Il sorriso sul volto e la semplicità nel cuore, accompagnati da una profonda paternità. S’è presentato così il nuovo vescovo Giuseppe Mazzafaro all’Assemblea di fine anno dell’Azione Cattolica diocesana, svoltasi a Cerreto Sannita nella chiesa parrocchiale di San Martino Vescovo, intitolata “Servire, voce del verbo amare”. Alla presenza di quasi tutte le 20 associazioni parrocchiali, l’AC diocesana s’è mostrata così com’è con limiti ed imperfezioni, ma sicuramente con la generosità e l’altruismo delle tante associazioni parrocchiali, e dello stesso Consiglio Diocesano, che non vogliono smettere di camminare, di ricercare, di spendersi, di impegnarsi e di sporcarsi le mani per amore del Vangelo e di quanti s’incontrano, in particolare di chi fa più fatica.
Al termine di un breve momento di preghiera, in cui l’assistente unitario don Mimmo De Santis ha fatto una riflessione sul brano di Vangelo di Marco in cui viene raccontato l’invito-mandato di Gesù agli apostoli, prima della sua Ascensione, ad andare in tutto il mondo a proclamare il Vangelo a tutti, 3 presidenti parrocchiali Cristel Di Biase di Civitella Licinio, Grazia Carlo di Castelvenere e Marco Rosiello di Melizzano hanno messo sul tavolo tre tracce-spunti per il vescovo: due buone prassi (tra le tante) sul provare a prendersi cura delle Ac parrocchiali e sulla sensibilizzazione ambientale con il progetto a 4 mani, anzi a 4 Ac (Civitella, appunto, Cerreto, Cusano e San Lorenzello), EarthBeat; la bellezza dei passi mossi in quest’anno associativo, accompagnato da difficoltà e fatiche; le prospettive future che devono necessariamente partire dall’emergenza educativa, specie sulla formazione delle coscienze su giustizia sociale, disuguaglianze ed eticità dei comportamenti. Mons. Mazzafaro ha centrato tutti i punti evidenziati, manifestando innanzitutto che già la presenza all’Assemblea diocesana è una risposta. “Abbiamo superato un mare in tempesta anche quest’anno, e non solo per la pandemia, ma per quello che è il cammino della nostra vita, ogni giorno, fatto anche di tempeste. Il nostro essere qui, quindi, guardando nella direzione del Vangelo, è già un segno della nostra fede. Parola e segni camminano sempre insieme. Con Parola e segni siamo chiamati a consegnare a chi verrà dopo di noi un mondo e un territorio migliori di come l’abbiamo trovato, senza, o con meno, disuguaglianze sociali possibili; non consegnando macerie, ma splendidi giardini da custodire. Per farlo dobbiamo sempre capire come essere migliori alla luce del Vangelo”. Infine, citando l’ultimo discorso di papa Francesco all’Ac di fine aprile, il pastore diocesano ha ripreso il concetto di “azione” e di “cattolica”, sottolineando che l’azione appartiene sempre al Signore («𝐼𝑙 𝑆𝑖𝑔𝑛𝑜𝑟𝑒 𝑎𝑔𝑖𝑣𝑎 𝑖𝑛𝑠𝑖𝑒𝑚𝑒 𝑐𝑜𝑛 𝑙𝑜𝑟𝑜 𝑒 𝑐𝑜𝑛𝑓𝑒𝑟𝑚𝑎𝑣𝑎 𝑙𝑎 𝑃𝑎𝑟𝑜𝑙𝑎 𝑐𝑜𝑛 𝑖 𝑠𝑒𝑔𝑛𝑖 𝑐ℎ𝑒 𝑙𝑎 𝑎𝑐𝑐𝑜𝑚𝑝𝑎𝑔𝑛𝑎𝑣𝑎𝑛𝑜») e consapevoli di ciò siamo riportati alla nostra identità di discepoli-missionari. “Voi come Azione Cattolica nella vostra missionarietà – ha concluso mons. Mazzafaro – avete una vocazione straordinaria che dovete vivere. Andate, annunciate, vivete”. Al termine dell’intervento, il Consiglio Diocesano ha donato al vescovo un album fotografico del percorso “ACcudire”, consegnato all’inizio dell’anno ai Consigli parrocchiali come forma d’accompagnamento, con foto dei vari momenti vissuti quest’anno dalle Ac parrocchiali nelle loro rispettive comunità. “Servire, voce del verbo amare” per costruire un territorio più giusto, a partire sempre dal leggere in profondità la realtà che stiamo abitando in questo momento. “Servire, voce del verbo amare” per essere artigiani di fraternità.