Gioco d’azzardo patologico, firmato con polizia, carabinieri e finanza nuovo Patto d’Impegno come ulteriore segno di rinnovata adesione e partecipazione alla lotta alla piaga della ludopatia

Le conclusioni affidate al vescovo della Diocesi mons. Domenico Battaglia: “Dobbiamo avere il coraggio di tornare ad investire sulla fragilità dei sogni”.

Presentato e firmato presso il Centro Emmaus di Cerreto Sannita un nuovo Patto di Impegno sulla lotta all’azzardo tra il Vescovo della Diocesi mons. Domenico Battaglia, la Caritas diocesana, i sindaci dei comuni del territorio diocesano ed i vertici di Prefettura, forze dell’ordine e Asl, come ulteriore segno di rinnovata adesione e partecipazione, nonché di ulteriore impegno di verifica e controllo del regolamento diocesano. Vari gli aspetti toccati dai vari interventi, in particolare dai sindaci di Faicchio Nino Lombardi e di Bucciano Domenico Matera che si sono soffermati sul loro impegno di sensibilizzazione, come istituzioni, e su un senso di solitudine e di impotenza di fronte al fatto che lo Stato centrale non solo non riesce a fare da collante nella lotta alla piaga della ludopatia, ma, avendo in mano un monopolio che garantisce molti introiti, non ha neanche interesse più di tanto a voler sostenere istituzioni e Chiesa in questa lotta. Solitudine delle istituzioni locali che si avverte anche sul tema della crisi occupazionale ed economica delle aree interne della Campania. Una crisi che sta lacerando la dignità della persona e il tessuto sociale.

“Dagli interventi di oggi quello che emerge con chiarezza è che, al di là del grosso impegno e dei passi in avanti fatti, il primo pusher legalizzato è lo stesso Stato. Troppi sono gli interessi in ballo tramite il gioco d’azzardo. Il fenomeno è molto, troppo, esteso sul nostro territorio. Ma per quanto ci siano queste difficoltà oggettive, all’apparenza insormontabili, non bisogna cedere alla rassegnazione e allo sconforto. Cambiare è possibile! E sul tema della ludopatia lo stiamo vedendo in questi mesi, ascoltando negli sportelli d’ascolto, accogliendo ogni ferita e accompagnando situazioni di pesanti indebitamenti. Dobbiamo continuare a puntare sull’educarci e sul formarci, e sul costruire una rete sempre più fitta e capillare di relazioni per far sì che le azioni di sensibilizzazione e di prevenzione possano non solo aumentare nei nostri paesi ma essere sempre di più svolte insieme, andando ad intercettare tutte le persone vittime di questa dipendenza. La comunità, nella sua interezza, deve continuare ad essere protagonista. Dentro ad ogni vita – ha concluso il vescovo diocesano – c’è una storia ed una fatica e, inevitabilmente, ci sono dei buchi da riempire. Conseguenza questa anche dei modelli che la società ci presenta, quelli dove se non insegui la carriera e se non hai successo, ricchezza e potere non sei nessuno. Dobbiamo avere il coraggio di dire di no a tutto questo, il coraggio di tornare ad investire sulla fragilità dei sogni”. Sono intervenuti all’incontro il Prefetto di Benevento Francesco Antonio Cappetta, il Questore di Benevento Luigi Bonagura, il capitano dei carabinieri della Compagnia di Cerreto Sannita Francesco Altieri e il comandante provinciale della Guardia di Finanza Mario Intelisano. Molti sindaci hanno dovuto dare forfait alla partecipazione per rimanere nelle loro comunità, in seguito alle scosse di terremoto che si sono registrate nelle scorse ore.