Fin dal primo arrivo a Frasso Telesino (nell’ottobre 2016) dei primi 20 giovani richiedenti asilo, di nazionalità diversa, il gruppo Adulti di Azione Cattolica, prevalentemente composto da madri e nonne, hanno sentito il bisogno di aprire il cuore a questi ragazzi. Specialmente in occasione di ricorrenze religiose si sono sempre ricordate, in particolare, che la lontananza dalla famiglia d’origine è solita farsi più dolorosa. E così hanno iniziato ad invitarli a pranzo la domenica nelle loro famiglie (2 di loro sono stati battezzati dal vescovo della Diocesi mons. Domenico Battaglia). “E – spiega la presidente dell’Ac di Frasso Daniela Calvano – sono diventati veramente figli con i nostri figli, con le nostre porte sempre aperte per loro. I giovani musulmani non sono mai stati di serie B per noi. Due volte abbiamo potuto mettere loro a disposizione l’oratorio per fare festa alla chiusura del Ramadan. Abbiamo cucinato e grigliato insieme in allegria, tra musica e giochi. Quest’anno, in occasione dell’inizio del Ramadan, abbiamo avvertito una maggiore tristezza tra di loro (tramite i messaggi, perché di persona non abbiamo più potuto vederli da tante settimane), così com’è stato per noi in questa strana Pasqua, per via del tempo particolare che stiamo vivendo. Alcune di noi, sempre organizzandoci senza incontrarci fisicamente, abbiamo trovato il modo di rendere speciale anche questo Ramadan. Non solo è stato mandato loro un piccolo contributo economico per fare un po’ di spesa da mettere in cestini a loro distribuiti (il cibo che loro viene fornito da una ditta esterna è scarso e non tiene in nessun modo conto delle abitudini alimentari di africani e asiatici) ed anche il “pocket money” viene distribuito a singhiozzo ed è insufficiente per le loro necessità personali. Anche quelli che avevano trovato lavoro nelle nostre campagne e nei pochi cantieri, da quasi 2 mesi non hanno più occasione di guadagnare qualcosa da mandare alle proprie famiglie lontane, tanto meno per comprare qualcosa per sé stessi”. Oltre a questa speciale raccolta alimentare, l’Ac di Frasso, che in questi mesi con il gruppo Giovani ha svolto anche un servizio di trasporto della spesa a chiunque avesse difficoltà ad uscire di casa, accorgendosi che i richiedenti asilo avevano timore di uscire senza la protezione di mascherine di cui non erano stati forniti, ha cucito un assortimento allegro con ritagli di stoffa multicolore. “Con questi piccolissimi dettagli – conclude la presidente parrocchiale Calvano – ci sembra dire loro in una lingua universalmente intesa: “Vi vogliamo bene, non siete soli. Anche in questo pesante 2020 potete osservare il vostro Ramadan, ritemprare l’anima, attingere alla forza che il credente riceve dal seguire i precetti della propria religione. Siamo uniti nello scoprire che Musulmani e Cristiani chiamano Dio con lo stesso nome bello: “il Misericordioso”.
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