La Mitezza e il Servizio: Un testimone di Dio. A cura di Giancarlo Pellegrino

30° Anniversario dell’Ordinazione Episcopale di S.E.R. Mons. Antonio Franco

Parrocchia "San Giacomo Apostolo" in Puglianello - Domenica 8 maggio 2022, ore 18.30.

Carissimo Don Antonio,

il cuore è pieno di gioia per questo momento di festa, di memoria e soprattutto di ringraziamento a Dio per il dono del vostro Sì al Signore e in Lui alla Chiesa universale, nel sacerdozio e nella sua pienezza quale è stato l’episcopato, per tanti che in voi hanno riconosciuto un vero testimone di Dio.

“Beati i poveri in spirito, perché di essi è il regno dei cieli.
Beati i miti, perché erediteranno la terra.
Beati i misericordiosi, perché troveranno misericordia.
Beati i puri di cuore, perché vedranno Dio.
Beati gli operatori di pace, perché saranno chiamati figli di Dio.
Beati i perseguitati a causa della giustizia, perché di essi è il regno dei cieli.”

Senza mezzi termini, in queste beatitudini si racchiude il vostro stile e si schiude la vostra vita.

Uomo povero in Spirito, perché non vi siete mai fidato del potere ma avete lasciato fare a Dio sempre e comunque, anche quando tutto poteva sembrare impossibile e distante, affidando a Dio sempre tutto e fidandovi di Lui, con un fare docile e pacato.

La mitezza, il vostro tratto distintivo, si potrebbe dire indiscutibilmente penetrante il cuore, che accoglie e abbraccia chiunque vi incontra, senza lasciar spazio all’equivoco di un incontro qualunque, perché capace di presenza costante che accompagna e sostiene.

Misericordioso: pronto a far emergere sempre il bello e il buono in ciascuno ed in ogni circostanza trovare una soluzione possibile di bene.

Puro di cuore, perché nella schietta magnanimità, trasferite l’oltre che viene da Dio, senza condizionare della fatica umana lo sguardo su chi vi è prossimo.

Operatore di pace e di giustizia: la chiamata alta di Dio alla vostra vita in cui vi siete fatto servo del dialogo attraverso la diplomazia che serve e si china nel nome di Dio.

Una coincidenza storica ci fa festeggiare, oggi, più che mai, allora, l’esempio di un vero testimone della pace che attraverso i tratti umili e pazienti della sua umanità ha saputo negoziare il bene e la dignità della persona nei luoghi di conflitto, nella capacità di armonizzare le differenze, riconducendo l’uomo sempre e in ogni tempo alla sua identità di fratello e sorella, nella diversità delle culture e religioni, con il seme della Fede in Cristo Signore, di cui attraverso il ministero episcopale ne è stato servo e discepolo innamorato.

Sacerdote di questa nostra chiesa diocesana dal 10 luglio 1960, la comunità di Ponte e gli incarichi diocesani.

Elevato poi all’ordine dell’episcopato il 26 aprile 1992 da papa Giovanni Paolo II.

Dal 28 aprile 1992 inviato ad annunciare la Pace: eletto arcivescovo titolare di Gallese e nominato nunzio apostolico in Ucraina, in un già difficile momento storico per l’intera unione sovietica, di cui solo oggi ne vediamo tragici risvolti.

Dal 14 agosto 1993 al 7 ottobre 1997 l’amministrazione apostolica di Transcarpazia.

Il 6 aprile 1999 nominato nunzio apostolico nelle Filippine di cui nutrite un caro ricordo, dove avete sperimentato una fede semplice e genuina, fatta molto spesso della ricchezza della povertà.

Il 21 gennaio 2006 nominato nunzio apostolico per Israele e Cipro e delegato apostolico per Gerusalemme e la Palestina.

Con quanta fatica nella Terra benedetta avete invocato e costruito sogni di pace nei segni di continui negoziati e mediazioni, spesso lunghi degli anni.

Quanto bene anche lì avete costruito e lasciato. Nel giorno del vostro saluto, il 16 agosto 2012 quando terminava la vostra missione come nunzio e delegato apostolico, tutto questo lo esprimevano gli affetti e le testimonianze di chi era con voi in quella celebrazione, confermando quanto finora detto.

Alcuni di noi ricordano ancora i festeggiamenti per il 50esimo anniversario di sacerdozio a Gerusalemme, nel vedervi felice perché riuniti lì con voi una presenza della comunità di Puglianello.

Il legame con la vostra Puglianello non è mai mancato e sappiamo in fondo al cuore quanta stretta c’era in questo distacco. Nella distanza sempre presenza.

Ed ora il tempo per poter vivere con voi ancora la gioia che viene dal Signore, nella fraternità e nella comunione di un dono grande quale è la vostra vocazione vissuta nei tratti di un uomo, paziente, mansueto, magnanimo, cortese, sensibile, empatico, coraggioso, docile, fermo, determinato, risolutivo, disponibile, aperto, colto, amorevole, caritatevole, silenzioso, profondo, rassicurante, confortante, amico, fratello, padre, guida.

Grazie Don Antonio per essere per noi riflesso delle beatitudini.

Buon 30esimo anniversario di ordinazione episcopale.

Giancarlo Pellegrino