Si terrà sabato 20 ottobre, alle ore 9.30, nel bene rigenerato e spazio condiviso di Casa Santa Rita a Cerreto Sannita la presentazione del progetto di agricoltura sociale promosso da iCare Cooperativa Sociale di Comunità e dei partner dell’attività finanziata dal PSR Campania 2014-2020 misura 16.9.1 “Agricoltura sociale, educazione alimentare, ambientale in aziende agricole, cooperazione con soggetti pubblici/ privati”.
Il progetto iCARE Agricoltura Sociale si svilupperà su tutto il territorio della Diocesi di Cerreto Sannita-Telese-Sant’Agata de’ Goti e oltre ad un’attività di indagine dei fabbisogni e di ricerca sulle coltivazioni da impiantare sui terreni, prevede la realizzare di tre azioni principali: ricerca e sperimentazione di un vivaio sociale; l’avvio di un orto per attività di orto-terapia; la sperimentazione di pet-therapy ed in particolare ono-terapia. .
Obiettivo di iCARE è anche quello di realizzare una fattoria sociale nella quale sperimentare un modello di agricoltura innovativo e sostenibile in grado di salvaguardare l’ambiente e valorizzare le risorse ambientali e territoriali, inserendo al lavoro soggetti svantaggiati e realizzando attività di tipo terapeutico, sociale ed educativo. Attraverso questo progetto si vuole, dunque, avviare la costruzione di un modello sociale nel quale il lavoro possa diventare l’opportunità offerta alle persone con diverse forme di disagio, di riscattarsi dalla loro condizione di marginalità, sperimentando la concreta possibilità di essere protagonisti del proprio cambiamento e della crescita della comunità che li include e li accompagna.
Ben otto, i partner, pubblici e privati: il Dipartimento di Farmacia dell’Università degli Studi di Salerno; l’Istituto d’Istruzione Superiore Agrario Galilei-Vetrone di Benevento, sede di Guardia Sanframondi; l’Istituto d’Istruzione Superiore Faicchio-Castelvenere – Turismo e Alberghiero; l’Istituto comprensivo n. 2 di Sant’Agata de’ Goti; l’impresa agricola Iolanda Fappiano di S.Lorenzello (allevamento di capre e asini); l’impresa agricola Ciervo di S.Salvatore Telesino (allevamento bovini da latte e carni, agriturismo, fattoria didattica); l’impresa agricola Marisa Petti di Sant’Agata dei Goti (azienda agricola specializzata in frutticoltura, con sperimentazione della coltivazione di zafferano biologico); la cooperativa sociale Mondoagri di Solopaca (servizi e lavori per l’agricoltura, quali conduzione di fondi, potatura, attività di supporto alla coltivazione, cura e manutenzione del paesaggio).
“La scelta dell’agricoltura sociale – spiegano dalla cooperativa – è di favorire il recupero e l’inclusione sociale attraverso il lavoro agricolo e nello stesso tempo, di aprirsi ad esperienze didattiche, laboratoriali e di contatto con il territorio circostante, risponde pienamente all’idea che il soggetto che attraversa fasi di fragilità e disagio sociale non debba essere relegato in ambienti protetti, lontani dalla comunità, ma possa invece diventare una leva per la costruzione di comunità capaci di accogliere, includere e vivere la solidarietà, favorendo le relazioni in ambienti sempre meno ‘protetti’ e sempre più ‘normali’. L’idea, è anche quella di specializzarsi nella pratica dell’agricoltura biologica è un’ulteriore affermazione dell’attenzione della cooperativa nei confronti del territorio e dell’ambiente nel quale il progetto verrà implementato: si desidera infatti offrire prodotti buoni e sani, coltivati nel rispetto della natura e i suoi cicli stagionali, promuovendo così un consumo consapevole anche mediante la scelta della vendita diretta a privati cittadini, mercatini del biologico, Gruppi di Acquisto Solidale, ristoranti gourmet, comunità”.
Il programma, prevede alle 9.30 l’arrivo degli studenti e la presentazione del progetto e dei partner a Casa Santa Rita. Alle ore 10.30 spazio alla visita all’oliveto della cooperativa con un focus sull’olivicoltura e la visita al frantoio, alle 11.30 il laboratorio didattico di coltivazione delle erbe aromatiche e la merenda conclusiva.
Questo, è solo il primo evento a cui seguiranno laboratori in campo, visite aziendali e momenti di sperimentazione finalizzati non solo alla sensibilizzazione della comunità ma al valore dell’agricoltura sociale.
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