Venerdì 14 giugno a "Casa don Diana" un meeting per la firma di un protocollo d'intesa per l'avvio di un tavolo tecnico.

“Mettiamoci in Gioco…contro l’azzardo”, mons. Battaglia a Casal di Principe sull’importanza delle comunità nel contrasto all’azzardo patologico

L'incontro è stato promosso dal Comitato don Peppe Diana, da Libera Caserta, da Mettiamoci in Gioco e dalla Caritas diocesana, con il sostegno di Fondazione con il Sud.

Venerdì 14 giugno il vescovo della Diocesi mons. Domenico Battaglia sarà a Casal di Principe, a “Casa don Diana”, al meeting ‘Mettiamoci in gioco, contro l’Azzardo’ che prevede la firma di un protocollo d’intesa per l’avvio di un tavolo tecnico per il contrasto al gioco d’azzardo. L’incontro è stato promosso dal Comitato don Peppe Diana, da Libera Caserta, da Mettiamoci in Gioco e dalla Caritas diocesana, con il sostegno di Fondazione con il Sud. Composta di tre sessioni, mons. Battaglia interverrà sull’importanza della consapevolezza delle comunità nel contrasto all’azzardo patologico nell’ambito della I Sessione “Il fenomeno e le sue conseguenze per una legge regionale”. Oltre al nostro vescovo don Mimmo, saranno presenti, tra gli altri, il vescovo della Diocesi di Aversa mons. Angelo Spinillo, il responsabile Unità operativa Dipendenze comportamentali Roberto Malinconico e Suor Raffaela Letizia della Comunità Emmanuel di Faicchio e referente dell’Osservatorio sul Gioco d’Azzardo della Caritas della Diocesi di Cerreto Sannita-Telese-Sant’Agata de’ Goti.

Suor Raffaela Letizia porterà come contributo l’esperienza del percorso costruito con l’Osservatorio di un modello territoriale di lavoro di rete per arginare l’azzardo di massa. Iniziato nel dicembre 2017, data nella quale ci fu l’incontro per gli auguri natalizi tra il Vescovo don Mimmo e i sindaci dei comuni del territorio diocesano. In quell’occasione si sottolineò la gravità del fenomeno della ludopatia nel nostro territorio, problematica che grava pesantemente sulle nostre famiglie, oltre che sui singoli.

Il percorso, poi, proseguì il 15 febbraio 2018 con la firma del Protocollo d’intesa tra il Vescovo, la Caritas Diocesana, l’Asl di Benevento e i 27 sindaci del territorio. Una volta costituito l’Osservatorio, promosso dalla Caritas diocesana e composto, oltre che da tutti i Sindaci dei comuni sottoscrittori del Protocollo d’intesa con la Diocesi, dall’Asl di Benevento (in particolare dai tre Ser.D. territoriali e dal Dipartimento di Puglianello), dalla Comunità Emmanuel, dall’Associazione “Casa nel Sole” e da tanti volontari e volontarie, si è avviata la discussione circa la Regolamentazione del gioco nei Comuni sottoscrittori e si è lavorato all’elaborazione di un Documento programmatico.

Tale documento, dopo l’analisi dei dati e delle iniziative già presenti e operative, sintetizza la complessità del fenomeno nel territorio sannita. La ludopatia, certamente riconoscibile come una malattia psico-sociale, si inserisce in una cultura del piacere e dello sballo diffusasi anche nei nostri piccoli centri: sarebbe auspicabile una vera trasformazione culturale, più volte sollecitata anche dai Servizi territoriali. Il Documento ha sottolineato la penetrazione severa del problema, con un taglio particolarmente grave di sommerso e della tolleranza sociale ancora piuttosto elevata rispetto alla dipendenza da gioco. Risalta una scarsa consapevolezza della patologia, che spesso viene considerata soltanto un vizio. Si è ritenuto perciò prioritario il sostegno a processi di consapevolezza volti a sottolineare come la ludopatia sia una patologia alla stregua dell’uso di sostanze psicotrope e dell’alcool, anzi molto spesso associata ad altre forme di dipendenza patologica.

Le Amministrazioni Comunali, le Commissioni Consiliari e i Consigli Comunali si sono confrontate, rimodulando il Regolamento secondo le esigenze del proprio Comune e sottoponendolo all’approvazione del Consiglio Comunale. A quasi un anno, da quando è stata lanciato, sono 24 i comuni che, ad oggi, hanno approvato il Regolamento diocesano, che in un certo senso accompagna il percorso di sensibilizzazione, formazione, informazione e prevenzione per un totale di 18 mesi di incontri, ascolto, prevenzione e processi simulati nelle scuole del nostro territorio diocesano.