Tra scavi di Stabia a Villa San Marco, scenette teatrali scaturite dalla fantasia e dalla creatività di bambini e ragazzi insieme alle loro famiglie, cartoline disegnate e colorate, giochi e passeggiata sul lungomare è trascorsa la giornata del pellegrinaggio-gemellaggio dell’ACR diocesana con l’ACR della Diocesi di Sorrento-Castellammare. I 150 partecipanti della nostra Diocesi, suddivisi in 3 pullman, al mattino hanno visitato una parte degli scavi di Castellammare di Stabia, Villa San Marco appunto, la più grande Villa d’Otium romana dell’antica Campania, che prende il nome da una cappella dedicata a San Marco, costruita postuma nel XVII sec. in una zona della villa ormai totalmente coperta. Tale villa fu edificata in età Augustea, poi ampliata durante l’età Claudia. Una meraviglia architettonica e ingegneristica che si estendeva per circa 11.000 mq, di cui 6.000 riportati alla luce. Affascinati e “rapiti” dal racconto e dalle spiegazioni relative ai vari ambienti della casa, da parte dei responsabili diocesani dell’AC di Sorrento-Castellamare, i partecipanti si sono inventati dei brevi “copioni teatrali” proprio su alcuni usi, costumi e abitudini degli antichi romani spiegati (da inscenare nel pomeriggio) e hanno realizzato, con matite e pastelli, una suggestiva cartolina su quello che avevano visto e ascoltato. Nel pomeriggio presso il Seminario diocesano, al termine della celebrazione eucaristica da parte degli assistenti Acr diocesani delle due Diocesi don Salvatore e don Ionut, del pranzo a sacco e di alcuni divertenti giochi, la carovana s’è recata sul lungomare di Castellammare, dove ha piacevolmente trascorso il resto del pomeriggio, prima di fare ritorno a casa. I responsabili diocesani Marco Lavorgna e Grazia Carlo e l’ACR diocesana tutta esprimono piena gratitudine di vero cuore ad Albertina, Anna ed Annalisa dell’AC di Sorrento-Castellammare per l’ospitalità, l’accoglienza e la logistica. Così come hanno ringraziato, con lo stesso abbraccio, tutti i partecipanti. “E’ stata – affermano Marco e Grazia – davvero una meravigliosa opportunità di incontro e di condivisioni con e tra le famiglie del nostro territorio insieme ad un’altra ACR diocesana. Sicuramente un’esperienza da trasmettere e un modello da ripetere”.
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