti diventino con noi operatori di
pace, portatori di luce.

Il cammino sinodale che stiamo facendo in Diocesi ci sta dicendo anche che la pace si
costruisce camminando insieme, senza lasciare indietro o fuori nessuno.

Un Buon Natale ai nostri cari Parroci, vere sentinelle nella notte, ogni comunità
parrocchiale sia lievito di fraternità, vero frutto della pace e ogni Caritas parrocchiale sia spazio
di accoglienza e di umanità.

Un Buon Natale ai nostri Politici, ai Sindaci, alle amministrazioni comunali e alle loro
opposizioni: per loro l’impegno di Pace si concretizzi nella tutela dei deboli e nella ricerca del
bene comune.

Un Buon Natale in particolare all’Istituto penale per minorenni di Airola e alla Comunità
Emmanuel di Faicchio, dove la speranza di una vita nuova si costruisce faticosamente, persona
per persona, ogni giorno, con un duro lavoro fatto di pazienza, prossimità, cura, di tanta
speranza.

Un Buon Natale e un abbraccio fraterno ai malati, ai diversamente abili, ai nostri nonni,
gli anziani, a chi cerca lavoro, a chi è disperato e solo.

Un Buon Natale e un abbraccio ai nostri giovani: che nell’amore abbiano sempre il
coraggio di essere sé stessi. !

Uniti nel cuore di Dio, nel cuore di Maria, uniti nel dono prezioso che il Signore ha fatto
alla nostra vita mandando suo Figlio, uniti davanti alla Grotta di Betlemme, ci diciamo: Buon
Natale a tutti noi e vogliamoci sempre e tutti bene.

Dalla Sede Vescovile in Cerreto Sannita, 24 dicembre 2022

don Giuseppe, vostro Vescovo