Amorosi, la festa del santo patrono occasione di fraternità

“Fraternità in cantiere…”. È lo slogan che ha caratterizzato l’anno pastorale della Parrocchia di Amorosi e ha raggiunto evidente visibilità in occasione della Festa in onore del nostro patrono San Michele Arcangelo. Laici, religiose, gruppi e associazioni, impegnati a “camminare insieme”, hanno dato una forte testimonianza di unità, mostrando concretamente la bellezza e la fecondità della fraternità. Valorizzando al meglio le loro specifiche potenzialità, con i loro spettacoli hanno offerto momenti di sano divertimento e trasmesso messaggi quanto mai attuali. L’Istituto Santa Maria Cristina Brando ha messo in scena “La cicala e la formica”. L’associazione musicale Eufonia, diretta da Armando Riccio e Beatrice Malgieri, ha rappresentato “I sogni” con la presenza straordinaria del Tapper e performer Mario Rea. Il Sindaco e l’Amministrazione comunale hanno offerto la serata con le cantanti Francesca Alotta e Luna Palumbo. La Pro Loco “il festival canoro Canto..inCanto 2018: Il Cinema”. Grazie a tutti: organizzatori e attori!

Il giorno della Solennità, sabato 29 settembre, l’Eucaristia delle ore 11 è stata presieduta dal nostro Vescovo don Mimmo. All’omelia, manifestando candidamente tutta la sua gioia di essere tra noi per la festa del Patrono, ha evidenziato “la bellezza della festa, la bellezza di quello che stiamo celebrando insieme per lodare il Signore nella preghiera. È bello stare insieme ed essere capaci di ritrovarci anche fuori. Quando non ne siamo capaci, significa che non siamo veri, autentici”.

Richiamando poi l’incontro di Gesù con Natanaele, ha rilevato che Gesù legge nel cuore e l’incontro con Lui cambia la vita. Lasciamoci incontrare da Lui e la nostra vita cambierà. Saremo così capaci di incontrare anche i nostri simili, soprattutto i più provati nella vita. Occorre aprire il cuore a chi sta accanto a noi nella solitudine, nel dolore, nella tristezza. Quando avvertiamo la nostra impotenza, apriamo il nostro cuore a Dio e lasciamoci accarezzare dalla sua tenerezza, che dà coraggio e forza di ricominciare perché l’Amore di Dio è infinito.

Occorre, inoltre, vivere la pazienza… Proviamo a pensare al dono della pazienza…., ad avere pazienza di noi stessi … ad avere pazienza dinanzi al dolore, di fronte al quale non bisogna essere tristi, perché la tristezza paralizza e deprime, spegnando poco per volta la voglia di vivere. Al contrario, accettiamo il dolore, portiamone il peso, nella certezza che Dio è sempre con noi e offriamolo, uniti a Cristo, al Padre. Il dolore accolto, vissuto, diventa generatore di fede e di amore, aiutandoci a gustare la vita anche nelle prove.

Grazie, Eccellenza, delle sapide e rassicuranti riflessioni che, interiorizzate, possono cambiare veramente la vita di ciascuno e fare della parrocchia “una comunità fraterna”.

Piera Scarano