Ufficio Liturgico, mandato per 11 Ministri Straordinari della Comunione. Il vescovo don Mimmo: “Da ministri straordinari della comunione, siate ministri ordinari della consolazione”

“Siate costruttori di Comunione, portate Speranza e consolazione”. Con queste parole il vescovo della Diocesi mons. Domenico Battaglia ha rivolto il proprio augurio agli 11 nuovi Ministri Straordinari della Comunione della Diocesi di Cerreto Sannita-Telese-Sant’Agata de’ Goti, che ieri hanno ricevuto il mandato nella parrocchia di Santa Croce di Sant’Agata de’ Goti. Insieme a loro hanno rinnovato il proprio impegno i Ministri straordinari nominati negli anni precedenti. La celebrazione eucaristica è stata concelebrata dal direttore dell’Ufficio Liturgico e parroco di “San Giorgio Martire” e di “San Lorenzo Martire” nell’Annunziata di Airola don Liberato Maglione e dai parroci di “San Michele Arcangelo a Serpentara” in Airola e Amministratore parrocchiale di “San Vito Martire” e “San Nicola Magno” in Luzzano padre Pasquale Gravante e di “San Silvestro Papa” e di “San Pietro a Romagnano” in Sant’Agata de’ Goti don Leucio Cutillo.

Il vescovo don Mimmo ha messo in guardia i futuri ministri dal rischio della stanchezza e dell’abitudine. “La straordinarietà consiste nell’essere entusiasti di quell’amore che si sta portando ai nostri fratelli, quello verso Gesù Eucarestia. Entusiasti di questo dono, di questa grazia”. Il vescovo diocesano ha espresso la necessità di vivere questo servizio come attenzione ai fratelli più deboli e malati. “Entrando nelle case delle persone, lì dove si fa più fatica e dove c’è sofferenza e dolore, state portando Gesù Eucarestia. Sapendo che la persona che avete di fronte in quel momento è Gesù Crocifisso. Pensate il mistero: tu stai portando con te Gesù Eucarestia e la persona di fronte a te è Gesù Crocifisso. E ai piedi di quel Crocifisso, tu ti inchini, ti metti in ginocchio. Il che significa che essere ministri straordinari dell’Eucarestia significa essere ministri ordinari della consolazione ogni giorno della nostra vita. Chiamati a consolare. E consolare vuol dire dare cuore, essere presenti. La cosa più brutta che può capitare è portare Gesù Eucarestia, incontrando le persone, con l’orologio in mano e senza fermarsi a mettersi in ascolto della Parola. E la Parola di Dio è sempre importante nella nostra vita. Ed è su questa Parola che dobbiamo essere sempre capaci di poggiare le nostre scelte”. Un servizio che ha come cuore la comunione ai e con i fratelli, soprattutto verso i più deboli e gli esclusi. Strada per strada. Casa per casa. Stanza per stanza. Volto per volto.