Riflessione del nostro Vescovo Giuseppe in occasione della Giornata diocesana dei Giovani a Telese Terme

24-11-2024

Cari amici, cari giovani di questa nostra bella diocesi di Cerreto Sannita – Telese – Sant’Agata de’ Goti, sono molto contento di ritrovarci insieme per la 39ª Giornata Mondiale della Gioventù, sul tema: Quanti sperano nel Signore camminano senza stancarsi (cfr Is 40,31). Saluto i nostri amici dell’equipe di pastorale giovanile, don Valentino e Gianluca insieme ai giovani che hanno collaborato con loro per organizzare questo momento. Saluto i gruppi giovanili presenti di Telese Terme, Ponte, Sant’Agata de’ Goti, Gioia Sannitica, Melizzano, Moiano, Dugenta, Durazzano, Cerreto Sannita, San Pietro e San Silvestro, Faicchio, San Lorenzo Maggiore, Amorosi; in modo particolare saluto gli amici della Comunità Emmanuel con suor Raffaela e la Croce Rossa. Siamo contenti di essere qui non solo per conoscerci cosa che e molto importante perché l’amicizia e un grande dono per la nostra vita ma anche per capire cosa significa che il futuro e dei giovani in che maniera i giovani possono determinare il loro futuro e non farlo determinare dagli adulti. Vogliamo vivere in una sfida contro il pessimismo contro il cinismo contro la rassegnazione, la sfida contro chi dice che i giovani non sono capaci di fare cose grandi, non sono capaci di fedeltà , di serietà, di continuità; non e vero, i giovani ci sono, ci sono e ci saranno E chiedono solo di avere più fiducia da parte degli adulti. Viviamo tempi segnati da situazioni drammatiche, che generano disperazione e impediscono di guardare al futuro con animo sereno. Spesso a pagare il prezzo più alto sono proprio i giovani, che avvertono l’incertezza del futuro e non intravedono sbocchi certi per i loro sogni, rischiando così di vivere senza speranza, prigionieri della noia e della malinconia, talvolta trascinati nell’illusione della trasgressione e di realtà distruttive
Ma i giovani sono una realtà viva. Chi ha fatto l’esperienza di GrEst estivi chi continua l’oratorio durante l’inverno sa di che cosa sto parlando e da quale gioia mi riferisco e come la vita acquista un senso diverso un senso vero, quando non si vive solo per se stessi. Questo è il vero valore della vita: non vivere per se stessi. Non considerarsi un’isola. Nessuno di noi è un’isola, nessuna donna, nessun uomo, è un’isola. La parola insieme, togheter, e una parola importantissima. I giovani sono angeli con un’ala soltanto. Se siamo qui oggi non e solo per la gioia di ritrovarci ma perché abbiamo delle domande nel cuore , tutti i giovani hanno domande nel cuore ma spesso non si sa dove trovano le risposte . Siamo Qui perché crediamo nell’amicizia. Sì, l’amicizia, che per noi è una parola chiave. La prima parola chiave che voglio consegnarvi è: “insieme”. La seconda parola chiave e “amicizia”. Gli amici sono un grande dono. L’amicizia e un dono. Gli amici, che siano essi coetanei o siano amici più grandi di età, i giovani possono anche avere degli anziani come amici, sono un dono . Il mondo può essere un posto insicuro, con la loro presenza gli amici ci infondono coraggio e fiducia; ci danno fiducia, hanno fiducia in noi, non ci schiacciano, ci fanno vedere un altro lato delle cose. Amici che festeggiano il nostro compleanno o i nostri successi scolastici o universitari, amici che ci sono vicini quando le cose non vanno troppo bene a scuola, in famiglia, in università, amici che non ci giudicano anche se non sono d’accordo con noi e guardate, può succedere. Gli amici sono quegli angeli anche loro con un’ala sola ma che standoci vicino ci aiutano a volare.
Dico questo perché credo fermamente che sia qualcosa di tanto prezioso da non sottovalutare e da non sprecare. Se ci guardiamo intorno, vediamo immediatamente come nel mondo di oggi si sia affermata con facilita la logica invece della inimicizia che e anche la logica della guerra che e la manifestazione più brutta dell’inimicizia, non dell’amicizia.
Lasciatemi dire una cosa: la guerra è come la droga. Ti sembra di poter dire in ogni momento che smetti di drogarti o di fare la guerra, ma non ce la fai. La guerra è una droga che ha preso i nostri leader. Pensi di poter smettere la guerra quando vuoi, ma non ce la fai. La sua logica è stringente: la guerra chiama guerra, così come la droga chiama droga. Ci si è assuefatti alla guerra come alla droga e tutte e due rovinano la vita delle persone; e l’alcol non è da meno. Droga ed alcol stanno devastando la vita di tanti giovani, anche minorenni. Droga e alcol come anestetico rispetto al dolore, alle paure, al vuoto che si porta dentro. Io credo che quando una vita non ha incontrato l’amore cerca la propria identità in quello che non serve e che non vale. La cultura di oggi e assuefatta alla guerra. Vedete, oggi ci sono nel mondo guerre di potere. Poi ci sono guerre per l’acqua, guerre per il petrolio, guerre per la terra,. Ci sono guerre per le materie rare, per l’oro, per i diamanti, per il coltan e via dicendo. Ci sono le guerre per il cacao, e tanti altri beni preziosi. C’è sempre un motivo per fare la guerra Ma alla prova dei fatti non ha mai ragione. Perché? Perché porta morte. Come faccio io ad avere ragione se uccido un altro? La guerra e morte.
In Ucraina in Russia appena hai compiuto 18 anni vieni mandato ad uccidere o a morire; in Palestina anche chi e minore viene indotto a prendere le armi. Vorremmo fare della pace la nostra bandiera (la bandiera dei giovani diocesani per la pace) Innanzitutto e la scelta per la vita, perché la pace e vita, la guerra e morte. Ma ci sono tante guerre più piccole che si fanno ogni giorno nella nostra società. Il giudizio duro su chi e diverso per provenienza, per cultura, per colore della pelle, per orientamento sessuale. Sono guerre anche quelle. Quanto razzismo c’è nelle nostre società: che fa credere che l’unico modo per vincere e quello di offendere, di gridare, di rimproverare gli altri, di picchiarli. Pensate al bullismo nelle scuole. Picchiare gli altri sembra il modo per vincere. A Napoli in due settimane tre giovani sono morti per motivi futili per mano di altri giovani, anzi giovanissimi, di fronte a questo noi crediamo che non si può dare agli altri il peggio di noi. Agli altri va dato il meglio di noi. Sì , cari amici, i bambini ci chiedono di dare loro il meglio di noi e questo crea una nuova strada nella loro vita e anche nella nostra. Tanti giovani e gli adolescenti e anziani che vivono in un vuoto di relazioni ci chiedono di dare il meglio di noi,. Pensate che dramma per un bambino o per un adolescente non avere relazioni.
Essere soli oggi e un grande problema per milioni di giovani. Non basta l’avventura di un’estate o di una notte per non essere soli. Stiamo attenti. Per questo dico che l’amicizia e qualcosa di prezioso. la terza parola chiave e che i legami esistono. I legami, ciò che mi lega agli altri, ciò che mi lega a un bambino dell’oratorio, ciò che mi lega a un profugo, a un anziano, a un amico della parrocchia, che mi lega ai mei genitori. Sì, i legami esistono. Terza parola chiave: Legami. L’amicizia esiste, non e virtuale, i legami , familiari, affettivi, vanno difesi, sono la vera ricchezza. Difendere i legami ci chiede di imparare ad ascoltare perché un mondo di sordi non comunica. Così come giustamente amiamo essere ascoltati. Se qualcuno non ci ascolta subito ci arrabbiamo.
Vedete, questa e la quarta parola chiave: ascolto. Ascolto delle parole di Gesù, ascolto della realtà. Questa strada ci fa uscire da un vicolo cieco perché e una strada che guarda avanti, e ci mostra che ciascuno di noi può volere qualcosa di meglio per se e per gli altri, per tutti vogliamo qualcosa di meglio. Vogliamo essere migliori, non degli altri, ma di noi stessi. Vogliamo essere migliori di noi stessi. E questa e la quinta parola chiave: migliori di noi stessi. Sì, puoi essere migliore di te stesso. E non ho detto che oggi sei peggiore. Si può essere ancora migliori. Guardare il mondo così come e dire che il mondo va male, non può lasciarti rassegnato, pessimista. Ti chiede scelte migliori! Perché la società di domani e anche nelle tue mani e sarà frutto delle tue scelte di oggi.
Sì, la strada e aperta e non siamo soli su questa strada. Lo facciamo insieme e vogliamo prenderci cura gli uni degli altri. Noi vogliamo, lo ripeto, essere migliori di noi stessi, non i migliori; tutti abbiamo le nostre contraddizioni, tutti abbiamo pregiudizi. Sì, e abbiamo anche dei momenti bui. Facciamo errori, certamente, ma noi non siamo i nostri errori, noi non siamo i nostri momenti bui. Noi facciamo errori, viviamo momenti bui, ma non ci definiscono per la vita. No. Ciò che ci definisce e l’amicizia, il legame con gli altri. Sì, l’amicizia! Anche nei momenti bui ricordati che tu sei un amico, sei un’amica, hai amici. Ricordati di questo, non sei solo. Non sei sola.
C’è un segno ed è la sesta parola chiave. C’è un segno che contraddistingue l’amicizia: l’abbraccio. L’abbraccio e un segno universale. Diceva un grande sapiente ebreo: “il mondo non e tutto comprensibile, ma e abbracciabile”. Cioè, anche se non capiremo mai tutto di questo mondo, tutto può essere abbracciato con l’amore e l’amicizia. Il bello dell’abbraccio è che non è una rete per catturare l’altro.
Pensate all’abbraccio di mamma e di papa a ciascuno di noi, non e qualcosa che ci soffoca. E così, tra gli amici è lo stesso.
Ho parlato di amicizia. Questa parola e preziosa perché e quella che ha detto Gesù ai suoi discepoli: “non vi chiamo più servi, ma amici”. Mai nessun maestro aveva detto ai discepoli: Siete miei amici. Impossibile immaginarlo all’epoca. Eppure Gesù ha voluto presentarsi come amico e chiamare amici coloro che lo hanno seguito. Ma la sua cultura, la cultura di Gesù, era quella della Bibbia, ma di tutte le Scritture, anche del Corano. Tutte le grandi religioni: ebrei, cristiani e musulmani, le grandi religioni nate nel Mediterraneo, quelle cosiddette monoteistiche, definiscono Abramo padre della loro religione, padre dei credenti e la Bibbia parla di Abramo con una sola definizione: amico di Dio. Amico di Dio? Come e possibile essere amici di Dio? Dio e nei cieli, Dio e irraggiungibile… eppure Dio ha detto che Abramo era suo amico. Dio aveva un amico e Abramo era suo amico. Ma vi dirò di più: Gesù viveva l’amicizia abbracciando. L’ho letto nel Vangelo di Marco. Quando Gesù incontra dei bambini che i discepoli vogliono allontanare da lui perché considerati molesti, Gesù li prende tra le braccia e dice “Lasciate che i bambini vengano a me, non glielo impedite. A chi e come loro appartiene il Regno di Dio”. I bambini che Gesù prende ad esempio per tutti gli uomini, per i grandi, sono abbracciati da Gesù, come segno di amicizia. E’ bella l’esperienza del doposcuola anche con insegnanti in pensione iniziata da alcuni.
Ebbene vedete, carissimi, non possiamo limitarci a dire che il mondo, così come oggi, e ingiusto, violento, incomprensibile per tanti versi. Tutto questo e vero. E quello che ho cercato di dire nel mio discorso finora. Ma la domanda che vi faccio e: Ma noi cosa vogliamo come giovani? Chi siamo? Cosa vogliamo? Queste sono le domande a cui dare una risposta. Vogliamo essere migliori di noi stessi?
Mettiamoci al lavoro, perché i giovani sono una realtà bellissima, ma una realtà che per crescere ha bisogno di te, di ciascuno di noi. E come tu sei stato invitato, devi invitare qualcun altro, perché per crescere bisogna invitare, e dipende da ciascuno di noi. Molti giovani attendono un invito. Anche a scuola, anche con chi non crede, con chi e lontano perché un mondo migliore e un bene per tutti.
Il titolo del mio intervento oggi è: “la vittoria e nell’amicizia” Si vince solo così , si vince non urlando, non giudicando male, non picchiando, non sentendosi superiori o migliori. Nella amicizia si vince perché si vive, perché nessuno e solo, perché si vive per gli altri, non solo per se stessi. Mettiamoci al lavoro per abbracciare il mondo e vivere in pace, per abbracciare tutti.
Nei prossimi giorni incontreremo Mamadou il giovane del Senegal protagonista del film “Io capitano”.
Noi dobbiamo abbracciare la vita di tutti. Facciamolo nel nome di Gesù. L’amicizia di Gesù ci ricorda che Dio mette una virgola dove noi credevamo possibile solo un punto finale. Papa Francesco nel suo messaggio ai giovani ha detto: “guardare la vita dal balcone” a voi giovani non può bastare. Tuttavia, e normale che, pur iniziando i nostri percorsi con entusiasmo, prima o poi cominciamo ad avvertire la stanchezza. In alcuni casi, a provocare ansia e fatica interiore sono le pressioni sociali, che spingono a raggiungere certi standard di successo negli studi, nel lavoro, nella vita personale. A questa stanchezza si unisce spesso la noia. Si tratta di quello stato di apatia e di insoddisfazione di chi non si mette in cammino, non si decide, non sceglie, non rischia mai, e preferisce rimanere nella propria comfort zone, chiuso in se stesso, vedendo e giudicando il mondo da dietro uno schermo, senza mai “sporcarsi le mani” con i problemi, con gli altri, con la vita. Preferisco la stanchezza di chi e in cammino che la noia di chi rimane fermo e senza voglia di camminare! Questo e il mio invito per voi: camminate nella speranza!
L’anno prossimo, 2025, la Chiesa celebrerà il Giubileo che ha come tema: Essere pellegrini di speranza. Sì, Dio mette una virgola dove noi credevamo possibile solo un punto finale, perché c’è sempre speranza nell’abbraccio, nell’amicizia, nei legami. Davanti a noi ce il Natale domenica prossima entriamo nell’avvento, pensiamo a come rendere Natale felice a chi lo vivrebbe nella tristezza. La speranza cresce in chi porta speranza. Soprattutto la speranza di non essere lasciati soli o dimenticati. Portiamo la gioia del Natale a chi non ha una vita illuminata dalla luce degli addobbi natalizi. Alcuni giovani pensavano di portare un dono ai bambini dell’ospedale “San Pio” di Benevento al reparto pediatrico, qualcun altro di fare raccolta di alimenti fuori ai supermercati, Qualcun altro suggeriva di fare una tombolata negli istituti per anziani portando allegria e gioia qualcun altro suggeriva una serata con amici disabili qualcun altro una tombolata in parrocchia tra giovani oppure giovani e anziani. Qualcun altro suggeriva andiamo qualche sera a Napoli a portare una fetta di panettone e qualcosa da mangiare A chi vive per strada Possiamo farlo? una delle parole chiave è stata: insieme. Insieme possiamo. Insieme forse anche tra parrocchie tra amici di altre realtà, perché no.
Faccio a tutti voi gli auguri di abbracciare sempre questo mondo con l’amicizia con i vostri amici, i vostri compagni di scuola, di università, i poveri che sono sulla vostra strada e con questi sentimenti e con questa idea di speranza entriamo in avvento e ci prepariamo all’anno giubilare, il Giubileo dei giovani sarà ad agosto del 2025; c’è tempo nel frattempo non perdiamo tempo ma dedichiamo tempo a noi stessi e agli altri per imparare a essere migliori di noi stessi e per rendere migliore questo nostro mondo. Vorrei che voi giovani della nostra bella Diocesi foste capaci di dimostrare che i giovani sono portatori di vita. Mentre purtroppo tanti giovani sono portatori di morte, siate voi tutti portatori di vita.

Vi abbraccio. Grazie.

Alcune delle preghiere scritte dai giovani:
-Spero che il mondo diventi un posto più sicuro, spero che noi donne troveremo la nostra sicurezza e la nostra dignità
-La mia speranza e che ogni bambino possa nascere e crescere in un mondo che lo spinga ad essere ogni giorno 1 persona migliore
-Spero di realizzare tutti i miei sogni
-Cara Maria proteggi e guida tutti i ragazzi su una giusta strada avvolgili con il tuo mantello e togli tutti i pensieri cattivi
-Siamo Uniti tutti con un filo, un filo che ci unisce tutti; più lungo il filo e più forte è l’amore che ci unisce
-Spero che venga presto la pace nel mondo
-Spero di che le famiglie siano unite e senza litigi e venga presto la pace del mondo
-Spero che ci sia più pace del mondo
-La speranza di vivere una vita serena piena di amore e gioia
-La mia speranza e di migliorarci come costruttori di pace, sempre insieme, incoraggiati da legami forti che possano promuovere amicizia nelle future generazioni
-io spero che finisca tutta sta violenza e che aumenti l’amore tra le persone
-Spero che il Signore mi dia la forza di affrontare i momenti più duri
-La mia speranza e di riabbracciare mio padre e mia figlia e Signore mio ti prego di proteggerli sempre loro e tutta la mia famiglia
-La mia speranza e di poter ritornare ad abbracciare i miei figli e tutta la mia famiglia il primo possibile e di avere la liberta
-Che la passione e il coraggio dei giovani accenda ed infiammi la speranza in tutti
-La mia speranza sta in un mondo senza pregiudizi
-Spero di sentirmi abbastanza
-Spero che il rapporto tra me e il mio padre migliori
-Spero di poter continuare ad educare i bambini alla pace, all’amore, alla fraternita per garantire loro un mondo più felice
-Spero di non avere il debito in matematica
-Spero di raggiungere i miei sogni e che le mie due famiglie stiano sempre bene
-La mia speranza e di riuscire a sorridere anche nei momenti più bui
-Spero in un futuro ed un mondo migliore per mio figlio e per tutti i bambini, spero che l’amore sconfigga la violenza
-Spero di amare di più
-Gesù tu sei la mia speranza
-La mia speranza e di riuscire a vivere la vita come Gesù ci ha insegnato , spero di essere sempre fedele e costante nella preghiera e nella fede
-Spero di essere felice
-Spero di realizzare tutti i miei sogni e che trovi qualcuno che mi aiuti
-La mia speranza e riuscire a superare tutti gli ostacoli della vita
-Spero di non prendere il debito in matematica e che la Juve diventi campione d’Europa
-Spero ci sia la pace nel mondo
-Spero non ci sia più la violenza sulle donne
-Spero nella vita dopo la morte
-Quello che tutti i giovani del mondo possono avere le stesse possibilità di realizzarsi nella vita
-Spero che i miei nonni mi vedranno crescere saranno con me nei miei momenti più felici
-Spero che il singolo non prevalga a scapito della comunità
-Spero in un mondo che sappia comprendere le emozioni in modo da non creare contenziosi e litigi immotivati
-Spero che finisca l’odio nel mondo
-Spero non finisca mai la nostra conoscenza
-Spero di diventare la versione migliore di me stessa, spero di riuscire a lasciare qualcosa di buono in chi incontro. Spero che tutte le persone a cui tengo possano realizzare i loro sogni
-Spero di riuscire a superare le difficolta che la vita mi sta dando in questo periodo
-Spero in una umanità unita
-Spero in una chiesa che apra sempre più le porte a noi giovani
-Spero di riuscire a diventare la versione migliore di me stessa
-La mia speranza e un soffio di amore per tutti
-Spero di essere ricordato
-Spero di essere fiera di me stessa
-Prego per me e per la mia anima intrisa di peccato, ma con il cuore rivolto a Te