C’è un amore che va celebrato come ricorrenza proprio perché non è scontato: l’amore per Maria.
La comunità di Melizzano, unitamente a quella del Torello, ha inteso onorare questo amore anche quest’anno il 29 del mese di Maggio con una peregrinatio al Santuario di Pompei organizzata dall’ A.C. locale e guidata da don Michele della Valle.
Il pellegrinaggio ha concluso il mese mariano vissuto con forti incontri di spiritualità articolati con recite del Rosario e celebrazioni eucaristiche presso varie famiglie: Ruggiero, Fuschino, Mezza e Perna.
Il viaggio a Pompei, sebbene ripetitivo nelle azioni, è stato coinvolgente.
Pregare Maria, con Maria e come Maria, ha serrato la gola a tutti per quelle emozioni che tanto semplicemente il Rosario, cadenzata ripetizione dell’Ave Maria, riesce a suscitare. E poi Lei sempre lì ad aspettare con la Sua espressione amorevole i suoi figli smarriti dalle ingiustizie della vita, dai dolori, ma sempre pieni di speranza cristiana, integri nell’anima e nel corpo, che non conoscono il veleno dei tradimenti e delle disillusioni o, peggio ancora, del tempo che rivela l’inganno.
Lei portatrice di uno sguardo che obbliga a guardarsi dentro per vedere anche quello che non si vuole vedere, anche il nulla conficcato nel profondo delle identità, anche il vuoto e il freddo delle anime moderne.
Lei, attenta ascoltatrice dei bisogni di tutti, rasserena e tende la Mano per guidare l’umanità.
La celebrazione eucaristica, officiata da don Giovanni Napolitano, vicario della forania di Piedigrotta e dai numerosi parroci-guida dei tantissimi pellegrini intervenuti, è stata davvero un punto di luce tra cielo e terra.
Il Vangelo proclamato (GV 16,12-15) ha offerto al celebrante argomenti per una riflessione sul comportamento che il cattolico deve assumere, comportamento improntato alla comprensione e al rispetto dell’altro. La Chiesa di Cristo è chiesa di apertura ed offre la sua ricchezza al mondo e dà gioia e speranza a chi, attraverso lei, incontra il Signore.
Il contatto con il divino è stato anche facilitato dai canti offerti dalla corale “Madonna della Libera” di Melizzano, che ha animato la liturgia.
In quel contesto spiritualmente istrionico, il coro ha sfoggiato un canto denso di nuances, perfetto nella dizione e con un fraseggio fascinoso.
Nonostante le migliaia di pellegrini presenti, un silenzio orante ha permesso di percepire concretamente la fede di tutti quelli accorsi lì per prendere coscienza di sé e, forse, della colpa che tormenta l’anima ogni qualvolta nasce il conflitto tra l’amore per se stessi e quello per gli altri.
In questo luogo, aiutati da Maria, si può veramente compiere il salto nella scelta del vero Bene, che è quello di seguire Gesù.
Nunzia Correra Mattei