COMUNICATO
L’immagine, che già da qualche giorno abbiamo avuto modo di vedere in tv e sui social, dei mezzi militari che trasportano le bare verso i forni crematori, è specchio della drammaticità di quello che il nostro Paese sta vivendo. Per il rispetto delle misure sanitarie, tanti di questi defunti sono morti isolati, senza alcun conforto, né quello degli affetti più cari, né quello assicurato dai sacramenti.
Le comunità cristiane, pur impossibilitate alla vicinanza fisica, non stanno facendo mancare la loro prossimità di preghiera e di carità. Tutti i giorni i sacerdoti celebrano la S. Messa per l’intero popolo di Dio, vivi e defunti. L’attesa è per la fine dell’emergenza, quando si potrà tornare a celebrare l’Eucaristia insieme, in suffragio di questi fratelli.
Intanto, la Chiesa tutta sente la necessità di affidare alla misericordia del Padre tutti i defunti di questa pandemia, nonché di esprimere anche in questo modo la vicinanza della Chiesa a quanti sono nel pianto e nel dolore. Vicinanza che il nostro vescovo Mimmo sta concretizzando da diverso tempo attraverso il contatto telefonico con chi sta vivendo momenti di particolare fatica; egli stesso si è recato presso il Cimitero di Solopaca per benedire, insieme ai parroci, la salma di Salvatore, primo defunto per coronavirus nella nostra diocesi.
In comunione con quanto proposto dalla Conferenza Episcopale Italiana, venerdì 27 marzo alle ore 11.00 il nostro vescovo si recherà presso il Cimitero di Cerreto Sannita per un momento di raccoglimento, preghiera e benedizione, segno di suffragio e di consolazione. Una carezza invisibile ad ognuno di quei volti che possiamo continuare a vedere soltanto attraverso gli occhi del cuore, affinché ogni storia non venga lasciata nel dimenticatoio ma si riscopra custodita nel palmo della mano di Dio.
Sarà questo “il Venerdì della Misericordia” della Chiesa italiana; un Venerdì di Quaresima, nel quale lo sguardo al Crocifisso invoca la speranza consolante della Risurrezione.
Don Mimmo invita, in particolare, tutti i sacerdoti, i consacrati e le consacrate della nostra diocesi ad unirsi a lui dalle proprie parrocchie, comunità religiose o abitazioni per vivere questo momento di preghiera e benedizione.
Insieme, chiamati a sperare contro ogni speranza.
Ufficio diocesano per le comunicazioni sociali