“Lasciate un’impronta nel mondo…” è questo quello che Papa Francesco ha chiesto ai giovani alla GMG 2016 a Cracovia. I giovani hanno accolto questo invito bello e affascinate con entusiasmo. La Chiesa ha chiesto ai giovani di non arrendersi di fronte alle delusioni della vita, a non lasciarsi “abbagliare” da ciò che è passeggero…ma ad essere protagonisti di una storia non scritta su fantasticherie ma su un progetto concreto…lasciare un’impronta nella storia!
Il prossimo 22 ottobre alle ore 18 a Cerreto Sannita, presso il Centro Emmaus, celebreremo il Giubileo dei Giovani, un appuntamento della chiesa diocesana con i giovani alla presenza del nostro vescovo don Mimmo Battaglia! Un appuntamento della Chiesa dalle braccia aperte che si mette in ascolto, che dà la possibilità ai giovani di fare esperienza della gioia, del perdono e della misericordia. Per tutti noi sarà un momento importante, sarà un incontro con “volti” e “storie” che parleranno di un presente che vale la pena viverlo fino in fondo; sarà un incontro con “volti” e “storie” che portano nel cuore il desiderio di essere ascoltati e accolti.
Perché Papa Francesco desidera che i giovani lascino un’impronta nella storia? Nel cammino della vita quotidiana i giovani sono chiamati a tracciare con le proprie scelte sentieri sempre nuovi. Nel quotidiano, devono sempre essere protagonisti di scelte e di prospettive che diano la possibilità di non adagiarsi su progetti pre-confezionati. La loro vita sia segno di una storia affascinante che vale la pena viverla fino in fondo. La Chiesa in cammino con i giovani non può non accogliere questa sfida!
Forse può sembrare quasi un sogno, o rimane semplicemente una pensiero. Il “lasciare un’impronta nel mondo” mi porta a pensare alla strada degli artisti di Holliwood: la star è invitata a “lasciare” la propria impronta…impronta che resterà per sempre.
Il cammino della Chiesa con i giovani è prendere consapevolezza che il giovane è colui che diventato “famoso”, perché incontrato e accolto, deve lasciare la propria impronta rendendolo davvero “protagonista” di questo mondo. La sfida che ci attende è dunque quella di accogliere ogni sollecitazione che il mondo giovanile fa alla società e alla Chiesa. Papa Francesco a Cracovia con i giovani ha indicato un cammino che dia un volto nuovo alla Pastorale Giovanile. Una pastorale per i giovani che si fonda su relazioni autentiche, dove il giovane può davvero sperimentare e vivere nella Chiesa il Volto Misericordioso di Dio che non giudica, che non mette etichette. Un Dio da un cuore grande e tenero che accoglie tutti.
Questa è la Chiesa per i giovani che il nostro Vescovo don Mimmo sogna: sogna una Chiesa che abbia il coraggio di alzarsi e di andare incontro, una Chiesa che spalanchi le porte ai tanti “Bartimeo”: giovani che sanno osare, giovani che mettono a disposizione degli altri il proprio entusiasmo e la loro gioia di vivere. Giovani che bussano alla nostra porta o quelli che non hanno il coraggio di farlo…giovani che dobbiamo incontrare, se davvero vogliamo essere Chiesa che sa alzarsi e andare incontro.
Il “Giubileo Giò” dovrà donare ai giovani la bellezza di un incontro che porterà loro a chiedere: “Maestro dove abiti?”… sarà l’affiancare il loro cammino a fare in modo che possano dare risposte concrete…l’attenzione alle loro attese permetterà davvero di “lasciare” un’impronta in questa storia.
Papa Francesco nel dialogare con i giovani nell’ultima GMG a Cracovia ha detto: «non c’è niente di più bello che contemplare i desideri, l’impegno, la passione e l’energia con cui tanti giovani vivono la vita. Questo è bello! E da dove viene questa bellezza? Quando Gesù tocca il cuore di un giovane, di una giovane, questi sono capaci di azioni veramente grandiose. È stimolante, sentirli condividere i loro sogni, le loro domande e il loro desiderio di opporsi a tutti coloro che dicono che le cose non possono cambiare. Quelli che io chiamo i “quietisti”: “Nulla si può cambiare”. No, i giovani hanno la forza di opporsi a questi! Ma… alcuni forse non sono sicuri di questo… Io vi domando, voi rispondete: le cose si possono cambiare?… E’ bello, e mi conforta il cuore, vedervi così esuberanti. La Chiesa oggi vi guarda – direi di più: il mondo oggi vi guarda – e vuole imparare da voi, per rinnovare la sua fiducia nella Misericordia del Padre che ha il volto sempre giovane e non smette di invitarci a far parte del suo Regno, che è un Regno di gioia, è un Regno sempre di felicità, è un Regno che sempre ci porta avanti, è un Regno capace di darci la forza di cambiare le cose…».
Il “Giubileo Giò” donerà speranza ai nostri giovani, saprà ascoltare le loro attese e li inviterà a “lasciare” davvero un segno in questo nostro mondo.
don Leucio Cutillo, direttore della Pastorale Giovanile