ZOOM: racconti di incontri, emozioni, sorrisi, lacrime e carezze vissuti dal nostro vescovo Mimmo – maggio e giugno 2017

Gioia, Tristezza, Rabbia, Paura, Disgusto, sono i nomi dei protagonisti del famoso film di animazione “Inside out” e sono anche alcune delle emozioni che abitano le giornate e le vite di ognuno di noi, come le giornate e la vita del nostro vescovo. Questo mese, vogliamo raccontarvi ciò che don Mimmo ha vissuto partendo dalle emozioni che abbiamo potuto scorgere sul suo volto e su quello delle persone che ha incontrato.

Pensiamo, allora, alla meraviglia mostrata da Liliana, una giovane donna allettata, quando ha visto la croce di don Mimmo ed ha capito che non si trattava di un medico. Abbiamo potuto toccare con mano un passaggio dalla tristezza e dal lamento per il dolore, alla gioia di una consolazione certa…le si sono illuminati gli occhi, ha sorriso e poi ha baciato quella croce e, a modo suo, ha iniziato ad intonare le sue canzoni preferite: “Rose rosse”, “Il mio canto libero”, “Vita spericolata”. Abbiamo visto le lacrime sul volto dei suoi familiari ma, al tempo stesso, abbiamo potuto percepire tutto l’amore presente in quella casa e come ciò che guardando in maniera superficiale può sembrare una condanna, può diventare una benedizione se guardato con gli occhi del cuore.
Pensiamo a Mariapaola, Valentina, Elia, Hianh, Amelia, Federica, Giuseppe e agli studenti del Liceo Economico-Sociale di Solopaca, alla paura e al coraggio, al senso di rassegnazione e a quello della speranza, alla rivalità e alla custodia, alle lacrime e ai sorrisi, al distacco e agli abbracci, ai dubbi e alle certezze, alla fragilità e alla forza, che sono venute fuori nei loro racconti e nelle domande che hanno posto a don Mimmo in riferimento a quello che vivono a scuola, con i loro amici, a casa.
Pensiamo alla fedeltà dei passi comuni compiuti con i nostri sacerdoti. Ai piccoli sogni che, giorno dopo giorno, iniziano a realizzarsi, come l’apertura dello sportello “Mano Amica” dedicato alle vittime dell’usura e la costituzione del gruppo di lavoro che si occuperà di programmare le iniziative della Casa della Pace. A queste uniamo il senso di attesa che ci accompagna nel pensare all’inaugurazione della prima cooperativa diocesana di comunità, iCare, che si terrà il 24 giugno in Episcopio e alla presentazione della Lettera Pastorale in cui il nostro vescovo presenterà il “suo” sogno per questa Chiesa a tutta la comunità diocesana, l’8 luglio in Cattedrale.
Pensiamo, ancora una volta, ad Alfonso, alla sua felicità nell’accompagnare don Mimmo in giro per la diocesi, allo stupore nel sentire la sua voce attraverso il vivavoce dell’auto, alla costanza nell’arrivare in Episcopio a Sant’Agata ogni mattina del tempo trascorso lì, prima dell’apertura del portone, ai suoi rituali rispettati in tutto e per tutto, alla sua velata timidezza che si trasforma, ogni giorno di più, in fiducia, in amore.
Pensiamo alla condivisione e all’ascolto di una famiglia e all’incontro con Michela, alla sorpresa a Roberto e Domenico, all’abbraccio con Maria Rosaria.
Pensiamo a quell’”io ci sono” sussurrato al cuore dei cresimandi in ogni parrocchia in cui ci stiamo recando e alla richiesta che possa diventare un esserci reciproco.
Pensiamo alla forza e, al tempo stesso, alla tenerezza con cui il nostro vescovo ha parlato ai soci di Azione Cattolica, a cui ha chiesto di essere segno concreto con lo stile del servizio, della testimonianza, dell’annuncio di una Chiesa che non resta confinata nelle sue mura e sa sporcarsi le mani con la vita reale delle persone. “Sei segno perché sei sogno, sogno di Dio”. È la frase con cui ha concluso il suo intervento durante l’assemblea diocesana dei soci.
Pensiamo al dolore che lacera il cuore, dei familiari e degli amici di Giuseppe e di Filomena che, in modo improvviso, sono tornati alla casa del Padre.
Pensiamo all’amarezza e alla delusione che don Mimmo ha sperimentato in alcune giornate davanti a situazioni particolarmente difficili; pensiamo alle volte in cui non si è sentito capito, accolto, accompagnato; pensiamo al suo silenzio e alla sua preghiera, col cuore triste, per affidare ogni cosa a Lui e ritrovare il sorriso, aldilà della ferita.
Pensiamo a tutte le carezze, gli abbracci, i “come stai?”, le strette di mano, donate ad ogni bambino, anziano, ammalato, incontrato durante la processione del Patrono della diocesi, Sant’Antonio, lungo le strade di Cerreto.
Pensiamo a tutto questo ripercorrendo ogni emozione condivisa e continuando a raccontarle a ciascuno di voi affinchè possiate viverle ed emozionarvi insieme a noi, perché solo insieme si è davvero in cammino.

a cura della Segreteria