Il Seminario: casa, cenacolo, scuola di vita… (articolo pubblicato sul n. 8 del mensile della Diocesi “Voci e Volti”)

preghiera uomo in ginocchio

“… ed ho sentito nel silenzio una voce dentro me…”

Nel vivere il tempo del Seminario gioca un ruolo importantissimo il silenzio che permette di instaurare un clima favorevole alla preghiera, all’ascolto e al dialogo con il Signore. Nell’allenarsi a rispettare questa dimensione si entra in una regola di vita quotidiana che favorisce sempre più lo scendere nella propria profondità per elevarsi nel rapporto con Dio. La preghiera diventa così kairos, in cui si gusta la Parola e si distinguono i movimenti interiori per comprendere sempre al meglio la bellezza, la gratuità, la carità, l’unicità, la libertà e la volontà che si svelano nell’intimo relazionarsi con Dio.

Per facilitare tutto questo, il Pontificio Seminario Campano Interregionale di Posillipo propone, da qualche anno, ai giovani credenti in discernimento vocazionale un primo ed intero anno di vita residenziale a Napoli, senza ritornare in Diocesi nel fine settimana. Si vive così un distacco dalla Chiesa locale, dalla famiglia e dagli amici per purificare il sentire della chiamata alla vita sacerdotale che si è avvertito e offrire questo tempo di grazia al Signore.
Il week-end diventa opportunità per approfondire tematiche di formazione psicologica, conoscersi meglio tra i membri della comunità: un gruppo eterogeneo per età, origini, esperienze, studi, ecc., ma uniti dal desiderio di mettersi in discussione, crescere in umanità e in carità nel discernimento e nella sequela.
Inoltre, la domenica e il lunedì sono dedicati al volontariato e alla pastorale in diverse realtà parrocchiali del napoletano, dove si entra in contatto con una forte povertà economica, ma soprattutto umana, la sete di relazioni significative e sincere, il desiderio di punti stabili di riferimento.
Così si cresce sempre più insieme agli altri e grazie agli altri, differenziando “cosa si muove” nella preghiera e chiamando le cose per nome. “Chiamare le cose per nome”, ha detto Papa Francesco al Seminario in udienza privata il 6 maggio scorso “è il primo passo per la conoscenza di sé e quindi per conoscere la volontà di Dio sulla nostra vita”.

Biagio Muto