Aprile, maggio e giugno sono stati tre mesi intensi nei quali don Mimmo ha conferito il Sacramento della Cresima a centinaia di giovani; volendo fare un calcolo orientativo, potremmo dire che circa 350 persone hanno rinnovato il loro “Eccomi” a Gesù e, con il cuore infiammato, sono pronti ad “uscire” per contagiare di gioia e di amore tutti coloro che incontreranno lungo la via. In diverse celebrazioni, il nostro vescovo, ci ha fatto riflettere sulle nostre relazioni e, in modo particolare, sulla differenza tra i “TVB” che digitiamo continuamente sui nostri smartphone e i “Ti voglio bene” pronunciati guardandosi negli occhi.
E, allora, abbiamo pensato di partire dai “Ti voglio bene”, da queste tre parole che utilizziamo per dire a chi ci è accanto che ci sta a cuore, per raccontarvi gli incontri di questo mese, da occhi che si guardano, mani che si stringono, sorrisi che si incontrano, cuori che si compromettono, passi che si affiancano.
Quel “Ti voglio bene” l’abbiamo sentito pronunciare innumerevoli volte dal nostro Alfonso, con la tenerezza e la gioia di chi si sente accolto ed amato, di chi accoglie ed ama. L’abbiamo visto in tutti gli abbracci con cui i bambini del gruppo Pueri Cantores e del catechismo di Cerreto hanno stretto don Mimmo, alla fine dell’incontro pensato per loro sul tema della misericordia. L’abbiamo percepito dagli occhi lucidi e la voce tremante di Armando, Giuliana, Carolina, Elia, Mimmo e Lina mentre ci raccontavano la trepidazione per il viaggio a cui si stavano preparando con Africa Mission, dalla gratitudine nell’incontrare il nostro vescovo prima della partenza e nel potersi confrontare con lui nella loro sede a Bucciano. Ci siamo accorti del bene, donato e ricevuto, nella partecipazione alla premiazione dei giovani che hanno partecipato al Concorso Caudino, in tutte le carezze ai bambini incontrati al Centro Medico Relax e a quelli incontrati nella parrocchia dell’Annunziata a Sant’Agata durante il loro Gr.Est ma anche nelle attenzioni ad un gruppo di giovani disabili della diocesi di Sorrento che hanno soggiornato al Convento San Pasquale a Faicchio per una settimana e ai giovani della parrocchia di Sant’Andrea di Dugenta che hanno organizzato un torneo di beach-volley in ricordo di Gioacchino e Giorgio. Abbiamo visto il bene quando siamo andati a casa di Luigi e lui gli è corso incontro gridando “Amico mio!! Benvenuto a casa mia!! Sono felice che tu sia qui!” e tanto bene l’abbiamo visto anche nel sorriso di Maria Rosaria e in quelli delle persone che fanno parte del Cammino Neo-Catecumenale con cui abbiamo condiviso la Celebrazione Eucaristica e dei soci della Società Operaia di Sant’Agata incontrati nella loro sede.
Abbiamo percepito amore, vedendo don Mimmo commosso accanto al letto di Isabella. E percepiamo amore ogni volta che si accosta, con delicatezza a tutte le persone che gli aprono il loro cuore in episcopio, nelle parrocchie, lungo le strade…pensiamo all’ultimo incontro con le famiglie ferite, alle testimonianze durante il trigesimo di Giuseppe.
“Ti voglio bene”, “mi stai a cuore”, è ciò che il nostro vescovo prova a vivere giorno dopo giorno. Ne è testimonianza la cooperativa iCare che abbiamo inaugurato alla presenza di tanti giovani della diocesi che vogliono mettersi in gioco per gettare semi di bene nella nostra terra. Ne è testimonianza il contenuto della sua prima Lettera Pastorale. Ne sono testimonianza il modo con cui si prende cura della nostra comunità, sacerdoti e laici, le parole dedicate a Guido e Valentino in occasione del loro lettorato, a don Franco, don Antonio e don Giustino per l’anniversario della loro ordinazione sacerdotale, le notti insonni passate a pensare a chiedersi cosa il Signore si aspetta da noi e a come poter incarnare sempre più e sempre meglio il Suo sogno. Ne è testimonianza il tempo dedicato alla preghiera nel quale affida la sua e nostra vita cercando di fare sempre più spazio a Lui. Profonda e dolcissima la preghiera alla Madonna delle Grazie il 2 luglio scorso.
E nella dimensione del prendersi cura, dello stare a cuore, rientra il contributo dato al libro di sr Raffaela Letizia, “Vissuti e sentimenti” di cui ha curato la post-fazione.
“Mi prendo cura di te”, “Mi stai a cuore”, “Ti voglio bene”, sono le parole che don Mimmo cerca di vivere quotidianamente, sono le parole che chiedono di vivere attraverso ciascuno di noi, sono le parole che il Signore sussurra ogni giorno al nostro cuore perché, grazie al Suo amore, possiamo essere anche noi portatori di amore, seminatori di bene, artigiani di speranza.
a cura della Segreteria