Possibile delocalizzazione Unità Materno–Infantile di San Salvatore Telesino, mons. Battaglia: “I bisogni delle persone vengono prima dei bisogni della politica”

Centro Materno Infantile mons. Battaglia

Una visita informale e a sorpresa, quella che ha visto protagonista questa mattina il vescovo della Diocesi don Mimmo Battaglia, che si è recato presso il Centro Materno – Infantile di via Molino Pacelli a San Salvatore Telesino. Una visita che fa seguito ad una serie di preoccupazioni espresse da alcune famiglie che, nei giorni scorsi, hanno incontrato il vescovo della Diocesi di Cerreto Sannita – Telese – Sant’Agata de’Goti, esternandogli tutta la loro preoccupazione nel corso di una ‘chiacchierata’ sull’ipotesi di delocalizzazione del Consultorio. Il centro, infatti, è facilmente raggiungibile e spostarlo in una diversa e non ben localizzata posizione potrebbe arrecare diverse difficoltà all’utenza.

Proprio per questi motivi, ma anche per conoscere la situazione strutturale e ascoltare la voce dei tanti operatori sanitari che lavorano all’interno del Centro, il vescovo diocesano ha preferito recarsi sul posto di persona. Una sorpresa anche per i tanti utenti presenti. Don Mimmo, dopo aver fatto il giro della struttura, stretto mani e giocato con i bambini, si è soffermato ad ascoltare il personale apparso preoccupato per la delocalizzazione.
Alla fine del colloquio ha poi ribadito: “I bisogni delle persone e del territorio vanno sempre ascoltati e vengono prima dei bisogni della politica. Se la politica è lontana dai problemi della gente, allora la politica è lontana dalla politica”. Un monito forte, che punta al cuore della sua azione pastorale: la giustizia sociale, la vicinanza e l’ascolto delle persone, il lavorare per alleviare le sofferenze di tanti, troppi. Prima di salutare, don Mimmo si è scusato con gli utenti per l’improvvisata: “Mi perdonerete, ma stiamo lavorando per voi”.
Ad accompagnarlo, anche Fabio Romano, sindaco di San Salvatore Telesino, che già lo scorso 5 maggio aveva inviato una lettera a Franklin Picker, direttore generale dell’ASL Benevento, senza però ricevere alcuna risposta. Nella missiva, la fascia tricolore, spiegava: “Si tratta di una struttura realizzata e concessa gratuitamente all’Asl, rispettosa delle norme di sicurezza e priva di barriere architettoniche”. Alla base del paventato trasferimento, ci sarebbero alcune infiltrazioni: “Gli interventi necessari – aggiungeva Romano – non comporterebbero impiego di ingenti risorse economiche e potrebbero essere realizzati in breve tempo senza necessità di sospensione dell’attività. Rispetto all’immobile in questione, inoltre, risulterebbero già stanziati fondi per la ristrutturazione”. L’apertura di Romano e del comune di San Salvatore Telesino è totale: “Vi è ampia disponibilità da parte dell’Ente sia di compartecipare al ripristino dell’immobile che indicare altra idonea struttura, sempre all’interno del territorio nell’eventualità che, per le opere a farsi, sia necessario liberare l’immobile”.