Riprende la Scuola Diocesana di Formazione Teologico-Pastorale

Carissimi,
all’inizio di questo nuovo tratto di cammino desideriamo lasciarci guidare dalla parola
dell’Apostolo, che custodisce il senso del nostro lavorare insieme nella Chiesa: «Vi sono
diversi carismi, ma uno solo è lo Spirito; vi sono diversi ministeri, ma uno solo è il Signore» (1Cor
12,4-5).
È in questa prospettiva di comunione dei doni che desideriamo comunicarvi che
riprende la Scuola Diocesana di Formazione Teologico-Pastorale, nata per offrire ai laici
della nostra Chiesa un cammino organico di crescita nella fede e nella corresponsabilità
ecclesiale. Questa esperienza ha permesso a tanti uomini e donne delle nostre Comunità
parrocchiali di riscoprire la bellezza di una fede pensata, celebrata e vissuta nel servizio.
La Scuola riprenderà, secondo il calendario allegato, nelle due sedi di Telese Terme e di
Moiano, a partire dal 17 novembre, alternando la Scuola della Parola agli incontri di
formazione teologico-pastorale, in modo da offrire un’esperienza integrale che coniughi
ascolto, preghiera e approfondimento.
Il percorso della Scuola della Parola di quest’anno avrà come filo conduttore “I verbi del
discepolo”, per riscoprire, attraverso l’ascolto della Scrittura, le azioni che definiscono la
vita di chi segue il Signore.
A gennaio si concluderà il primo anno del cammino; sarà il tempo delle verifiche e del
discernimento, per rileggere insieme il percorso fatto e prepararsi a proseguire con
rinnovata consapevolezza nel secondo anno.
La partecipazione resta libera e aperta a tutti, non solo a coloro che si orientano verso
l’istituzione di un ministero. Molti potranno così continuare a vivere la Scuola come un
cammino di crescita personale e comunitaria, di approfondimento teologico e spirituale, di
confronto e di preghiera condivisa. Chi già lo scorso anno ha intrapreso questo percorso
proseguirà naturalmente nel cammino, mentre nuovi partecipanti potranno inserirsi fin da
ora.
• I percorsi di specializzazione
Con la conclusione del primo anno, la Scuola entrerà nella sua fase ministeriale, che si
aprirà a fine gennaio 2026 con l’avvio dei quattro percorsi di specializzazione, che si
svilupperanno fino a dicembre 2026:
– Lettorato
– Accolitato
– Ministero del Catechista
– Ministero straordinario della Comunione.
Ogni percorso integrerà dimensioni teologiche, spirituali e pastorali, arricchite da laboratori
pratici, esperienze comunitarie e momenti di preghiera, secondo quanto previsto dal
programma biennale (2024–2026).
• Il senso ecclesiale del ministero
Le Linee guida della Conferenza Episcopale Campana ci ricordano che la ministerialità della
Chiesa non può essere compresa se non in riferimento a Cristo, «che si è fatto diacono di
tutti» (n. 4). Ogni ministero nasce dunque da una vocazione e da una chiamata dello Spirito
e trova forma e riconoscimento nella comunità ecclesiale che lo accoglie e lo invia.
Il catechista, il lettore, l’accolito, il ministro della Comunione non sono semplicemente
“collaboratori del parroco”, ma segni visibili della diaconia di Cristo, «uomini e donne di
profonda fede e maturità umana, fedeli collaboratori dei presbiteri e dei diaconi, disponibili
a servire dove fosse necessario» (n. 6). In questa prospettiva, i ministeri istituiti non sono
privilegi personali o riconoscimenti di merito, ma espressione della comune dignità
battesimale e della varietà dei doni dello Spirito, che si concretizzano nel servizio ecclesiale.
• I criteri di discernimento
Le Linee guida indicano con chiarezza che il discernimento è progressivo e comunitario
(nn. 8–13). Il primo discernimento spetta al parroco, insieme al Consiglio pastorale
parrocchiale, chiamati a verificare nel candidato «la maturità cristiana, la testimonianza di
vita, la capacità di relazioni fraterne e la disponibilità a formarsi» (n. 10). Il candidato dovrà
essere persona di profonda fede, formata alla Parola di Dio, umanamente matura e
attivamente partecipe alla vita della comunità cristiana, con una sincera disponibilità a
mettersi a servizio «secondo il paradigma della gratuità evangelica» (n. 10).
Terminato il primo discernimento, la richiesta è presentata al Vescovo, per il giudizio e
l’ammissione definitiva, accompagnata dalla lettera del parroco e dal parere del Consiglio
pastorale, come previsto. Questo cammino, come sottolineano le Linee guida, «non può
ridursi a un’adesione formale, ma deve generare un processo di trasformazione interiore,
di crescita nella fede e di configurazione a Cristo servo» (nn. 13–14).
È bene ribadire che i ministeri istituiti non sono “incarichi parrocchiali”, ma doni dello
Spirito per il bene dell’intera diocesi. Chi viene istituito lo è a servizio della Chiesa
diocesana, nella disponibilità a svolgere il proprio ministero là dove il Vescovo riterrà
opportuno, in spirito di comunione e di missione.
• Una formazione che trasforma
Le Linee guida sottolineano che «la formazione non si limita alla trasmissione di contenuti,
ma è un processo di trasformazione» (n. 13). Essa mira a unificare fede e vita, a maturare
una spiritualità incarnata e a fare della Parola la propria forma interiore, così che la
conoscenza della fede diventi stile di vita e testimonianza concreta del Vangelo.
In questo cammino, un posto privilegiato è occupato dalla Scuola della Parola, che non
è semplicemente un momento aggiuntivo di preghiera, ma la sorgente spirituale di tutto il
percorso formativo. Essa educa a lasciarsi illuminare e guidare dallo Spirito che parla nella
Scrittura, aiutando ciascuno a riconoscere in sé i segni della chiamata e a crescere nella
disponibilità al servizio.
Tuttavia, nessuno cresce nella fede da solo. La formazione autentica fiorisce dentro la
comunità, che diventa il grembo in cui la Parola si fa carne e prende forma nei gesti concreti
della fraternità e del servizio. Come ricordano i Vescovi campani, infatti, la comunità è il
luogo formativo per eccellenza: accoglie, sostiene e accompagna i ministri istituiti nel loro
cammino, affinché non vivano da soli la fatica e la gioia del servizio (cf. nn. 27–28).
In questa luce, la Scuola diocesana si configura come un vero laboratorio di vita
ecclesiale: uno spazio in cui mente, cuore e mani si formano insieme, dove la conoscenza si
fa esperienza di comunione e la formazione si apre naturalmente alla missione.
• Indicazioni operative
– Entro il 20 dicembre 2025, i parroci potranno segnalare all’Ufficio diocesano per
l’Evangelizzazione e la Catechesi, i nominativi dei fedeli che, dopo un adeguato
discernimento, desiderano proseguire il cammino verso i ministeri istituiti;
– alla candidatura dovrà essere allegata una breve lettera di presentazione del
parroco, redatta con il parere del Consiglio pastorale parrocchiale, come previsto
dalle Linee guida regionali (seguirà anche modulo da compilare più specifico);
– a gennaio 2026, dopo la conclusione del primo anno e la sessione di esami,
verranno formati i gruppi ministeriali e avviati i nuovi moduli specialistici.
Carissimi, questa iniziativa non vuole essere semplicemente un progetto formativo, ma
un segno di comunione: una Chiesa che investe sulla formazione dei suoi laici, che riconosce
i doni dello Spirito e li ordina al servizio del Vangelo.
Grazie per la collaborazione e per l’accompagnamento che, nelle vostre comunità,
saprete offrire a quanti si sentono chiamati a questo cammino. Possa ciascuno di noi
riscoprire nel proprio servizio l’immagine del Cristo servo, che «non è venuto per essere
servito, ma per servire e dare la propria vita in riscatto per molti» (Mc 10,45).
Che il Signore ci conceda di edificare una Chiesa sempre più sinodale, corresponsabile e
missionaria, dove ciascuno, con il proprio ministero, possa diventare sempre più eco della
Parola e strumento della comunione.

fraternamente
don Giammaria Cipollone

Allegati:

Scuola di Formazione Teologico-Pastorale 2025-26

Calendario Scuola di Formazione – conclusione I anno