“Ho perso le parole, eppure ce le avevo qua un attimo fa”, cantava Ligabue in una sua celebre canzone.
Le parole sono importanti, hanno un peso enorme. Noi siamo sempre le parole che pensiamo, pronunciamo e scriviamo o ci capita di utilizzarle in modo improprio, inconsapevole e quasi meccanico? Le parole hanno un ruolo importante nel plasmare la nostra coscienza e anche le nostre percezioni.
Possono essere educative o diseducative, possono essere carezze o pugni, abbracci o pietre. Soprattutto sui social possono diventare fiumi di parole improvvisi che passano, travolgono e vengono dimenticati un’ora dopo. Noi diventiamo e attuiamo sempre che ciò che diciamo? Passare dalle parole ai fatti comporta un movimento, un’azione, quello della concretezza, quello di gesti che mettano in pratica quello in cui crediamo.
In un percorso di sensibilizzazione e consapevolezza sul tema del linguaggio, l’Azione Cattolica diocesana ha pensato di proporre un percorso in cui scoprire o riscoprire il significato di alcune parole nella Sacra Scrittura, parole-chiave chiare da proporre in questo tempo. Per la costruzione di un alfabeto comune dal quale partire o ripartire, basato sulla realtà, sulla fraternità, sull’accoglienza e sulla responsabilità.
Affinchè ci sia sempre più maggiore consapevolezza del significato delle parole che vengono utilizzate nel nostro cammino. Affinchè quelle parole non restino solo “semplici” parole scritte o orali, ma diventino sempre di più la nostra vita.
Il primo incontro di “Ho perso le parole….per la costruzione di un alfabeto comune” sarà online 𝗴𝗶𝗼𝘃𝗲𝗱𝗶̀ 𝟮𝟳 𝗴𝗲𝗻𝗻𝗮𝗶𝗼 𝗼𝗿𝗲 𝟭𝟵:𝟯𝟬 sulla piattaforma Google Meet e si occuperà della necessità di essere discepoli-missionari.