Tra il rifiuto e l’attesa, in viaggio “on the road” con il vescovo Mimmo

GIORNO 6: Della sera e del ricordo

La seconda serata (ma, a volte, anche la “prima”) è, spesso, il momento in cui la voglia di riposo prende il sopravvento su tutto, a volte anche su quei momenti notturni di riflessione che ci riserviamo, in un angolino del nostro cuore, riguardo alla giornata appena trascorsa. Ci possiamo ritrovare annegati dai ricordi disperati o nostalgici o malinconici dei “non detti” o del “se avessi fatto questo o se avessi fatto quello” oppure, ancora, possiamo riscoprirci o confermarci, a partire da quei ricordi, sognatori sempre più innamorati della vita. Se restiamo intellettualmente onesti con noi stessi, potremmo maggiormente accorgerci anche che, però, è davvero impossibile capire quanto sia davvero potente e inaspettato l’amore. Può sostenerci nei momenti difficili oppure motivarci a spingerci a fare imprese impossibili a qualunque costo. L’amore liberante, illimitato, gratuito ed instancabile può renderci migliori. Perché, se è vero che tutti possiamo sbagliare, è altrettanto vero che tutti possiamo sempre ripartire, ricominciare, dalla vera libertà di non dare mai a nessuno in appalto la nostra coscienza. Lo ha ribadito il vescovo Mimmo, incontrando i giovani del carcere minorile di Airola. Libertà come quella che auspicherebbero, perché vorrebbero fare ritorno alle proprie case, gli ospiti del Centro di Igiene Mentale di Puglianello, assistiti dagli operatori Asl; libertà per i genitori e i familiari di Giuliano, il carabiniere 25enne che ha perso la vita in un incidente stradale qualche giorno prima di Natale, di volere che non fossero mai esistiti quei crudeli minuti in cui s’è consumata la tragedia , libertà nel voler provare ad andare oltre, custodendo il ricordo preziosissimo del figlio; libertà di poter sognare senza preoccupazioni che vorrebbero tutti coloro che hanno partecipato alle messe celebrate da don Mimmo nella comunità di San Silvestro di Sant’Agata de’Goti e nella contrada Sant’Anna di Cerreto Sannita, in occasione dell’annuale Presepe Vivente. Che siano delusioni con cui abbiamo a che fare o tristezze dovuta a tragici lutti, è sempre il tempo giusto per ricominciare e si ricomincia sempre da dove ci siamo arrestati e fermati, da dove siamo rimasti incagliati e ingabbiati, prigionieri di tante cose che ci avvelenano. Da innamorati della vita, non smettiamo di provare stupore per tutto ciò che ci rigenera: un incontro, un abbraccio, un bacio, un panorama, un respiro. Stupore anche nella e per la forza delle lacrime. Lacrime, gocce di speranza per tutti.